capture 024 06062020 122133Virginia Raggi usa CasaPound per vestire i panni dell’antifascista dura e pura. Non altrimenti è possibile leggere la sua roboante dichiarazione: “Questa è una vittoria storica per la nostra città. Ieri era l’anniversario della liberazione di Roma dall’occupazione nazifascista. Con questo provvedimento possiamo dire di aver liberato Roma una seconda volta”.

Un’affermazione iperbolica e sproporzionata. Che ha una motivazione tutta politica. Raggi vorrebbe ritentare la corsa al Campidoglio ma sa che ha da offrire all’elettorato romano una lunga serie di fallimenti, di assenze, di incapacità. Non a caso proprio Nicola Zingaretti, capo del Pd alleato col M5S, non ha risparmiato strali rispetto all’ipotesi di una ricandidatura di Virginia Raggi. L’ha definita addirittura una sciagura. Per farsi accettare dal Pd e dalla sinistra, allora, la sindaca di Roma gioca la carta di CasaPound, cercando di fare breccia nei cuori rossi.

Una mossa che si rivela infantile, anche perché, come ha spiegato il leader delle tartarughe, Simone Di Stefano, la notifica del sequestro dell’immobile non è neanche arrivata. Parliamo, al momento, di una operazione tutta mediatica, di cui la Raggi si è subito servita per le sue personali ambizioni. “Non c’è nessuno sgombero in atto – ha detto Di Stefano – non è stato notificato nulla. Per quanto ci riguarda ne sappiamo quanto voi. Quando arriverà il sequestro faremo ricorso nelle sedi opportune. A Roma ci sono decine di immobili posto sotto sequestro  che non sono ancora stati sgomberati”.

 

di Riccardo Angelini  per www.secoloditalia.it