capture 138 21052020 103250Le Iene hanno dedicato un lunghissimo servizio al presunto conflitto di interessi che coinvolge il viceministro Sileri e sua moglie, venditrice di dispositivi medico sanitari; il datore di lavoro smentisce Sileri e dice di avere paura

Le Iene non mollano la presa sul viceministro della salute Pierpaolo Sileri e nella puntata andata in onda ieri sono emersi nuovi dettagli sul presunto conflitto di interessi inerente la vendita mascherine negli ospedali di Roma. A seguire il caso le iene Filippo Roma e Marco Occhipinti, che hanno intercettato nuovamente il viceministro per chiarire la posizione di sua moglie Giada Nurry, dipendente di una società che opera nella vendita di presidi medico-sanitari, comprese le mascherine per la ventilazione.

L'inchiesta del programma di Italia Uno è proseguita prendendo i contatti con alcuni colleghi della donna e con il suo datore di lavoro per capire quale sia il reale ruolo svolto da Giada Nurry all'interno dell'azienda. Durante la prima intervista, Pierpaolo Sileri dichiarò che sua moglie "è una tecnica, un'amministrativa", smentendo le carte della fornitura pubblica dell'ospedale Umberto I di Roma dove, invece, Giada Nurry risultava essere agente di zona. Preso alla sprovvista, Pierpaolo Sileri aveva dichiarato di non essere a conoscenza di questi dettagli e in un'intervista successiva, concessa il giorno dopo in radio, ribadì quanto detto a Le Iene: "Sono 12 anni che fa la segretaria dentro quel... 12 anni, ma mia moglie è anche cogliona perché sul contratto di lavoro c'erano 1.300 euro di stipendio al mese." Le parole del viceministro sono state però smentite da due agenti rappresentanti che lavorano su Roma, intervistati in anonimo da Filippo Roma. "Lei fa lo stesso lavoro che faccio io, fa promozione come me. Cioè vende i propri prodotti", ha detto uno, al quale ha fatto eco l'altro: "È una venditrice anche lei, fa lo stesso nostro lavoro."

 

Le loro parole sono state confermate da due farmacie interne ad altrettanti importanti ospedali romani, tra i quali un policlinico: "Giada Nurry? Sì sì, lei fa proprio l'agente nel senso che gira per gli ospedali e quindi è quella che fisicamente poi viene in Policlinico." Pierpaolo Sileri ha chiesto la rettifica del servizio andato in onda il 21 aprile tramite i suoi legali, che a Le Iene hanno negato la possibilità di un conflitto di interessi. Stando ai documenti forniti dagli avvocati del viceministro, la conferma definitiva dell'appalto all'Umberto I (quello dal quale è partito tutto) è avvenuta appena 10 giorni dopo la nomina di Pierpaolo Sileri al ministero della salute, il che farebbe decadere l'ipotesi del conflitto di interessi. Tuttavia, la prima aggiudicazione della gara è arrivata 5 mesi prima, quando l'uomo era già presidente della commissione sanità al Senato.

Anche lo stesso datore di lavoro di Giada Nurry, Aldo Segante, ritiene che l'incarico coperto dalla donna non sia in questo momento opportuno: "È quello che ho detto alla signora Nurry quando lei è tornata in ufficio, per evitare il conflitto di interessi rispetto al quale io non posso fare nulla. Questa azienda ce l'ho da 35 anni. Le ho detto: 'Guarda, se vuoi ti metti in aspettativa e aspettiamo fino a quando questo ruolo verrà a finire e tu potrai tornare a lavoro'." Anche sul ruolo ricoperto dalla signora Giada Nurry c'è una discrepanza tra le dichiarazioni di Pierpaolo Sileri e quelle di Aldo Segante. Il viceministro ora dichiara che sua moglie sia impiegata come propagandista promoter che, quindi, "non percepisce retribuzione aggiuntiva per gli affari conclusi." Diverso l'inquadramento che le viene attribuito dal datore di lavoro, che a Le Iene dichiara: "È sempre stata solo ed esclusivamente una venditrice, un'impiegata assunta con il ruolo di addetta alle vendite. Negli anni passati ha ricevuto sempre premi, quasi sempre. Premi per il raggiungimento di vendite per gli obiettivi che le venivano dati, assegnati in azienda." Quest'ultima circostanza è stata ulteriormente smentita dal ministro a Le Iene.

Aldo Segante è un fiume in piena nell'intervista a Le Iene e racconta che un primo conflitto di interessi è nato quando Giada Nurry ha iniziato a frequentare Pierpaolo Sileri, all'epoca medico all'ospedale di Tor Vergata. Da quel momento, il datore di lavoro ha impedito alla donna di effettuare il suo lavoro in quel policlinico universitario ma nessuno avrebbe potuto ipotizzare un'evoluzione dei fatti in questa direzione: "Mi dica lei come si fa a togliere un conflitto d'interessi in un'azienda che ha un dipendente, che lo assumi come addetto alle vendite e poi sposa una persona che poi diventa viceministro alla salute, io che posso fare?"

A distanza di qualche giorno dalla prima intervista, Aldo Segante è stato nuovamente sentito da Le Iene e in quell'occasione ha rivelato tutte le sue preoccupazioni per quanto sta succedendo: "Nei giorni scorsi abbiamo avuto anche l'ispettorato del lavoro che è venuto a controllare se facevamo bene o se facevamo male. Siamo stati martellati da tutte le parti." L'azienda ha subito anche la visita dei vigili urbani, oltre a due controlli dell'ispettorato del lavoro e adesso Aldo Segante ammette di non essere tranquillo: "Ho paura Filippo, io in questo momento ho paura. Stanno succedendo troppe cose. In 35 anni di attività non erano mai venuti. In due mesi mi sta crollando il mondo, le certezze. Io non ho mai fatto nulla di male. Ho paura di stare a lottare contro il governo, sono terrorizzato, va bene?"

di   per www.ilgiornale.it