capture 245 28052020 151039“Se lei sceglierà la strada della politica, Italia Viva sarà al suo fianco. Ma se sceglierà quella del populismo, noi non ci saremo”. Matteo Renzi interviene al Senato e lancia di fatto un ultimatum a Giuseppe Conte. Lo fa tenendo i toni bassi, ma parlando con grande chiarezza: praticamente un unicorno in una giornata di attacchi feroci e difese strampalate. L’ex rottamatore stavolta scopre tutte le carte: “Il premier ha detto che questo governo non lavora con il favore delle tenebre. Allora io, guardandolo negli occhi, parlo con chiarezza e dico che non ci stiamo ai giochini alimentati dalle veline di Palazzo Chigi. Siamo ad un bivio - sottolinea Renzi - Conte è stato molto bravo a offrire parole di conforto agli italiani in questi due mesi, però nella fase 2 non basta giocare sulla paura e sulla preoccupazione. La ricostruzione richiederà politica, visione e scelte coraggiose. Consiglio di buttare un occhio in più sui dati Istat e uno in meno ai sondaggi, noi saremo al suo fianco - conclude - ma solo se faremo le cose per il popolo e non i populisti”. 

 

L'ex premier accusa Conte di non decidere: "Non possiamo delegare tutto alla comunità scientifica", afferma. Alla Camera, il presunto avvocato del popolo aveva infatti lasciato intendere che le decisioni sulla Fase 2, nei fatti, si sono basate unicamente sui rapporti di virologi ed esperti. Insomma, Conte ha ammesso di aver messo la politica a parte. Scelta che Renzi contesta, così come contesta il prolungarsi delle limitazioni alle libertà individuali: "Non abbiamo mai avuto un quadro derogatorio rispetto alla Costituzione così ampio". Poi, il richiamo "a un utilizzo diverso dei dpcm", insomma il leader di Italia Viva rivendica la centralità del Parlamento. E ancora, un durissimo accenno al discorso della scorsa domenica del premier: "Lei ha detto 11 volte 'noi consentiamo'. Un presidente del Consiglio non consente, perché le libertà costituzionali vengono prima. Lei non le consente, le riconosce. Io ho negato a Salvini i pieni poteri: non l'ho fatto per darli ad altri", ha tuonato Renzi. Toni ultimativi. Parole di un leader che ha lasciato intendere, chiaro e tondo, di non essere più disposto a tollerare questo tipo di azione. Oggi, l'uscita di Renzi da questa maggioranza sembra decisamente più vicina.

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