capture 008 09062020 102250L'Italia non ha bisogno di schiavi e stupidi utili, di test(Invalsi)-man ma di una scuola di qualità. L'Invalsi “testificio” è uno strumento pericoloso che annulla il pensiero critico, non permette l'analisi e la risoluzione dei problemi diversificati, non tiene conto delle diverse situazioni territoriali, sociali e di disabilità degli studenti e dà un voto ad un docente che eredita la classe con lacune, trasformandolo di colpo in un insegnante incompetente. Il sindacato Unicobas dice NO alla scuola dei “testifici”! E’ contro la Legge 107/2015. Noi protestiamo contro la cancellazione per tutti, della titolarità di istituto, contro la disparità di trattamento per e fra i neo-assunti, contro gli ambiti territoriali grandi quasi come i territori provinciali.

I docenti sono di fatto senza più nessuna stabilità lavorativa, senza più continuità didattica.

Noi siamo, senza mezzi termini, contro la chiamata diretta, siamo contro il demansionamento funzionale gestito dai dirigenti con la scusa dell'organico potenziato.

Noi siamo contro il concorso che obbliga i docenti abilitati a sostenere ulteriori prove inutili e dispendiosi sia in termini di tempo che va a discapito dei propri studenti e della propria famiglia per non parlare della spesa economica sempre e solo a carico dei docenti.



Siamo indignati e furiosi per la mancata assunzione di tutti gli abilitati e vincitori di concorso!

Siamo contro chi vuole cancellare i precari non abilitati con anni di servizio (questa non è professionalità?) dalla scuola pubblica laica statale.

Siamo contro una scuola dove si vuole trasformare un professionista della didattica in un operaio cinese che lavora 12 ore al giorno per un pugno di riso e tre euro all'ora (come già avviene nella quasi totalità delle scuole italiani ai colleghi che sono inseriti nelle commissioni).

Lo stiamo gridando e scrivendo da 20 anni!

Noi siamo contro i finanziamenti alle scuole private e confessionali senza se e senza ma.

Inoltre rivendichiamo a gran voce l’assunzione dei precari su tutti i posti disponibili ed una legge sulla rappresentanza che restituisca ai sindacati di base il diritto di assemblea.

Il sistema INVALSI non funziona, perché mette sullo stesso livello di metodologia didattica e profitto, indicatori uguali per tutta l’Italia non tenendo conto delle diverse situazioni e fotografano una realtà falsata delle conoscenze e delle competenze degli studenti italiani.

Un sistema abbandonato quasi del tutto negli States, le scuole americane stanno puntando su un sistema di valutazione che si basa sempre di più sul pensiero critico e al problem solving, rispetto alla classica batteria di test a risposta multipla. Si tiene in considerazione soprattutto il programma svolto dagli insegnanti. La valutazione a campione viene effettuata su: Matematica, lettura e comprensione, e la scienza.

Il Governo degli States sta anche puntando a migliorare l'ambiente scolastico dove gli studenti possano frequentare e vivere la scuola in modo sereno e con tutti i servizi possibili. Questo nuovo modo di concepire la scuola pubblica americana, secondo gli esperti, alzerebbe il livello di qualità della preparazione dello studente.

Il modello didattico e di valutazione italiana che comprende la lezione frontale, gli interventi in aula e in laboratorio, lo studio, la lettura, la comprensione, l'analisi critica del testo, l'interrogazione orale, la correzione degli esercizi, la presentazione dei progetti e problem solving usando sia modelli matematici che logici viene copiato oltre Oceano perchè considerato all'avanguardia mentre il Governo (come quelli precedenti di destra e sinistra) vogliono "modernizzare" la scuola pubblica laica statale presentando e utilizzando un sistema di valutazione scartato dagli americani.

Il personale della scuola pubblica laica statale (docenti e Ata) viene utilizzato e obbligato, come sempre, dai dirigenti scolastici, a gestire tutta l'operazione, affinché il buon andamento dei test faccia ottenere una buona “immagine” della scuola, indicatore inserito nel RAV e ovviamente per il personale la retribuzione per questa attività è quasi inesistente e rasenta il volontariato.

Il Miur invece di puntare su questo modello di valutazione pericoloso e inutile, dovrebbe occuparsi di rispondere positivamente alla preoccupante situazione che versano i bambini italiani. Save the Children nell'ultimo rapporto ha evidenziato che la Sicilia e la Campania sono al primo posto in Italia per “povertà educativa” di bambini e adolescenti, seguite da Calabria, Puglia e Molise.
Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia sono le regioni più virtuose.

Lo ripeto e lo ripeterò all’infinito: L'Italia non ha bisogno di schiavi e stupidi utili, di proclami, di test-man ma di una scuola pubblica laica statale di qualità che formi i cittadini del prossimo futuro, che tutto il personale scolastico (insegnanti, educatori professionali e personale non docente) abbia uno stipendio adeguato alla media europea.
Che il governo PD - IV - M5S - LEU cancelli gli errori legislativi prodotti dai vecchi governi e faccia propria la decima sentenza della Corte Europea a favore del personale Ata ed Itp che nel 2000 fu obbligato a transitare dagli enti locali e che senza motivo gli fu ridotto lo stipendio.
La sentenza europea condanna l’Italia e chiede di adeguare gli stipendi di questi lavoratori che per 20 anni sono stati discriminati a livello economico.

Cara Lucia Azzolina, prima che diventassi ministro, eri d’accordo su tutto quello che ho scritto in questo articolo. Oggi lo sei ancora?

di Paolo Latella per www.aetnanet.org