capture 277 31052020 183810Interrogare il premier Giuseppe Conte, il ministro della Salute Roberto Speranza, quello degli Interni Luciana Lamorgese, il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro. I pm di Bergamo che stanno indagando per epidemia colposa sulla strage per coronavirus in Lombardia e soprattutto nella Valseriana puntano dritto a Palazzo Chigi. Un retroscena clamoroso dalla Procura, dopo che venerdì il governatore lombardo Attilio Fontana aveva ribadito come la responsabilità di non aver imposto per tempo la zona rossa a Nembro e Alzano, "cuore" del focolaio, fosse da imputare al governo.Il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota ha pubblicamente fatto sua questa testi, scatenando una valanga politica su Roma. A questo punto, però, spiega il Corriere della Sera, "presto i pm potrebbero trovarsi a un bivio: andare avanti, fino alle convocazioni da notificare a Roma e a Palazzo Chigi, oppure spedire tutto alla Procura della Capitale, per competenza territoriale". L'intenzione, spiega il retroscena del Corsera, è quella di "completare l'acquisizione di informazioni sul territorio bergamasco e lombardo, dopo le audizioni dell'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera e del presidente Fontana". Verranno sentiti anche il presidente regionale di Confindustria Marco Bonometti, "per capire se le presunte pressioni sulla politica contro la zona rossa (smentite da Fontana) ci siano state o no". E non si esclude, appunto, una clamorosa convocazione a Bergamo degli esponenti del governo. e di Brusaferro, che i primissimi giorni di marzo aveva caldeggiato l'istituzione di una zona rossa. Palazzo Chigi si era detto favorevole, ma poi aveva bloccato tutto fino all'8 marzo, data del lockdown generalizzato.

Troppo tardi. Tra marzo e aprile la mortalità a  Nembro e Alzano era cresciuta di oltre il 700%, "ma dimostrare un nesso tra il provvedimento mancato e quei numeri sarà difficile", conclude il Corriere.

www.liberoquotidiano.it