capture 004 25062020 182234Roberto Jonghi Lavarini è un esponente dell'estrema destra molto noto negli ambienti milanesi. Nel 2014 è stato protagonista di una controversa intervista alle Iene, durante la quale ha espresso il suo pensiero senza filtri. Le risposte date gli sono valse una condanna a due anni da parte dell'ottava sezione penale del Tribunale di Milano. Roberto Jonghi Lavarini non ha mai rinnegato le sue idee e in un'altra occasione raccontò di aver insegnato alle sue figlie il saluto romano: "Solare, bello e igienico".

L'intervista mandata in onda dalle Iene nel lontano 2014 è stata interamente incentrata sulle posizioni estremiste di Roberto Jonghi Lavarini. L'attivista nero aveva dichiarato senza idugi ai microfoni del programma di Italia1 che "Il fascismo è stata una splendida epoca di riforme sociali e di grandezza dell’Italia". Non si era fatto remore a rivelare che lui festeggia l'anniversario della Marcia su Roma. Nel suo discorso sono state rilevate espressioni antisemite, che nell'imputazione sono considerate come un'esaltazione di "principi, fatti e metodi del fascismo". Questo ha configurato il reato di apologia, sostenuto dall'espressione di "idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale". Oltre a esaltare il periodo del Ventennio, considerandolo un "grande periodo di civiltà, di benessere, di modernizzazione, di riforme economiche sociali e di grandi infrastrutture", Roberto Jonghi Lavarini aveva esaltato le metodologie fasciste. "Se la forza serve per difendere il mio popolo, sono pronto ad usarla. Tranne qualche sana manganellata e qualche bicchierino di olio di ricino, non è mai successo nulla", disse alle Iene. A proposito dell'utilizzo dell'olio di ricino per punire gli avversari durante il fascismo, Roberto Jonghi Lavarini ha una sua idea ben precisa. "Un goccino di olio di ricino è digestivo", aveva detto alle Iene.

 

L'esponente, conosciuto anche come "Barone nero", diede una sua lettura personalissima del confino, pena inflitta ai nemici del fascismo: "Andavano in bellissime isole a respirare aria buona, anzi se vogliamo dirla tutta l’unico errore vero di Mussolini è che è stato troppo buono". Tutta l'intervista è stata condotta su questi termini, tanto che la procura ha rilevato anche alcune espressioni di "chiara natura razzista" contro il popolo ebreo. Per conoscere le motivazioni della condanna a 2 anni bisogna attendere 90 giorni ma i giudici hanno riconosciuto a Roberto Jonghi Lavarini il reato di apologia del fascismo, accogliendo quindi l'istanza della Procura, formulata dal pm Piero Basilione, con l'aggravante della propaganda di idee fondate sull'odio razziale.

di Francesca Galici per www.ilgiornale.it