capture 016 25072021 113404A leggerlo risulta difficile trattenere il sorriso. L'ultimo studio sul Covid che arriva dall'Inghilterra è incredibile: "Il virus si trasmette anche attraverso i peti". Sì, avete capito bene, se qualcuno va al bagno a liberare le sue "arie" corporee e subito dopo entra un altro in toilette, ci sarebbe il rischio di contrarre il coronavirus.

Della ricerca, non confermata ad oggi dagli scienziati del governo inglese, parla il tabloid Sun citando diverse fonti mediche. Un ministro ha detto al Telegraph di aver letto "roba dall'aspetto credibile" sull'argomento da altri paesi in tutto il mondo. Ci sarebbero state prove di una "connessione di tracciamento legata al genoma tra due individui entrati nella stessa toilette pubblica in Australia". Inoltre, ci sono stati alcuni "casi ben documentati di malattie che si sono diffuse attraverso i tubi di scarico durante i lockdown a Hong Kong".

Un portavoce del Primo Ministro ha però affermato di non essere consapevole che il virus può essere diffuso "scorreggiando". Ma questo non toglie che è stato dimostrato come la presenza del Covid possa essere riscontrata nelle feci. 

"Per tutti i miei pazienti:

Vorrei richiamare con urgenza la vostra attenzione su importanti questioni relative alla prossima vaccinazione contro il Covid-19. Per la prima volta nella storia della vaccinazione, i cosiddetti vaccini a mRNA di nuova generazione intervengono direttamente nel materiale genetico del paziente e modificano così il materiale genetico individuale, che rappresenta la manipolazione genetica, cosa che è stata proibita e finora considerata criminale. Questo intervento può essere paragonato a quello degli alimenti geneticamente manipolati, anch'esso molto controverso. Anche se i media e i politici al momento banalizzano il problema e chiedono anche irrimediabilmente che un nuovo tipo di vaccino torni alla normalità, questa vaccinazione è problematica in termini di salute, morale ed etica e anche in termini di danno genetico che, a differenza dei danni causati dai vaccini precedenti, sarà ora irreversibile e irreparabile.

capture 008 24072021 144053È stata battezzata disinformation dozen, dozzina della disinformazione. Si tratta di quel ristrettissimo gruppo di personalità che negli Usa genera quasi due terzi della disinformazione sui vaccini anti-Covid via Facebook e Twitter. Un report realizzato dal Center for Countering Digital Hate e dall’Anti-Vax Watch afferma che queste 12 persone sono responsabili del 65% di tutti i post e tweet sui temi ricondivisi e cari ai negazionisti. L’analisi è stata realizzata analizzando 812 mila contenuti sui social tra il 1° febbraio e il 16 marzo. Della dozzina, scrivono gli autori, fanno parte medici no vax, guru della medicina alternativa, ma anche uomini politici, come il 67enne Robert F. Kennedy Jr. Suo zio era John F. Kennedy, presidente degli USA ucciso nel 1963.

Il membro della dinastia americana è un volto noto del movimento Free-Vax ed è molto attivo sui social network. Instagram ne ha cancellato il profilo in maniera permanente dallo scorso febbraio “per aver condiviso ripetutamente affermazioni smentite sul coronavirus ed i vaccini” (così recita una nota Facebook, che ha acquistato Instagram nel 2012, ndr). Kennedy continua però ad essere attivo su Facebook e Twitter, nonostante le richieste e gli sforzi fatti per sospendere la sua attività online.

capture 092 14072021 111854Tutti teologi. Il Vaticano avverte il governo italiano che il ddl Zan viola il Concordato – perché mette a rischio la libertà di parola e di organizzazione dei cattolici – e d’un tratto milioni di Ct della Nazionale, intenti a valutare inginocchiamenti vari, si riscoprono esperti di Patti Lateranensi. Emblematico un sentito editoriale sul Fatto Quotidiano di una delle maggiori teologhe della Santa Romana Chiesa, Cathy La Torre. Dall’umilissimo titolo: “Al Vaticano dico: il ddl Zan vuole applicare (davvero) le parole del Vangelo”. In fremente attesa di leggere una sintesi divulgativa del dogma cristiano da parte di Vladimir Luxuria, ci soffermiamo un attimo su La Torre.

capture 089 14072021 094839Riproponiamo questo articolo scritto esattamente due anni fa – ma più attuale che mai – dal nostro direttore Adriano Scianca. Oggi il Manifesto del Futurismo compie 112 anni [IPN]

Roma, 20 feb – Esattamente 110 anni fa, il 20 febbraio 1909, Filippo Tommaso Marinetti pubblicava il suo Manifesto del Futurismo sul quotidiano francese Le Figaro (roba che oggi qualcuno lo denuncerebbe per il reato di leso bidet). Dieci anni fa, in occasione del centenario, su questo movimento d’avanguardia fu detto tutto e il suo contrario, per lo più cercando di neutralizzare la portata culturalmente eversiva che quelle idee ebbero all’epoca e che hanno anche oggi. Ma su questo non è il caso di tornare ora. La cosa interessante è semmai confrontare le profezie visionarie del Manifesto con la realtà di 110 anni dopo, soprattutto per quel che costituiva il tratto più originale del futurismo: l’idea di vedere nel progresso tecnico il baluginare di una nuova forma di bellezza e di poesia, oltre che una sfida all’uomo da affrontare in modo eroico, la condizione di possibilità di un nuovo senso dell’avventura.

capture 050 08072021 104405Anna Monia Alfieri, religiosa delle Marcelline, si è laureata in Giurisprudenza nel 2001, in Economia nel 2007, conseguendo anche il Diploma Superiore di Scienze Religiose. E’ legale rappresentante dell’Istituto di Cultura e di Lingue Marcelline. Tra le voci più accreditate sui problemi dell’organizzazione dei sistemi formativi, collabora con la Divisione Enti non Profit di Altis (Alta Scuola Impresa e Società) dell’Università del Sacro Cuore di Milano, per l’organizzazione dei corsi di Alta Formazione (in management e alta dirigenza scolastica) per gli Istituti Religiosi e per la docenza negli stessi. Dal 2016 fa parte della Consulta di Pastorale scolastica e del Consiglio Nazionale Scuola della CEI.

Da alcune settimane il video circola in Rete ed è diventato un formidabile manifesto anticomunista. Mostra dei fatti accaduti a Desenzano del Garda, dove dei militanti comunisti nostalgici di Castro e Che Guevara, vengono ridicolizzati da una signora cubana.

capture 036 06072021 105603L’inaugurazione in pompa magna del Circolo Italia-Cuba doveva essere occasione per spargere retorica e propaganda da quattro soli per un regime autoritario che ha creato miseria e terrore.

I comunisti da salotto di Desenzano del Garda avevano chiamato anche il Console Generale del regime comunista, Llanio Gonzales Perez e altri compagni di partito locali, obnubilati dalla propaganda del regime dittatoriale.

Il video della signora cubana contro i castristi è virale

Tutto normale, per noi italiani, ormai rassegnati anche a destra, a sentire inni di gloria per le dittature che si nascondono dietro la falce e martello. E a dover subire la propaganda e i pugni chiusi di tirannie che hanno seminato nella loro storia solo orrore, morte e miseria.

capture 028 05072021 101448La porta per l'est d'Europa. Così, da sempre, si è considerata l'Ungheria. E la sua capitale, Budapest, ne è l'emblema. Lì c'è tutto. I caffè, la musica e...

Ritratto in breve

La porta per l’est d’Europa. Così, da sempre, si è considerata l’Ungheria. E la sua capitale, Budapest, ne è l’emblema. Lì c’è tutto. I caffè, la musica e l’arte, i monumenti, le terme ? dove rilassarsi giocando a scacchi ? e il Danubio. Già, il Danubio. Che divide in due la capitale (in Buda e Pest), ma anche l’intero Paese. Una delle località più visitate è il Lago Balaton che, con 195 chilometri di spiagge, è ideale per trascorrere le vacanze estive. Sempre d’estate si può fare un salto a Heviz, a sei chilometri dalla riva nord del Lago Balaton, chiamato anche “mare ungherese”. Lì, oltre al relax, si può godere di un grandissimo bacino di acque termali. Per chi, invece, volesse una vacanza un po’ più movimentata, c’è Sifok, con locali ovunque, tanto alcool e divertimenti. Con un rischio, però: Sifok ad Agosto sta all’Ungheria come Riccione all’Italia. Folla compresa. Spostandosi verso il nord del Paese, si possono trovare diverse sorprese naturalistiche, protette anche dall’Unesco e dichiarate Patrimonio mondiale dell’Umanità. È il caso del Parco nazionale Aggtelek. Al suo interno una vera e propria meraviglia: la grotta di stalagmiti. Enorme, tra le più grandi d’Europa. Da nord a sud, i paesaggi restano comunque incantevoli. Un esempio? Bugac Hortobagy, villaggi contadini immersi nel verde. Molto suggestive anche Sopron Fertod, la Versailles d’Ungheria con il suo Palazzo Eszterhàzy, una vera e propria reggia in stile barocco.

capture 011 04072021 095334Aggiornato il 22 dicembre 2020 – Il 2 dicembre Nasrin Sotoudeh, la nota avvocata iraniana per i diritti umani, condannata a 33 anni di carcere e a 148 frustate dopo aver difeso una donna arrestata per aver manifestato contro l’obbligo per le donne iraniane di indossare il velo, è tornata in prigione meno di un mese dopo il suo rilascio temporaneo. A confermarlo è stato suo marito Reza Khandan: “Nasrin è tornata in prigione”, ha detto.

Nasrin Sotoudeh: la storia

Nasrin Sotoudeh, la celebre avvocata per i diritti umani che ha poi assunto la difesa di Shaparak Shajarizadeh e di altre donne che avevano protestato contro l’obbligo d’indossare lo hijab, è stata arrestata il 13 giugno 2018.

Per tutto il 2018 le autorità iraniane hanno portato avanti una campagna particolarmente minacciosa contro le difensore dei diritti umani. Invece di punirle spietatamente perché rivendicano i loro diritti, le autorità dovrebbero porre fine alla discriminazione e alle violenze, radicate e dilaganti, nei confronti delle donne.

capture 006 25062021 095429Ecco una buona notizia che certamente i lettori de “il bene vincerà” gradiranno.

capture 004 25062021 094518La Polizia di Stato ha eseguito un arresto e 17 perquisizioni in diverse province nell’ambito di un’indagine finalizzata al contrasto della pedopornografia online. Tra i pedofili individuati, un trentaduenne bresciano colto nella flagranza del reato di detenzione di ingenti quantitativi di materiale pedopornografico. Dall’analisi forense dei dispositivi informatici trovati in possesso dell’uomo arrestato per pedopornografia, eseguita sul posto dagli investigatori della Sezione bresciana della Polizia Postale, è emerso non solo che l’uomo era particolarmente attivo su una chat in cui venivano condivisi video di abusi sessuali nei confronti di bimbi molto piccoli, ma sono stati rinvenuti filmati autoprodotti che lo ritraevano in atti sessuali praticati nei confronti della propria figliaE’ la seconda massiccia operazione contro la pedopornografia in rete messa a segno dalle forze dell’ordine.

capture 007 23062021 102216Giorgia Meloni contro il massacro dei cani in Cina. Nemmeno il Covid ha dato uno stop all’evento del piccolo centro di Yulin, nella Regione Autonoma di Guangxy Zhuang, in Cina. Come ogni anno è iniziata la nuova edizione dello “Yulin dog meat festival”, la macabra manifestazione dedicata alla carne di cane che durerà fino al 30 giugno.

Meloni contro “il massacro dei cani”

«Pensavamo che la pandemia ci avrebbe reso persone migliori – scrive in un post su Facebook Giorgia Meloni – ma non è così. Anche quest’anno migliaia di cani saranno torturati e uccisi con pratiche violente, lontane dalla civiltà e senza rispettare oltretutto nessuna condizione igienico-sanitaria». La leader di Fratelli d’Italia poi aggiunge: «Il massacro di Yulin mostra tutta la crudeltà dell’uomo: denunciare questa mattanza è fondamentale per sensibilizzare l’opinione pubblica contro la violenza sugli animali, in Cina ma anche a casa nostra».

capture 052 20062021 165546Caro direttore, «Giuseppi» come Calimero, piccolo e nero. Nero di rabbia perché nell’agenda di giugno aveva segnato una bella gita in Cornovaglia con il debuttante Joe per il G7 e «vertice Nato» insieme, tra gli altri, ad Angela, Ursula e all’autobiografico Rocco. Si è ritrovato, invece, con una pizza doppia mozzarella «da Michele» a Forcella con la fascinosa consigliera regionale grillina Valeria Ciarambino. Piccolo perché nonostante il nodo degli iscritti al movimento sia sciolto, i sondaggi non lo premiano affatto. Allora la nostalgia dei tempi andati lo assale, il pensiero degli Stati Generali di un anno fa, organizzati in pompa magna attorno al premier-Sole dal gran maestro di cerimonie Casalino lo intristisce.

Sembra gli si addica perfettamente la sindrome di Propp, uno studioso russo dei riti di iniziazione e delle origini delle fiabe nelle società tribali, in cui i personaggi sono coltivatori di buoni propositi, quasi mai realizzati. L’ex Premier da tempo sta cercando di costruirsi un’immagine fuori dagli schemi, che rassicuri e stupisca, appunto, come in una fiaba. Gli è riuscito per un po’, ma poi l’incantesimo si è spezzato perché la sua immagine si è ormai indelebilmente legata al periodo più cupo nella storia del nostro Dopoguerra, quando dalle sue conferenze improvvise a reti unificate e in diretta social gli italiani aspettavano con ansia di conoscere il proprio destino, su cosa fosse «consentito» e cosa no. E ancora oggi vive un continuo conflitto di personalità, quasi fisico: da un lato, la formichina laboriosa nel piccolo ufficio che la sua premurosa fidanzata Olivia gli ha allestito «Chigi style» a pochi passi da piazza Colonna, dall’altro, il leader descamisado alla Peron che va incontro alle folle «Mastellate» nei vicoli di Napoli con la grancassa della propaganda Rai, finché c’è.

capture 044 19062021 115252Questo sito raccoglie quanto negli ultimi anni ho scritto, o detto, sui temi che più mi stanno a cuore, e in particolare: la vita, che oggi si manifesta anche nella sua sfolgorante versione sintetica quale manufatto (eu)geneticamente assemblato; la famiglia, che ci appare anch’essa artificialmente rifratta in un caleidoscopio di grottesche controfigure; la formazione delle giovani generazioni, snaturata dentro una scuola che è ridotta ormai a parodia di se stessa, ovvero a un incrocio tra un luna park e un laboratorio di rieducazione etico-sociale collettiva.

Del resto, addomesticare tutti per via istituzionale – dall’asilo all’università – al monopensiero globalizzato, alle idee effimere e alla omologazione coatta serve a predisporre quel materiale umano omogeneo e obbediente che, sollevato dall’onere del ragionamento perché acquattato in un sicuro e confortevole stato di analfabetismo, confluisca felice nella massa inerte a trazione mediatica. Strutturalmente incapace di intralciare le simmetrie del potere.

capture 031 02062021 105257Un milione e mezzo di italiani non ammessi al voto, immissioni di schede e repressioni nel sangue con morti per chi contestava i risultati. Ecco come è nata la nostra Repubblica.

A cura di Michele Gottardi – Sono trascorsi 74 anni dal referendum istituzionale tenutosi il 2-3 giugno 1946 che trasformò radicalmente la forma di Stato del nostro Paese, sette decenni lunghi e ricchi di storia in cui l’Italia è cresciuta e ha guadagnato un notevole peso a livello internazionale, anche se negli ultimi anni, causa la crisi economica, è apparsa debole e inerme. La politica, amata e odiata dai cittadini del Belpaese, ci ha svelato i suoi segreti più nascosti: scandali, processi, trattative con la mafia, brogli. È proprio di quest’ultimi che vogliamo parlare, non in riferimento alle consuete elezioni cui siamo chiamati a partecipare, ma proprio a quel referendum che è stato il seme dell’Italia repubblicana. Le vicende che tratteremo non sono molto conosciute sia perché sono state oscurate al loro nascere sia perché all’epoca era molto rischioso parlarne, ma sono convinto che oggi l’argomento non debba più essere un tabù, ma un aspetto della nostra storia cui siamo tenuti a confrontarci.

capture 008 30052021 182438Eitan l’unico sopravvissuto della  alla funivia di Stresa-Mottarone. Salvato dall’amore del padre perchè quello sì che è davvero più forte dell’acciaio. Eitan è sveglio e cosciente, è vivo e non grazie ai sistemi di , non grazie a chi li manomette e nemmeno grazie a voi che minimizzavate dicendo che  del genere possono capitare. No,non deve e non può capitare e se la  fosse esemplare e lo  non fosse malato, non capiterebbe mai.

capture 007 30052021 182101Francesca Fialdini è una giornalista Rai televisiva e radiofonica di 41 anni, conduttrice di Da noi…A ruota libera in onda la domenica pomeriggio su Rai Uno subito dopo Domenica In. Francesca Fialdini è una persona molto riservata, conosciuta al grande pubblico soprattutto per essere stata la conduttrice de La Vita in Diretta con Tiberio Timperi.

Chi è Francesca Fialdini?

capture 076 23052021 085037Andarono a cercar la bella morte molti dei volontari e delle ausiliarie che si arruolarono nella Repubblica Sociale Italiana. Motto d’impronta dannunziana, divenuto poi canto e simbolo di ardimento e baldanza disperata. A cercar la bella morte s’intitolò pure un romanzo di Carlo Mazzantini sulla sua esperienza a Salò. La morte dei fascisti fu l’ultimo libro, postumo, di Giano Accame che si arruolò ragazzo nella Rsi in extremis. Repubblichino per un giorno, inquieto intellettuale di destra sociale per una vita, uso alle eresie e agli incontri trasversali; ma quando morì, nel 2009, volle farsi seppellire con la camicia nera.

La bella morte è ora il titolo di un libro di Gianni Oliva dedicato agli 800mila “uomini e le donne che scelsero la Rsi” in uscita da Mondadori. Oliva è uno storico e un giornalista della sinistra torinese; viene dal Pci, col Pd ha coperto ruoli pubblici. Pur restando in una visuale partigiana, non rinuncia alla verità storica, vuol conoscere le ragioni, le passioni e le versioni di chi stava dall’altra parte; si avvale delle loro testimonianze e riparte dalla ricerca di Renzo De Felice. E infatti, come già aveva fatto con le foibe e altre opere sulla guerra civile, Oliva ha scritto, per dirla con Prezzolini, “un necrologio onesto” dell’ultimo fascismo.

Chi andò a Salò con Mussolini? Oliva distingue i militari che ci andarono per “rifiuto del tradimento e fedeltà alla parola data” dai militanti fascisti che oltre la fedeltà volevano vendicarsi dei traditori e dei voltagabbana. A loro si unirono molti giovanissimi, nati e cresciuti nel mito del duce e del fascismo. La parola che li accomunò fu Onore. Il rispetto per i vinti, richiesto tempo fa da Violante e da Ciampi, è ormai negato: oggi è tempo di condanne eterne e mali assoluti.

capture 053 21052021 105655L’ intervista con nothing4 ha posto l’accento su una non banale riflessione, riguardo l’estensione del diritto dell”identificativo di genere anche in persone che non hanno effettuato una transizione. Nella riflessione è emerso soprattutto l’aspetto di come le persone che invece hanno effettuato questa la transizione possano sentirsi svilite nel loro percorso a fronte di persone che si identificano in un particolare genere solo per “sensazione”. Ho riflettuto molto attorno a questo punto e ho deciso di spingere l’aspetto alla sua più estrema manifestazione : come si dovrebbe comportare la legge quando viene a confrontarsi con casi come il , quando un uomo che si “sente” donna compie un delitto contro le donne? Il  il cui neologismo è su carta “l’ doloso o preterintenzionale in cui una donna viene uccisa da un individuo di sesso maschile per motivi basati sul genere” oltre ad essere un definizione specifica è stata anche una battaglia portata avanti per valutare le “aggravanti” della  connessa a questa tipologia di reato. Una legge che estenda il diritto legato al genere anche in soggetti privi del  di transizione è pronta ad affrontare non solo i , ma anche i doveri e le  connesse a tali individui? perché parliamoci chiaro l’assenza di un parametro oggettivo per stabilire il genere di appartenenza, e l’estensione di questo concetto a chiunque si “senta in un modo” piuttosto che in un altro, risulta fallace sotto moltissimi aspetti. Un bravo avvocato potrebbe tranquillamente appellarsi a queste normative quantomeno confuse per alleggerire la  del proprio cliente.

capture 006 16052021 091700Rula Jebreal non si è presentata a Propaganda live di Diego Bianchi su La7 per questioni di principio, perché sarebbe stata l'unica donna ospite tra sette uomini. E da femminista oltranzista quale è, insomma, sarebbe stato qualcosa di inaccettabile. Peccato che non sia sempre stato così per la giornalista. Guido Crosetto infatti ha pubblicato sul suo profilo Twitter una foto di Rula con Harvey Weinstein, il produttore di Hollywood arrestato per molestie sessuali, e ha commentato ironico: "In effetti Makkox e Zoro sono molto meno inclusivi e molto meno rispettosi nei confronti delle donne rispetto al buon vecchio Harvey". 

Una brutta storia per la Jebreal. Ieri sera 14 maggio Diego Bianchi ha aperto la puntata dando una vera e propria lezione alla giornalista: "Rula Jebreal non conosce Propaganda Live: "Avevamo deciso di raccontare quello che sta succedendo tra Israele e Palestina con un’ospite, la giornalista Rula Jebreal. Non la conosco, ci siamo parlati ieri sera ed eravamo molto contenti di avere la sua competenza in trasmissione. Il venerdì mattina utilizziamo i social per comunicare quali sono gli ospiti della puntata. Noi inseriamo un po’ tutti quanti", dice Diego Bianchi. L'"errore" sarebbe stato inserire l’ospite, in questo caso Rula Jebreal, insieme ad un elenco e a parti del cast che si compone con dinamiche casuali. Morale della favola, Rula Jebreal ha visto questo post stamattina e si è trovata unica donna tra 7 uomini. Per coerenza ha scelto di non venire, Rula Jebreal non conosce la nostra trasmissione altrimenti saprebbe che questo programma, tra tante difficoltà e tanti errori, ha vinto il Diversity Award", afferma ancora.

capture 005 16052021 091215L’annuncio dell’operazione via terra da parte delle Israel Defense Forces non è stato un errore. All’inizio il portavoce delle forze dello Stato di Israele ha parlato di un’incomprensione scusandosi con i media internazionali. Ma a poche ore dalla smentita, l’ipotesi che prende sempre più forza è che non si sia trattato di un “misunderstanding”, ma di una precisa tattica di guerra.

La storia è andata più o meno così. Poco dopo la mezzanotte, i media internazionali hanno affermato quasi simultaneamente che le truppe dell’esercito israeliano avevano fatto il loro ingresso nella Striscia di Gaza. In effetti, il giorno prima, il comando meridionale delle Idf aveva presentato i piani di attacco per un’operazione di terra e – anche se l’annuncio appariva più come un avvertimento che come una reale possibilità di attacco – molti parlavano della possibilità di un’incursione su larga scala quantomeno delle forze speciali.

Dopo qualche ora, i siti internazionali e i telegiornali hanno cambiato la notizia. Non c’era più l’annuncio dell’invasione di terra ma di bombardamenti con l’utilizzo di carri armati all’interno del territorio israeliano. Un dietrofront importante perché, naturalmente, cambiava completamente la descrizione di quanto stava avvenendo ai confini tra Israele e la Striscia di Gaza. Ma è sembrato abbastanza difficile credere che i reporter, i giornalisti che avevano contatto con le forze armate e i commentatori più attenti avessero preso un abbaglio inventando una presunta invasione da parte dello Stato ebraico.

capture 002 16052021 085815Sanremo, 5 feb – E’ passato senza infamia e senza lode il monologo sanremese della Jebreal, che ieri ha portato sul palco dell’Ariston il tema della violenza sulle donne. Moscio negli argomenti toccati, come quello, ormai bolso, delle domande rivolte alle vittime di stupro, («Lei aveva la biancheria intima quella sera?», «Si ricorda di aver cercato su internet il nome di un anticoncezionale quella mattina?», «Se le donne non vogliono essere sfruttate devono smetterla di vestirsi da poco di buono»), che da Sotto accusa in poi sa davvero di muffito. Moscio e scontato nel diktat finale agli uomini (“Lasciateci libere di essere ciò che vogliamo essere: madri di dieci figli e madri di nessuno, casalinghe e carrieriste, madonne e puttane, lasciateci fare quello che vogliamo del nostro corpo e ribellatevi insieme a noi, quando qualcuno ci dice cosa dobbiamo farne.”), in cui si ribalta la tesi iniziale: nella società patriarcale le donne non sono mai innocenti, lavoriamo insieme perché non siano mai più colpevoli – leggi: deresponsabilizzazione a 360° –, gli uomini e i bimbi vittime di violenza domestica causati da moglie e madri ringraziano.

capture 069 15052021 104112L'ex produttore cinematografico recentemente incriminato per stupro e crimini sessuali, è sempre stato un generoso donatore del Partito democratico americano. Hillary Clinton il politico preferito dal magnate

L'ex Segretario di Stato americano Hillary Clinton, l'icona femminista che avrebbe dovuto sconfiggere Donald Trump e diventare così la prima presidente donna degli Stati Uniti d'America, ha ricevuto più soldi durante la sua carriera dall'ex produttore cinematografico Harvey Weinstein rispetto a qualsiasi altro politico sulla piazza. Lo rivela il New York Post. I dati della Federal Election Commission dimostrano che Weinstein ha raccolto ben 1,4 milioni di dollari per Hillary Clinton nella sua corsa presidenziale del 2016 e altri 73.380 dollari per la sua elezione al Senato degli Stati Uniti del 1999. Nei giorni scorsi, l'ex first lady si era difesa dalle domande circa la sua lunga amicizia con il fondatore di Miramax recentemente incriminato per due reati su cinque: crimine sessuale e stupro di terzo grado (assolto invece dall'accusa peggiore: quella di "predatore sessuale", alla base del #MeToo).