Frenano le prenotazioni per trascorrere le feste di Natale nella Capitale. E Roma, come un po' sta accadendo di questi tempi a tutte le città d'arte, sconta l'incremento dei contagi e l'incertezza riguardo a quale sarà la prossima regione a passare dal bianco al giallo o addirittura dal giallo al rosso. Un'incertezza che non consente neanche una programmazione di eventi in grado di attirare turisti per le feste di Natale, come ribadito ieri dal sindaco Gualtieri che in merito al concerto di Capodanno ha detto: «Stiamo finalizzando la nostra valutazione sulla base del dati epidemiologici». «Dopo quel 25-30% in meno di prenotazioni registrate subito dopo l'annuncio della variante Covid - spiega Tommaso Tanzilli, direttore Federalberghi Roma - non abbiamo notato altre particolari variazioni al ribasso, ma ci preoccupa molto questo clima di attesa e di indecisione, che sta facendo desistere italiani ma soprattutto stranieri, dalla voglia divenire atrascorrere il Natale a Roma».
Ci sono ancora circa 300 alberghi chiusi su un totale di 1.200, il che la dice lunga sul fatto che in particolare le piccole strutture, magari ubicate in luoghi non proprio turistici, preferiscono restare chiuse piuttosto che sopportare costi di gran lunga superiori ai ricavi. Gli alberghi aperti, invece, risparmiano. Come? «Beh, ad esempio, spegnendo il riscaldamento ai piani non occupati - risponde Tanzilli - perché se la media ad oggi delle camere prenotate è di 30 su 100 va da sèche si concentrano le prenotazioni su un unico piano e lì tutti i servizi». E poi si risparmia sul personale e qui arrivano altre note dolenti. Gli aiuti finora dati al settore dal Governo hanno permesso agli imprenditori di non licenziare. Il personale è rimasto a casa ma con un contratto.
Roma invasa dai topi e Gualtieri "taglia" la derattizzazione. Fondi bloccati
Si intrufolano nei garage, spuntano dalle pedane dei dehors, si arrampicano sugli alberi, entrano nei negozi e nelle edicole. Cresce l’allarme nel rione Prati per la presenza ormai ubiqua di topi e pantegane di ogni misura, e benché siano ormai una «compagnia» abituale, il fenomeno sembra stia sfuggendo da ogni controllo nel fallimento totale degli interventi dell’amministrazione capitolina. «L’altro giorno stavo camminando vicino piazzale degli Eroi quando all’improvviso è spuntato un grosso topo da un garage che si è infilato tra i miei piedi facendomi quasi inciampare – racconta Luca Aubert, ex consigliere del Municipio I – Ormai sono dappertutto, i roditori sono diventati i “padroni” della strada».
Più di tre ratti per ogni romano fanno quasi 10 milioni di topi residenti a Roma. A tanto ammonterebbe l'esercito dei roditori nella Capitale, ma dal 2016 ancora non si è riusciti ad attivare il bando per la derattizzazione. E quello lanciato nel 2020 dall’amministrazione grillina – un appalto da 7,5 milioni di euro per gli anni 2021, 2022 e 2023 - dopo due anni incredibilmente non è ancora in funzione. A causa delle ormai abituali lungaggini delle procedure, la gara è ancora in fase di aggiudicazione e la nuova amministrazione capitolina del sindaco Gualtieri è stata costretta a disimpegnare i fondi messi a bilancio per il 2021. In questa situazione si va avanti a interventi spot, ad esempio attraverso i fondi derivanti da un accordo stipulato con Ama. Ma si tratta di una manciata di spicci, con i quali si possono disinfestare al massimo poche strade. Qualcos’altro fanno i municipi, con interventi mirati ad esempio nelle scuole. Ma sulle strade, nei giardini e nelle aree verdi, tutto è fermo.
Cina a processo per il virus. Il giudice lo convoca in aula e il governo di Pechino si infuria
Il presidente dell'associazione dei ristoratori Mio Italia, Paolo Bianchini, ha denunciato per danni Pechino
La Cina si può processare per il coronavirus. E non per la volontà politica del governo. Oppure per una denuncia dell’organizzazione mondiale della sanità. I pezzi grossi del mondo non hanno tanta voglia di inimicarsi il gigante asiatico.
E però è sufficiente la testa dura di un ristoratore di Viterbo, Paolo Bianchini, presidente di Mio-Italia – l’associazione di categoria – che è riuscito a ottenere dal tribunale civile della sua città il riconoscimento del buon titolo a citare a giudizio la Repubblica popolare cinese. Per gli enormi danni provocati dal coronavirus e dai ritardi del regime di Pechino. Tutto scritto in una denuncia che ha fatto il giro del mondo, da Viterbo a Roma a Pechino e ritorno con tanta di arrabbiatura del regime: «Comandiamo noi, che vogliono questi ristoratori italiani...», hanno mandato a dire a Bianchini e soci.
Quella di Mio-Italia è una bella e drammatica storia di impegno sociale e per la giustizia. Perché la pandemia ha mietuto vittime anche sul campo economico. E i ristoratori italiani sono stati in prima fila. Il virus dagli occhi a mandorla li ha rovinati. I danni prodotti sono stati enormi, attività chiuse, personale licenziato, come fare a dimenticare periodi così drammatici... i talk show di tutte le televisioni pubbliche e private, i quotidiani e ogni genere di mezzo di informazione hanno raccontato le loro peripezie. L’Italia ha davvero solidarizzato con la loro lotta.
Padova, vaccinato muore di Covid a 47 anni ma per i vicini era no vax. Il caso clamoroso su La Stampa
Le chiacchiere dei vicini sono fra le fonti giornalistiche meno attendibili che ci siano. Quando un inquilino se ne sta un po' sulle sue e non ama le relazioni con gli altri, ne fioriscono tante. Magari ci sarà pure chi sostiene che fa chissà quali porcherie, o fa partire leggende metropolitane sulle sue abitudini sessuali. Ma vorrei vedere il giornale che sulla base del chiacchiericcio dei vicini titolerebbe mai "Tizio secondo i vicini era un pedofilo", anche perché l'editore su una sciocchezza così rischierebbe le mutande.
Se si tratta però del virus evidentemente ogni regola giornalistica viene sacrificata, anzi, impiccata alla ideologia. In questo caso alla ideologia sì vax, che onestamente vale come quella no vax. Titolo de La Stampa su un signore morto di Covid a casa a Padova: "i vicini: era no vax".
Maxi multa ad Amazon, ecco perché deve pagare un miliardo di euro
MAxi multa dell'Antitrust ad Amazon. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato una sanzione di oltre 1 miliardo di euro, per la precisione 1.128.596.156,33 euro, alle società Amazon Europe Core, Amazon Services Europe, Amazon, Amazon Italia Services e Amazon Italia Logistica er violazione dell’art. 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea.
Amazon detiene una posizione di assoluta dominanza nel mercato italiano dei servizi di intermediazione su marketplace, che le ha consentito di favorire il proprio servizio di logistica, denominato Logistica di Amazon (Fulfillment by Amazon, c.d. FBA), presso i venditori attivi sulla piattaforma Amazon.it ai danni degli operatori concorrenti in tale mercato e di rafforzare la propria posizione dominante. Secondo l’Autorità, le società hanno legato all’utilizzo del servizio Logistica di Amazon l’accesso a un insieme di vantaggi essenziali per ottenere visibilità e migliori prospettive di vendite su Amazon.it. Tra tali vantaggi esclusivi spicca l’etichetta Prime, che consente di vendere con più facilità ai consumatori più fedeli e alto-spendenti aderenti all’omonimo programma di fidelizzazione di Amazon.
Mai cosi poche nascite e tanti morti dal 1918. II dati agghiaccianti Istat, aumentano solo gli stranieri
Il deficit di "sostituzione naturale" tra nati e morti (saldo naturale) nel 2020 raggiunge in Italia -335 mila unità, valore inferiore, dall’Unità d’Italia, solo a quello record del 1918 (-648 mila), quando l’epidemia di "spagnola", in coincidenza con la fine della Prima Guerra Mondiale, contribuì a determinare quasi la metà degli 1,3 milioni di decessi registrati in quell’anno. Lo spiega l’Istat nella sua nota sull’andamento demografico nel 2020. Invece, il nuovo record minimo delle nascite (405 mila) e l’elevato numero di decessi (740 mila) causato soprattutto dalla pandemia di Covid aggravano la dinamica naturale negativa che caratterizza il nostro Paese. Il deficit di nascite rispetto ai decessi è tutto dovuto alla popolazione di cittadinanza italiana (-386 mila), mentre per la popolazione straniera il saldo naturale resta ampiamente positivo (+50.584).
Il 31 dicembre 2020, data di riferimento della terza edizione del Censimento permanente, la popolazione in Italia conta 59.236.213 residenti, in calo dello 0,7 per cento rispetto al 2019 (-405.275 individui). Questo calo è attribuibile prevalentemente alla dinamica demografica tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2020: infatti, il saldo dovuto al movimento demografico totale (saldo naturale più migratorio), desumibile dalle fonti anagrafiche, ha fatto registrare 362.507 unità in meno. Il conteggio della popolazione abitualmente dimorante, effettuato sulla base dei "segnali di vita amministrativi", ha poi determinato un ulteriore aggiustamento statistico pari a -42.768 unità: si tratta di un saldo dovuto alla differenza tra unità conteggiate in aggiunta rispetto alla popolazione iscritta in anagrafe (correzione dell’errore di sotto-copertura anagrafica) e unità in detrazione (correzione dell’errore di sovra-copertura anagrafica).
Vittoria no vax negli Usa. Il Senato sconfessa Biden: no all'obbligo vaccinale al lavoro
Vittoria per i contrari all'obbligo vaccinale in America. Forse, però, solo momentanea. Il Senato degli Stati Uniti ha approvato una risoluzione per annullare un decreto dell’amministrazione di Joe Biden secondo cui le aziende con 100 o più dipendenti devono vaccinare i propri dipendenti contro il coronavirus o sottoporsi a test settimanali. Il voto è stato 52-48. È improbabile che la Camera a guida democratica prenda la stessa strada del Senato, il che significa che il decreto resterebbe valido, anche se i tribunali lo hanno sospeso per ora. ll voto in Senato tuttavia ha dato ai senatori la possibilità di esprimere l’ opposizione a una politica che, a loro dire, ha suscitato timori da parte delle imprese e degli elettori non vaccinati che temono di perdere il lavoro se la regola dovesse entrare in vigore.
Il provvedimento, che tra l’altro attualmente è arenato in un tribunale, suscita proteste e perplessità perchè nel Paese delle libertà individuali, tutto quello che viene imposto dal potere centrale è guardato con sospetto. «L’assurda richiesta di vaccinazione del presidente Biden è un abuso di potere», ha tuonato il leader della maggioranza repubblicana, Mitch McConnell. Come lui, molti repubblicani si dicono favorevoli al vaccino, ma contrari al suo obbligo. E anche Manchin, uno dei due democratici che ha votato con il Gop, ha chiarito che è contrario «a qualsiasi obbligo di vaccino formulato dallo Stato nei confronti delle aziende private». Intanto, di fronte all’impasse, alcune città hanno deciso da sole d’imporre la vaccinazione. Il sindaco di New York ha annunciato lunedì che tutti i dipendenti del settore privato saranno presto soggetti all’obbligo di vaccinarsi contro il coronavirus, che ha già ucciso più di 790mila persone in Usa.
"Non è più grave della Delta". Anthony Fauci mette la parola fine sulle speculazioni sulla variante Omicron
Anthony Fauci tranquillizza tutti sulla variante Omicron. “Quasi certamente non è più grave della variante Delta. Secondo qualche indicazione potrebbe anche essere meno grave. In ogni caso ci vorranno almeno un altro paio di settimane in Sudafrica e poi, man mano che avremo più infezioni nel resto del mondo, potrebbe volerci più tempo per vedere qual è il suo livello di gravità”, le parole dello scienziato americano all’AFP. Il consigliere medico del presidente Usa Joe Biden ha suddiviso le conoscenze e le incognite su Omicron in tre aree principali: trasmissibilità, quanto riesce a sottrarsi all'immunità da infezioni e vaccini precedenti e gravità della malattia.
La nuova variante, afferma Fauci, “è chiaramente altamente trasmissibile, molto probabilmente più di Delta, l'attuale ceppo globale dominante”. I dati epidemiologici accumulati in tutto il mondo indicano anche che le reinfezioni sono più alte con Omicron. Gli esperimenti di laboratorio che hanno testato la potenza degli anticorpi dei vaccini attuali contro Omicron dovrebbero arrivare nei "prossimi giorni, massimo una settimana. Quasi certamente non è più grave della Delta. C’è qualche suggerimento che potrebbe anche essere meno grave, perché se si guarda alle statistiche del Sudafrica il rapporto tra il numero di infezioni e il numero di ricoveri sembra essere inferiore a quello avuto con Delta".
Fauci ci ha tenuto a sottolineare che è importante non sopravvalutare questi dati perché la popolaziona presa in considerazione è composta da giovani e quindi hanno meno probabilità di essere ricoverati. "Penso che ci vorranno un altro paio di settimane almeno in Sudafrica per capire l’effettiva gravità. Un virus più trasmissibile che non causa malattie più gravi e non porta a un'ondata di ricoveri e morti è il miglior scenario possibile. Lo scenario peggiore è che non solo è altamente trasmissibile, ma causa anche una malattia grave e poi si assiste ad un'altra ondata di infezioni che non sono necessariamente attenuate dal vaccino o dalle precedenti infezioni delle persone. Non credo che questo scenario peggiore si verificherà, ma non si sa mai” ha concluso Fauci.
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Il virologo dello Spallanzani "stende" Speranza: "Emergenza? Adesso basta, bisogna uscirne"
Il direttore dello Spallanzani contro l'ipotesi di prorogare lo stato d'emergenza: «Quasi 2 anni fa agli italiani abbiamo detto non abbiate paura, erano i giorni del ricovero della coppia cinese. Oggi, come allora, diciamo agli italiani non abbiate paura, usciamo dall’emergenza, riprendiamoci la vita e non torniamo indietro». Così il direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, durante la cerimonia di accensione dell’albero di Natale dell’Istituto, donato dai Carabinieri. Presente anche l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato.
Le sue dichiarazioni arrivano proprio nelle ore in cui il ministro della Salute Roberto Speranza ha ammesso l'esistenza di una riflessione in corso in seno al governo sul possibile prolungamento dello stato d'emergenza, attualmente prorogato solo fino al prossimo 31 dicembre.
Perché fare il vaccino ai bambini se la scienza non è ancora sicura? Troppi dubbi sull'efficacia
È partita ieri l'operazione vaccinazione dei bambini, con una circolare del ministero della Salute che spiega che dal prossimo 16 dicembre anche nella fascia di età 5-11 anni sarà possibile ricevere una mini dose a cui ne seguirà una seconda a distanza di almeno 21 giorni dalla prima. Per i piccoli più fragili prevista anche una immediata terza dose, che sarà disponibile a 28 giorni della seconda. Quindi questo gruppo di bimbi fragili riceverà ben tre dosi in meno di due mesi, record assoluto da quando è partita la campagna vaccinale in Italia e in tutto il mondo. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ieri ha lanciato un appello ai genitori perché inizino le prenotazioni e risolvano eventuali dubbi parlando al pediatra di fiducia invece di leggere la qualunque sui social. «Su una materia così delicata», ha spiegato il ministro, «bisogna fidarsi di chi ha dedicato una vita a questa materia. Non ci si può fidare di un social network, non ci si può affidare a un talk show o a una battuta televisiva: affidiamoci alle persone che per competenza, per storia, per esperienza hanno tutti gli elementi per poter valutare. Abbiamo una grande fortuna ad avere alcuni dei pediatri e dei medici migliori a livello globale, questo ci viene riconosciuto da tutti, fidiamoci di loro».
Boom del prezzo del petrolio. I mercati hanno deciso: Omicron non fa paura
Dopo il rimbalzo di quasi il 5% di ieri, i prezzi del petrolio continuano a correre mentre si attenuano le preoccupazioni per l’impatto della variante Omicron del Covid sulla domanda globale di carburante. Il Brent è in rialzo del 3,91% e viaggia verso i 76 dollari al barile. I future sul petrolio americano, il Wti, volano a 72,59 dollari al barile segnando un +4,46%.
Nei giorni scorsi, appena si erano diffuse le prime notizie sull'estrema contagiosità della variante sudafricana, il prezzo del petrolio era subito crollato, per il timore di un ritorno in lockdown delle principali economie del mondo con conseguente minore richiesta di carburanti. Ora, però, il quadro sembra già essere cambiato.
Sensazioni che si respirano anche a piazza Affari, che concede il bis con il risk-on tornato a dominare sui mercati grazie allo sgonfiarsi dei timori legati alla variante Omicron. I primi dati sulla variante Omicron che tendono a rassicurare gli investitori sul rischio di un ulteriore deterioramento della situazione sanitaria dopo che i funzionari sanitari di Sud Africa e Usa hanno segnalato che i sintomi della nuova variante Covid non appaiono di particolare gravità con tassi di ospedalizzazione non elevati.
Vaccino, è rissa sulla quarta dose. Spaccatura e lite tra virologi favorevoli e scettici
Oramai è una costante dall'inizio dell'incubo pandemia. Ad ogni evoluzione della cronaca sanitaria attorno al maledetto morbo cinese, cambia copione della gazzarra del mondo scientifico. Ma non il senso delle cose, che è quello di un ribollire di voci ed esternazioni con il pericolo di disorientare ancor di più il cittadino-medio oramai sempre più estenuato. Così, si apre il capitolo, della quarta dose. Perché mentre gli italiani in questi giorni tornano negli hub per la terza puntura (un nutrito numero di convertiti sulla via di Damasco anche per la prima) il confronto si porta avanti sul lavoro. Di «possibilità concreta» di quarta iniezione ha parlato Franco Locatelli, coordinatore del Cts, parlando alla convention di Courmayeur di SkyTg24. Innestandosi in un dibattito dove già si schierano i favorevoli, i perplessi, i né né.
Al primo segmento appartiene sicuramente Fabrizio Pregliasco, docente all'Università Statale di Milano, che all'AdnKronos osserva: «Viste le tempistiche di elevata protezione pari a 6 mesi, è possibile che dovremo eseguire altre vaccinazioni. Vedremo com' è l'andamento epidemiologico, ma penso che questa vaccinazione potrà essere considerata un appuntamento annuale come l'antinfluenzale». E sempre tra i favorevoli si annovera Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie infettive al San Martino di Genova. Secondo lui, «è evidente che nel 2022 faremo una quarta dose. Bisogna solo capire quando, non credo si farà nei primi mesi del nuovo anno per chi ha fatto e sta facendo la terza dose», specificando poi che «dovremo attendere i risultati degli studi, vedere quanto dura l'immunità del ciclo completo con tre dosi e poi valutare quando ci sarà bisogno della quarta». Inoltre, quanto all'impatto sulla società di una ulteriore iniezione «non dovrebbe essere un problema», dice Bassetti. «Se fare la quarta dose significa avere i numeri attuali di Covid 19 e continuare a convivere con il virus depotenziandolo, non credo che i cittadini italiani avranno problemi se gli si dirà di vaccinarsi per la quarta volta nel 2022». Stesso lato anche per l'infettivologo Massimo Galli. Servirà la quarta dose?, gli hanno chiesto in un'intervista a La Stampa. «Alla fine penso di sì. Temo che la terza dose non sarà la risposta definitiva alla pandemia, per quanto utilissima».
Grecia, prete ortodosso all'assalto di Papa Francesco: "Sei un eretico"
Un uomo anziano, con gli abiti di un prete greco ortodosso, si è rivolto a Papa Francesco urlando, in greco, «Papa, sei un eretico» mentre Francesco entrava nell'Arcivescovado di Atene. L'uomo, con una tonaca e un copricapo nero e una lunga barba bianca, è stato quindi portato via dalla polizia. Il Pontefice ieri è arrivato in Grecia per una visita di tre giorni che vedrà cattolici e ortodossi insieme nell'aiuto degli ultimi della terra. Come ha ammonito il Papa incontrando l'arcivescovo ortodosso di Atene e di tutta la Grecia, Ieronymos. «Non temiamoci, - dice Francesco - ma aiutiamoci ad adorare Dio e a servire il prossimo, senza fare proselitismo e rispettando pienamente la libertà altrui, perché come scrisse san Paolo "dove c'è lo Spirito del Signore, c'è libertà"».
Bergoglio prega affinché «lo Spirito di carità vinca le nostre resistenze e ci renda costruttori di comunione, perché "se davvero l'amore riesce a eliminare la paura e questa si trasforma in amore, allora si scoprirà che ciò che salva è l'unità". D'altronde, come possiamo testimoniare al mondo la concordia del Vangelo se noi cristiani siamo ancora separati? Come possiamo annunciare l'amore di Cristo che raduna le genti, se non siamo uniti tra di noi? Tanti passi sono stati compiuti per venirci incontro. Invochiamo lo Spirito di comunione, perché ci sospinga nelle sue vie e ci aiuti a fondare la comunione non su calcoli, strategie e convenienze, ma sull'unico modello a cui guardare: la Santissima Trinità».
Malattia più lieve e pochissime reinfezioni: la variante Omicron vista dallo scienziato del Sudafrica
Willem Hanekom smonta i timori sulla variante Omicron del Covid. Il direttore dell'Istituto di ricerca del Sudafrica è stato intervistato dalla Bbc e ha tranquillizzato tutto il mondo sulla mutazione del virus sequenziata per la prima volta in Africa: “La variante Omicron è altamente trasmissibile, ma ha meno dell'1% di possibilità di reinfezione e in genere si traduce in una malattia più lieve. Il virus si sta diffondendo in modo straordinariamente veloce nel Paese”.
“Finora - prosegue il professore - sappiamo tre cose. La prima cosa è che il virus si sta diffondendo in modo straordinariamente veloce in Sudafrica, l'aumento dei casi è molto più forte di quanto non sia stato nelle ultime tre ondate quindi sembra che Omicron sia in grado di propagarsi molto facilmente. Praticamente tutti i casi che vediamo in Sudafrica in questo momento sono Omicron. La seconda cosa - ha sottolineato Hanekom in collegamento con la tv inglese - su cui abbiamo dati sono le reinfezioni, una persona che ha avuto il Covid ha circa l'1% di possibilità, o forse anche meno dell'1%, di essere nuovamente infettato. Infine, gli unici dati che abbiamo finora suggeriscono che la variante può manifestarsi maggiormente nelle persone più giovani e soprattutto nei giovani non vaccinati e, nel complesso, finora è apparsa più lieve. Ma, ancora una volta, voglio dire che dobbiamo essere cauti. questi sono i primi giorni”.
Un miliardo per il social Truth, Trump va alla guerra con Facebook e Twitter
"Segui la Verità", scopri "cosa sta succedendo davvero", "trova i tuoi amici, chatta e condividi". La piattaforma social di Donald Trump scalda i motori. Si chiama Truth social, e si propone come l'anti-Twitter e Facebook dopo il bando dell'ex presidente degli Stati Uniti dalle piattaforme più popolari sulla scia dell'assalto di gruppi di suoi sostenitori al Congresso americano il 6 gennaio scorso. L'app è disponibile in pre-order sugli app store e le ultime notizie finanziarie che rimbalzano dagli Usa fanno prevedere una dichiarazione di guerra del tycoon nei confronti dei colossi della Silicon Valley, Mark Zuckerberg in testa.
La nuova società di social media lanciata da Donald Trump insieme con il partner Digital world acquisition, infatti, annuncia di aver incassato un miliardo di dollari da parte di investitori istituzionali. La società lanciata a ottobre - la Trump media and technology group - è al lavoro sulla creazione della nuova piattaforma social chiamata ’Truth social’.. Il piano della società di Trump è quello di diventare una società quotata in borsa con una fusione con Digital world acquisition. L'identità degli investitori non è stata ancora precisata, ma dalla galassia Trump si è fatto presente che i soldi arriveranno da un gruppo eterogeneo dopo la fusione.
Frattura nel Cts. la clamorosa smentita di Abrignani sulla quarta dose di vaccino: nessuna necessità
“Intanto pensiamo a fare la terza, poi si per il futuro si vedrà. Non c’è nessuna evidenza che possa essere necessaria una quarta”. Sergio Abrignani infiamma lo scontro tra scienziati su un’altra dose aggiuntiva di vaccino contro il Covid, andando a smentire ciò che ieri aveva detto Franco Locatelli. Il presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, di cui fa parte anche l’immunologo milanese, si era esposto in maniera importante: “Una quarta dose del vaccino contro il Covid è una possibilità concreta”. Una tesi che Abrignani smonta dalle colonne del Corriere della Sera: “La quarta dose non è la regola nella storia dei vaccini. La maggior parte delle vaccinazioni contro malattie infettive prevenibili prevedono due dosi a distanza ravvicinata e una terza distanziata, dopo 6-12 mesi. Proprio come sta succedendo per il Covid. Le prime due servono a indurre una forte risposta immunitaria che agisce subito, il richiamo serve a rinforzare la memoria immunitaria e a renderla duratura. Dobbiamo ricorrere a una terza iniezione non perché il virus sia riuscito ad aggirare il vaccino, ma perché c’è bisogno di allungare la memoria del sistema immunitario”.
Schiaffo a Biden: stop dei giudici Usa a obbligo vaccinale per operatori sanitari
Negli Usa l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari non s’ha da fare. Un giudice statunitense ha bloccato difatti l’imposizione voluta dal presidente Joe Biden che sarebbe entrata in vigore la prossima settimana. Una battuta d’arresto improvvisa per la Casa Bianca dopo quanto accaduto lunedì, quando la corte federale del Missouri aveva bloccato il provvedimento adottato in 10 Stati. Adesso quella della Louisiana, con l’ingiunzione del giudice Terry Doughty, ha annullato l’obbligo di vaccino per gli operatori sanitari su tutto il territorio nazionale.
Usa, stop obbligo vaccinale per operatori sanitari: la sentenza
La corte ritiene che con la scadenza per la vaccinazione fissata al 6 dicembre, si potrebbero verificare gravi problemi di carenza di personale nelle strutture ospedaliere e una conseguente ricaduta negativa sui servizi sanitari. Non solo, secondo il giudice Doughty, sussiste un problema di legittimità costituzionale. “Anche un atto del Congresso che impone un vaccino non è chiaro se sarebbe costituzionale”, ha dichiarato.
Cosa c'è dietro alle trombosi da vaccino, lo studio su AstraZeneca trova la "causa scatenante"
La "causa scatenante" delle trombosi correlate al vaccino AstraZeneca è stata individuata. La scoperta arriva da uno studio anglo-americano sviluppato dall’Università di Oxford a cui hanno collaborato ricercatori della stessa casa farmaceutica e che ha verificato "come una proteina del sangue si unisce ad un componente chiave del vaccino".
Potrebbe pertanto essere "l’innesco" che ha causato i casi, rari, di coaguli del sangue dopo la somministrazione del vaccino anti-Covid AstraZeneca. Nella ricerca - riporta la Bbc - è coinvolta l’università di Cardiff. Secondo Alan Parker, uno dei ricercatori dell’Università di Cardiff: "Quello che abbiamo è la causa scatenante (’trigger’), ma ci sono altri passaggi che devono accadere dopo". Da chiarire come questa nuova evidenza possa impattare con l'uso del siero anglo-svedese. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science Advances.
"Tolga il segreto dai contratti e poi..." Obbligo vaccinale, siluro della Meloni alla von der Leyen
Dopo l'euro-gaffe delle linee guida che cancellavano il Natale, la Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen scivola sull'obbligo vaccinale che vorrebbe imporre nel continente. "Parla di vaccinazione obbligatoria? Io sono contraria, dico poi che l’obbligo vaccinale non sia una competenza europea, dopodiché sul tema io penserei la stessa cosa anche se lo introducesse il governo italiano" ha detto Giorgia Meloni, al termine della presentazione del libro di Gianfranco Rotondi ’Variante Dc’, presso la sede della stampa estera a Roma.
La leader di Fratelli d'Italia ha poi rincarato la dose: "Poi io sono contraria alla campagna vaccinale fatta così. Se Von der Leyen vuole fare qualcosa di serio per incentivare la campagna vaccinale, dovrebbe desecretare i contratti con le case farmaceutiche così sappiamo quanto costa ogni dose" è l'attacco della Meloni che torna sulla proposta di "istituire un fondo che tranquillizzerebbe i cittadini, visto la confusione fatta, come abbiamo chiesto con gli emendamenti alla legge di Bilancio, per risarcire i cittadini che dovessero avere reazioni o problemi legati ai vaccini".
Biden copia Trump sui migranti dal Messico. Ma la sinistra fa finta di nulla
Joe Biden ripropone le politiche di Donald Trump sui migranti provenienti dal Messico. Ma la sinistra, anche in Italia, fa finta di non accorgersene. Non c'è nessuno che gridi allo scandalo. Ecco cosa sta succedendo al confine tra Usa e Messico. L’amministrazione di Biden ha siglato un accordo con il Messico per ripristinare la prossima settimana una politica dell’era Trump, che costringe i richiedenti asilo ad attendere in Messico le udienze nei tribunali per l’amministrazione Usa. Lo hanno fatto sapere funzionari statunitensi. Il ritorno della cosiddetta politica "Resta in Messico" arriva a seguito di un ordine di tribunale, dopo che una causa intentata da Texas e Missouri ha costretto l’amministrazione Biden a ripristinarla. Biden aveva sospeso la misura nel suo primo giorno d’incarico.
I migranti dovrebbero quindi essere riportati a partire da lunedì in una città di confine, poi in altre tre. Sono i valichi di San Diego e del Texas a El Paso, Laredo e Brownsville. L’annuncio segue intensi negoziati bilaterali tra Stati Uniti e Messico dopo che il giudice distrettuale degli Stati Uniti Matthew Kacsmaryk, nominato da Trump ad Amarillo, in Texas, ha ordinato il ripristino della politica, previa partecipazione del Messico.
L'Aria Che Tira, "italiani bloccati in Marocco per colpa di Di Maio". Andrea Delmastro accusa il ministro
A “L’Aria che Tira” scoppia il caso degli italiani bloccati in Marocco dopo l’allarme sulla variante Omicron del Covid-19 e Andrea Delmastro, esponente di Fratelli d'Italia, bacchetta il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “E’ colpa sua, non del virus”. Myrta Merlino ha aperto la diretta del suo approfondimento sull’attualità, mercoledì 1 dicembre, con uno sfogo: “Sembra di essere tornati a un anno fa. Il pasticcio sulla scuola, gli italiani bloccati all’estero” e dà la parola a Claudia Lanteri, connazionale in attesa di rimpatrio.
La donna denuncia la totale assenza di informazioni e supporto e Delmastro di Fratelli d’Italia accusa il Ministro Di Maio di disinteresse e sciatteria: “Cara Myrta, è sbagliato il titolo: non ‘noi italiani bloccati in Marocco per Covid’, ma per colpa di Di Maio, è da maggio 2020 che io e FDI abbiamo presentato una risoluzione per far applicare il meccanismo europeo di protezione civile che, in casi come questi, compresa la pandemia, prevede voli charter Alitalia rimborsati al 75% dalla Comunità europea per andare a prendere gli italiani fermi nel resto del mondo. La Germania lo fa, noi non lo facciamo! E’ vero che errare è umano, anzi con Di Maio è umanissimo, ma così non va bene. Anche Di Maio dovrebbe metterci una pezza, sono bloccati per colpa del nostro Ministro degli Esteri”.
Rosignano, malore fatale per un 53enne dopo il vaccino. L'Asl apre indagine sulle cause
Ipotesi infarto. Disposti tutti gli accertamenti da parte della Asl che però puntualizza: "Non sembra esserci una relazione causale tra la somministrazione e il decesso"
Un uomo di 53 anni è morto ieri pomeriggio, domenica 21 novembre, dopo aver accusato un malore nel centro vaccinale di Rosignano, in provincia di Livorno. La vittima aveva ricevuto da pochi minuti la seconda dose di vaccino Pfizer. Secondo la ricostruzione della Usl Toscana Nord Ovest, l'uomo ha atteso 15 minuti all'interno dell'hub, tempo necessario dopo la somministrazione, quindi è uscito dalla struttura per poi rientrare entro breve accusando senso di oppressione retrosternale e nausea.
Il paziente, assicura l'Azienda sanitaria, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, è stato prontamente assistito dal personale presente, tra cui anche un medico anestesista, che ha messo in atto tutte le azioni necessarie per la gestione dell’emergenza. Contemporaneamente all’arrivo dei sanitari del 118 l’uomo è andato in arresto cardiaco. A seguito delle manovre rianimatorie effettuate dal personale, l’attività cardiaca è ripresa, il paziente è stato inviato al pronto soccorso di Cecina, ma è deceduto durante il trasporto.
La maggioranza dei contagi è tra supervaccinati. Per la prima volta superano i non vaccinati
Per la prima volta da inizio pandemia nel bollettino di sorveglianza Iss del 24 novembre il maggiore numero di contagi Covid si registra in chi aveva completa copertura vaccinale. I non vaccinati sono solo il 37,7% del totale, mentre la maggiore parte dei contagiati (59,7%) è registrata fra chi ha avuto ciclo completo di vaccinazione (compreso uno 0,6% che aveva ricevuto la terza dose di vaccino), mentre il 2,6% aveva comunque ricevuto una dose.
Tony Augello, una coraggiosa e bella storia della destra romana
Due fratelli e una comunità, aggrappati alle sponde di un piccolo, glorioso vascello. Era il Msi, era quel Msi, e c’erano i fratelli Tony e Andrea Augello, pilastri della destra romana. Nel ventennale della scomparsa di Tony – andato oltre troppo prematuramente – il fratello Andrea ha scritto un libro su di lui e sulle storie di quanti furono vicini ad entrambi. Domani, lunedì, il libro «C’era una volta mio fratello» sarà presentato alle 18 all’hotel Albani di Roma in via Adda, da Goffredo Bettini, Gaetano Quagliariello e da chi scrive. Modererà l’incontro – sotto l’egida della Fondazione Magna Carta – Luca Telese. Anzitutto l’autore, Andrea Augello, che ritroviamo dopo una straordinaria esperienza come eccellente assessore alla regione Lazio, immerso in una bellissima storia di cultura, ricca di riferimenti valoriali che danno senso alla militanza politica.
E poi, Tony, che dalle nostre parti definivamo come un cacciatore di sindaci da mettere in campo per contrastare quell’anagrafe del bisogno che a Roma era gestita da dc e Pci. Lo fece, per contrastare l’egemonia dei grandi partiti, puntando sui giovani ignorati, sui lavoratori abbandonati dal sindacalismo di regime e infiltrandoti nei quartieri più svantaggiati. Tra le tante, fu l’ideatore ostinato della candidatura di Gianfranco Fini a sindaco di Roma, pur militando nella corrente avversa, quella «rautiana». Tony Augello è stato un dono per tutti noi e avrebbe potuto esserlo anche per una città che amava, ne sarebbe stato sindaco perfetto. Amava una città dove bisognava portare la sfida nazionalpopolare, così ne dipinge il pensiero suo fratello Andrea. La forza del radicamento popolare, il tentativo di sollevare i quartieri contro l’egemonia rossa, i comitati di quartiere come le case popolari.
Variante Omicron, i primi positivi in Botswana tutti vaccinati con due dosi
La variante sudafricana, poi ribattezzata con la lettera greca Omicron, spaventa il mondo per la possibile maggiore contagiosità tanto che la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen parla di "una corsa contro il tempo" contro la nuova mutazione del Covid-19 rilevata anche in Italia. "Ci vorranno due o tre settimane per avere una fotografia precisa della variante. Dobbiamo usare questo tempo. La priorità è vaccinare, fare i booster perché alzano il livello di anticorpi e stimolano la memoria immunitaria" dice la von der Leyen ma il problema potrebbe essere proprio questo, il rischio concreto che la variante Omicron sia "invisibile" al vaccino a causa dell'alto numero di mutazioni presenti nella proteina Spike del virus.
I primi casi identificati in Botswana, Paese dell'Africa australe che confina a sud con il Sudafrica, non sono rassicuranti. Nella nota rilasciata dal governo di Gaborone il 25 novembre è scritto a chiare lettere che "lunedì 22 novembre 2021 sono stati segnalati e registrati quattro casi di una nuova variante COVID-19 ora nota come B.1.1.529", il lignaggio Omicron. Si tratta di viaggiatori che sono risultati positivi al SARS-COV-2 durante i test di routine prima del viaggio, si legge nella nota. "l rapporto preliminare ha rivelato che tutti e quattro erano stati completamente vaccinati per il COVID-19" dice il governo del Botswana che spiega: "Il tracciamento dei contatti ha rivelato contatti stretti che sono attualmente in attesa dei loro risultati".
"Sintomi blandi" il paziente zero della variante Omicron ringrazia il vaccino
«Sono soddisfatto di essermi vaccinato perché il vaccino, nel nostro caso, ha funzionato in maniera egregia». Sono le prime parole che arrivano dal manager casertano 55enne dell’Eni, primo paziente con variante Omicron in Italia, affidate al Gr3. Da lui giunge la conferma di «sintomi blandi» anche per la sua famiglia che «comprende persone tra gli 8 e gli 81 anni» tanto che in loro «l’infezione si è manifestata solo in modo lieve».
Che la situazione sanitaria del paziente Omicron fosse buona lo aveva confermato anche il dg dell’Asl Caserta, Ferdinando Russo. «Il tampone che abbiamo fatto ha rilevato una carica virale bassa: in genere questa si osserva in procinto della guarigione tanto è vero che il paziente è asintomatico. Ci aspettiamo che nei prossimi giorni, se non nelle prossime ore sarà negativo», spiega a LaPresse ribadendo che «i valori fanno prospettare una negativizzazione nell’immediatezza, dobbiamo stare tranquilli».
La fase successiva è quella del tracciamento: il manager ha infatti girato per l’Italia dopo il suo arrivo da Maputo, capitale del Mozambico. Ricostruire i suoi passaggi è fondamentale per capire se e quanto possa essersi diffusa la variante. Da quello che sappiamo, il 55enne è atterrato all’aeroporto di Fiumicino, andando poi in macchina a Caserta da dove è ripartito alla volta di Milano dove è arrivato nella serata del 15 novembre. Qui, come ha ricostruito l’assessorato al Welfare lombardo, «con macchina a noleggio, noleggiata dall’azienda, ha raggiunto l’hotel», ha cenato «da solo» in una sala dove c’era solo un’altra persona sul lato opposto, senza avere contatti con altro personale.
Inchiesta plusvalenze: quali sono gli affari sospetti e cosa rischia la Juventus
Inchiesta plusvalenze, è caos in casa bianconera. Il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved e l’ex responsabile dell’area sportiva Fabio Paratici sono indagati per falso in bilancio. Oltre a loro, sempre tra gli indagati, vi sono l’attuale Chief Corporate & Financial Officer Stefano Cerrato, l’ex Chief Corporate & Financial Officer Stefano Bertola e l’ex dirigente finanziario Marco Re. Sei persone in tutto quindi. Ma ora cosa rischia la Juventus?
L’indagine della procura
L’indagine della Procura di Torino, denominata “Prisma”, ha avuto avvio a maggio scorso. Sotto osservazione degli inquirenti vi sono in particolare i bilanci societari della Juve approvati dal 2019 al 2021, in particolare relativi alle compravendite di diritti alle prestazioni sportive dei giocatori e alla regolare formazione dei bilanci. “Allo stato, le attività sono volte all’accertamento di ipotesi di reato di false comunicazioni delle società quotate ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, nei confronti del vertice societario e dei direttori delle aree business, financial e gestione sportiva”, scrive la Procura di Torino in una nota.
Così il super green pass decapita la ripresa
Era prevedibile una nuova ed ulteriore ondata restrittiva derivante dalle scelte del nostro esecutivo. Da settimane le allusioni al “modello austriaco” e gli inviti alla responsabilità lasciavano presagire un imminente stretta sulle libertà. Tuttavia, l’aver varato il “super green pass” in occasione del periodo natalizio ci obbliga a denunciare l’ennesima scelta che si rivelerà lesiva per le attività economiche nazionali.
In primis, è da ricordare come le festività natalizie rappresentino principale occasione di spese e spostamenti per i cittadini, che si tramuterebbero in speranza di ripresa per le attività lavorative. Ad esempio, interi settori quali ristorazione, aziende sciistiche e catene d’alberghi incassano buona parte del proprio fatturato proprio durante le festività del Natale. Pertanto, la scelta di limitare spostamenti per chiunque non sia vaccinato dal 6 dicembre al 15 gennaio comporterà una perdita economica che potrebbe rivelarsi fatale per migliaia di aziende.
Giorgia Meloni ricorda a Roberto Speranza che non esiste solo il Covid: "Gli immigrati quando li fermi?"
Giorgia Meloni coglie l'occasione e va subito all'attacco. Il ministro Speranza si vanta su Twitter di aver bloccato gli ingressi sul nostro territorio dai Paesi dove si sta diffondendo la nuova variante del Covid-19, ma la leader di Fratelli d'Italia gli ricorda che ci sono anche altri problemi urgenti da risolvere.
Scusa, quindi nel dubbio fermerete anche l'immigrazione illegale, atteso che non potete sapere se chi si imbarca in Libia o in Tunisia è passato da quelle nazioni... vero?
— Giorgia Meloni ⯑⯑ ن (@GiorgiaMeloni) November 26, 2021
«Scusa, quindi nel dubbio fermerete anche l’immigrazione illegale, atteso che non potete sapere se chi si imbarca in Libia o in Tunisia è passato da quelle Nazioni... vero?» scrive su Twitter Giorgia Meloni, in risposta al tweet del ministro della Salute Roberto Speranza che aveva scritto: «Ho firmato una nuova ordinanza che vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini. I nostri scienziati sono al lavoro per studiare la variante B.1.1.529. Nel frattempo massima precauzione».
"Puniti per aver isolato la variante" Il Sudafrica denuncia l'ipocrisia del Covid
La circolazione del Covid in Africa è ancora oggetto di dubbi e perplessità: in molti casi mancano dati e diagnostica per capire la reale penetrazione del virus nel continente. Sono pochi i Paesi che lavorano costantemente su sequenziamento e tracciamento delle mutazioni del virus, come il Sudafrica, che dopo aver isolato la variante poi definita Omicron per tutta risposta si è visto isolato a livello globale. Una situazione che rischia di essere un deterrente a esporsi per altri Paesi.
Il Paese dell'Africa australe "è stato punito" per aver rilevato la variante Omicron del Covid-19, ha denunciato il governo sudafricano che ha espresso rammarico per la chiusura da parte di molti Paesi, tra cui l'Italia, degli ingressi e dei viaggiatori in partenza dal suo territorio. Il governo di Pretoria denuncia di essere strato "punito" per la qualità dei suoi scienziati che hanno rilevato la nuova mutazione che si teme possa essere più contagiosa, "invisibile" ai vaccini e potenzialmente potrebbe causare reinfezioni in soggetti guariti.
"Questo ultimo giro di divieti sui viaggio equivale a punire il Sudafrica per il suo avanzato sequenziamento genomico e la sua capacità di rilevare nuove varianti più rapidamente. L’eccellenza scientifica dovrebbe essere applaudita e non punita", si legge nel comunicato stampa del governo.
Telecamere cinesi nelle Procure e a Palazzo Chigi: c’è il rischio che il governo sia spiato da Pechino
Telecamere cinesi a Palazzo Chigi. A parlare del caso dei sistemi di sorveglianza cinesi è stato il sito Wired: “Oltre mille telecamere della multinazionale cinese Hikvision sorvegliano le sale intercettazioni delle Procure italiane. Le ha acquistate il ministero della Giustizia nel 2017 per la messa in sicurezza di quei centri dove sono conservati dati estremamente sensibili. Frutto delle intercettazioni, di cui deve garantire la segretezza”. Si tratta degli stessi sistemi di sorveglianza usati contro la comunità musulmana degli Uiguri.
Telecamere cinesi: interrogazione di Borghi e Sensi
Ora con un’interrogazione i deputati Enrico Borghi e Filippo Sensi (Pd) chiedono se il governo abbia valutato i rischi per la sicurezza nazionale. Se dunque c’è stato il necessario controllo si questi appalti che riguardano settori strategici della pubblica amministrazione. Principalmente la sede del governo e le sale intercettazioni delle procure italiane. In più, secondo Formiche.net, anche «ingressi, entrate e corridoi del ministero della Cultura nell’ufficio centrale dove siede il ministro Dario Franceschini». Si pone con urgenza – sottolinea oggi Libero occupandosi del caso – un problema di revisione delle procedure di controllo.
La nuova variante fa paura, vietato l'ingresso a chi viene dal Sudafrica
L'Italia si allinea ad altri Paesi sulla stretta al Sudafrica. Il ministro Speranza ha appena firmato l'ordinanza che dispone il divieto all'ingresso in Italia per chi è stato in Sudafrica negli ultimi 14 giorni. In questo modo si cerca di arginare il proliferare il diffondersi della variante sudafricana che ormai è presente anche in altri Paesi del continente africano.
«Ho firmato una nuova ordinanza che vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini. I nostri scienziati sono al lavoro per studiare la nuova variante B.1.1.529. Nel frattempo seguiamo la strada della massima precauzione». Lo rende noto il Ministro della Salute, Roberto Speranza.
Sondaggio Pagnoncelli, effetto green pass sui partiti: ora Giorgia Meloni torna a correre
Come cambia il trend dopo il varo del super green pass e le nuove regole per frenare il contagio di Covid-19 decise dal governo mentre si avvicina il Natale. A fare il punto delle intenzioni di voto e, implicitamente, del gradimento nei confronti di partiti e leader è l'ultimo sondaggio dell'istituto Ipsos pubblicato sabato 27 novembre dal Corriere della sera.
Mentre il Pd si conferma primo partito torna a crescere Fratelli d'Italia, rimbalzo che nel centro destra non coinvolge la Lega di Matteo Salvini Meloni. Il partito di Giorgia Meloni nella rivelazione guadagna un punto rispetto a un mese fa e balza al 19,8 per cento. Il Partito democratico di Enrico Letta è al 20,8, un decimale in più rispetto a ottobre. La Lega è il terzo partito, cede nove decimali e va al 19,1 e viene superata da FdI.
Non si arresta il crollo del Movimento 5 stelle guidato da Giuseppe Conte: i grillini scendono al 15,5 per cento in virtù di un punto percentuale perso per strada negli ultimi 30 giorni. Cresce ancora Forza Italia che passa dall'8 all'8,5 per cento.
Un sabato per ribaltare l'odio. Colletta alimentare, oggi tutti a fare la spesa per gli altri
Oggi in 11 mila supermercati in Italia tutti potremo fare una piccola spesa per qualcun altro che ne ha bisogno come tutti noi, ma non ha abbastanza soldi per farla. All'entrata 145 mila volontari consegneranno a chi vuole prenderlo un sacchetto speciale che potrà essere riempito- da ognuno secondo le sue possibilità, di prodotti non deperibili da consegnare all'uscita ai volontari che per il 25° anno consecutivo rendono possibile la giornata nazionale della colletta alimentare promossa dalla Fondazione Banco Alimentare. I prodotti che più servono sono tonno e carne in scatola, barattoli di pelati o di legumi, olio e omogeneizzati di frutta per i bambini: tutti verranno poi consegnati a 7.600 strutture caritative fra cui mense per i poveri e comunità per i minori.
E' un piccolo gesto di solidarietà, e mi rendo conto che ce ne sono tanti altri, anche simili (la raccolta alimentare viene ordinariamente promossa da molte parrocchie anche a Roma). Non servono tante parole per spiegare che questo bisogno esiste ogni anno di più, e che ogni minimo aiuto è benedetto.
Vaccino, fa la seconda dose e muore a 53 anni nell'hub vaccinale: choc a Livorno, un terribile sospetto
È morto nell'hub vaccinale l'uomo di 53 anni che domenica 21 novembre aveva appena ricevuto la seconda dose di vaccino. Secondo la ricostruzione dell'Usl Toscana Nord Ovest, la vittima si sarebbe presentata al centro vaccinale di Rosignano, Livorno, e avrebbe atteso i soliti 15 minuti prima di tornare a casa dopo la somministrazione. Una volta uscito, però, l'uomo avrebbe fatto subito ritorno nell'hub denunciando senso di oppressione retrosternale e nausea.
Il personale presente ha immediatamente richiesto un'ambulanza, mentre un medico anestesista avrebbe messo in atto tutte le azioni necessarie per la gestione dell’emergenza. All'arrivo dei sanitari del 118 il 53enne è andato in arresto cardiaco, salvo poi riprendersi grazie alle manovre rianimatorie. Una volta trasferito al pronto soccorso di Cecina, l'uomo è deceduto. Secondo una prima valutazione, visti anche i tempi ridotti tra la vaccinazione e il malore accusato e l’assenza riferita di patologie allergiche, non sembra esserci, secondo quanto spiegato dall'Asl, una relazione causale tra la somministrazione e il decesso. Ma l'azienda fa sapere che "è stato chiesto il riscontro diagnostico per l’uomo di 53 anni deceduto ieri all’hub vaccinale di Rosignano Solvay, poco tempo dopo la somministrazione della seconda dose del vaccino Pfizer".
Green pass, in Svizzera decidono i cittadini: domenica il referendum
Mentre in Italia il governo sta per varare il super green pass, con luoghi ricreativi di conseguenza off limits per i non vaccinati, in Svizzera domenica saranno i cittadini a votare sul certificato verde. Un referendum apposito dunque, con il popolo elvetico chiamato alle urne per pronunciarsi sulle diverse modifiche proposte dall’esecutivo ai provvedimenti anti Covid, tra cui appunto il lasciapassare.
Svizzera, nuovo referendum contro il green pass
La Svizzera è primo Paese al mondo in cui tramite referendum i cittadini potranno pronunciarsi sul green pass, ma non è la prima volta che gli elvetici votano sulle misure restrittive adottate dal governo durante la pandemia. Già il 13 giugno scorso il green pass venne sottoposto a voto popolare e accettato da oltre il 60% dei cittadini. Il primo referendum si è insomma rivelato un boomerang per i promotori, anche se in questo caso i comitati del No contestano la base legale del certificato verde e auspicano in un risultato diverso. Sostengono cioè che il green pass non sia contemplabile in base alla legge svizzera, in quanto palese discriminazione nei confronti di ha scelto di non vaccinarsi. Oltre a presentare un preoccupante tracciamento dei contatti che garantisce alle autorità “una sorveglianza di massa”.
Ragazzo di Trento muore a 24 anni 10 giorni dopo il vaccino Pfizer: emorragia cerebrale
L'autopsia, chiesta dalla madre del ragazzo, ha svelato la causa della morte. Nominati anche quattro consulenti di parte
Trento - Un'emorragia cerebrale dopo aver ricevuto il vaccino. E' questa, secondo l'autopsia, la causa della morte di un giovane di 24 anni, Traian Calancea, che è deceduto in Trentino per emorragia cerebrale dieci giorni dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino Pfizer. Lo ha stabilito l'autopsia chiesta dalla madre del ragazzo, Svetlana Rosca, che ha trovato il figlio senza vita nella sua camera da letto mercoledì 20 ottobre.
La donna, come scrive il quotidiano l'Adige, ha presentato una denuncia ai carabinieri per chiarire le cause della morte del figlio e la Procura ha quindi aperto un fascicolo per omicidio colposo. Si tratta della la prima inchiesta in Trentino per indagare sulla possibile correlazione tra un decesso e la vaccinazione anti-Covid. Gli avvocati della famiglia attendono altri campioni che saranno analizzati nei prossimi giorni e sono stati anche nominati anche quattro consulenti di parte.
60enne ucciso dal Covid nonostante 2 dosi di vaccino
Tragedia a Giugliano, è morto un noto imprenditore del posto a causa del Covid. Sconvolta l'intera cittadina.
Si tratta di Francesco Pennacchio, 60 anni, noto imprenditore edile. l'uomo, vaccinato con due dosi Pfizer, era ricoverato da due settimane al Cotugno dove è spirato.
La vittima
Il 60enne era arrivato all’ospedale già in condizioni assai critiche e, a peggiorare la situazione già compromessa, sarebbero state le complicanze dovute al Covid.
L'ultimo tampone effettuato aveva dato esito negativo.
La morte di Pennacchio ha sconvolto l’intera città.
Sciopero taxi a Roma, il corteo delle auto bianche blocca la Capitale
Sciopero e corteo nella Capitale, i tassisti si preparano alla battaglia. Confermato per oggi uno sciopero generale dei taxi che durerà per tutta la giornata, dalle 8 alle 22, con una protesta a cui hanno aderito tutte le sigle sindacali (Fita-Cna, Ascom taxi, Uiltrasporti, Unica-Cgil e Uritaxi), che culminerà in un corteo che partirà alle 11.30 da piazza della Repubblica, passerà per via Cavour, per concludersi a piazza Madonna di Loreto, dietro piazza Venezia dove si riuniranno in assemblea, fino alle 16.30, i tassisti di tutta Italia.
Alla stazione Termini sarà affisso un grande striscione al posteggio taxi con su un QRcode che, una volta inquadrato, spiegherà le ragioni dello sciopero. In primis, la lotta contro il Ddl Concorrenza che mira ad «adeguare l'offerta di servizi alle nuove forme di mobilità esistenti che utilizzano app e piattaforme tecnologiche» e che, secondo i tassisti, andrà a deregolamentare ulteriormente il settore a favore delle multinazionali.
“Lockdown per non vaccinati? Misura discriminatoria”: parola dell’ex presidente Corte costituzionale
Ormai non è più tabù: il governo Draghi sta discutendo dell’opportunità di varare un «super green pass», ovverosia un giro di vite a danno dei non vaccinati, che rischiano di finire confinati anche se sani e negativi. Su questa eventualità si è detto molto perplesso Cesare Mirabelli, magistrato ed ex presidente della Corte costituzionale (dal 23 febbraio al 21 novembre 2000). «Un lockdown solo per i non vaccinati risulterebbe una misura discriminatoria. Tenere chi non si vaccina fuori dalla vita sociale e lavorativa non sarebbe una soluzione accettabile», ha dichiarato in un’intervista alla Verità.
È praticabile un lockdown per non vaccinati?
Per Mirabelli, in assenza di obbligo vaccinale, l’ipotesi di un lockdown per soli non vaccinati solleva diversi problemi, di natura anche costituzionale: «Diverso è il discorso se parliamo di singole misure isolate», spiega, «per evitare eccessivo affollamento di persone: ma sarebbe comunque una scelta di difficile applicazione. E in ogni caso ogni provvedimento deve essere temporaneo e proporzionato rispetto al fine che vuole raggiungere». In effetti, prosegue l’ex presidente della Corte costituzionale, «i governi utilizzano diversi strumenti per fronteggiate un’emergenza sanitaria di dimensioni mai viste. Ma se la soluzione è il lockdown selettivo, a questo punto mi chiedo se non sia preferibile introdurre un vero obbligo vaccinale». Anche qui, però, a una condizione: «Dovrebbero essere previsti indennizzi in caso di danni da vaccino. E questo principio in realtà non dovrebbe valere solo in caso di obbligatorietà vaccinale, ma anche laddove la scelta sia “indotta”, come avviene nella situazione attuale».
Dichiarato morto, si risveglia dopo una notte in cella frigorifera. “Miracolo” in India
Dichiarato morto, viene ritrovato vivo dopo una notte nella cella frigorifera dell’obitorio: doppio shock con lieto fine per i familiari della non vittima, è successo in India. Un uomo dichiarato morto dopo un incidente stradale è stato trovato vivo, ancora in grado di respirare ma in condizioni critiche, dopo aver trascorso una notte in una cella frigorifera dell’obitorio di un ospedale. E’ la storia pazzesca che vede coinvolto un 40enne indiano, Srikesh Kumar. A scoprire che l’uomo era ancora vivo sono stati la polizia e i parenti, giunti all’obitorio per avviare le procedure amministrative per l’autopsia.
India, dichiarato morto, si risveglia dopo una notte in cella frigorifera all’obitorio
Dopo una notte nella cella frigorifera si scopre la morte apparente (o l’errore di chi ne aveva stabilito il decesso). Kumar era stato ricoverato in medicina d’urgenza presso una clinica privata dopo essere stato investito da una moto a Moradabad, un comune dell’Uttar Pradesh a Est di Nuova Delhi. Al suo arrivo nella struttura è stato dichiarato morto da un medico. Dopo di ch è stato trasportato in un ospedale pubblico per l’autopsia.
Per mia figlia il vaccino è più rischioso del Covid, Meloni a valanga
"Non vaccino mia figlia Ginevra perché per lei il vaccino è più rischioso del Covid". Giorgia Meloni non ha dubbi e, dati alla mano, sostiene che, per un bambino, il vaccino presenta più rischi della malattia stessa. "Un bambino ha le stesse probabilità di morire di Covid che di essere colpito da un fulmine - spiega la Meloni - Per questo ho deciso di non vaccinare Ginevra". Discorso diverso per gli adulti per i quali, invece, il rapporto rischi-benefici è a vantaggio di questi ultimi. "Il vaccino è utile soprattutto per gli adulti e per i soggetti immunodepressi - prosegue Meloni - Io stessa mi sono vaccinata e questo dimostra che non sono una no-vax".
La leader di Fratelli d'Italia è ospite di Nicola Porro a "Quarta Repubblica". Il suo discorso va poi a parare sul green pass e sulle lacune del governo nella gestione della pandemia. «Ci hanno detto che il green pass era strumento di libertà e non avevano ragione se oggi parliamo di nuovo di lockdown, regioni colorate, cenoni a Natale con il limite della capienza, proroga dello stato di emergenza. Se la voto? No, non voto la proroga. A parte che c’è un problema di ordine costituzionale, al massimo in Italia può durare due anni. Non è più emergenza questa, lo stato di emergenza nel merito non puoi prorogarlo». Così Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia a «Quarta Repubblica» su Rete 4. Sulla bontà dei provvedimenti del governo ha aggiunto: «O il green pass funziona e allora non serve la proroga o proroghi lo stato di emergenza e allora le misure adottate finora non funzionano. Andare avanti sulla stessa strada temo che non ci porterà da nessuna parte. Abbiamo l’84% dei vaccinati, è un dato altissimo, significa che purtroppo il vaccino è molto utile sulle terapie intensive, ma da solo non ti ferma il contagio».
Restrizioni e contraddizioni: i ritardi sulla terza dose smascherano il green pass
Abbiamo spesso contestato lo strumento del green pass e le modalità d’utilizzo di esso, convinti di dover tutelare le libertà personali degli italiani e dell’inefficacia di mezzi simili. A numerosi osservatori è apparso infatti chiaro, sin dal principio di nascita del certificato, che non vi fossero motivazioni strettamente sanitarie dietro alla creazione. Pertanto, è doveroso denunciare come il governo si sia reso fautore di una consistente limitazione delle libertà dei propri cittadini. Oltre che responsabile di un ingente danno economico.
In occasione dell’inizio della campagna vaccinale con la terza dose stiamo assistendo ad ulteriore dimostrazione di quanto espresso nei mesi scorsi. In primis, la scadenza d’efficacia del siero stesso intorno ai 6 mesi dall’inoculazione annulla di fatto le ragioni della durata annuale del certificato. Inoltre, la possibile scelta di ridurne la tempistica di validità da 12 a 9 mesi rappresenta l’inesistenza di motivazioni scientifiche che ne giustifichino la permanenza in società.
No green pass, in migliaia al Circo Massimo: "Giù le mani dai bambini"
In migliaia al Circo Massimo per dire no al green pass. Sabato 20 novembre il sit in è iniziato sulle note dell'inno nazionale, poi spazio ai cori spontanei come quello diventato il simbolo della protesta contro il certificato verde "la gente come noi non molla mai": Ma tra gli slogan emerge anche "Giù le mani dai bambini" in opposizione al vaccino per i più giovani.
Secondo quanto trapela dalla Questura sono almeno tremila i presenti. Striscioni inneggianti a Trump o contro la dittatura sanitaria si vedono tra la folla. La maggior parte dei manifestanti sono senza mascherina.
"Vorrei farvi vedere da qui cos'è una piazza senza mascherine. Non avete idea di quanto sia bello. La mascherina e' il simbolo dell'oppressione. Abbiamo una dittatura ma vinceremo, vinceremo", dice uno degli oratori dal palco. In piazza anche i gilet arancioni e l'ex generale Antonio Pappalardo: "Stasera nasce un nuovo movimento che si deve opporre a questo regime. Dobbiamo essere uniti perché il nemico è troppo forte. Un leader lo deve scegliere il popolo e non Mattarella a casa mia questa non è democrazia ma è una volgare dittatura. Ci deve essere un movimento che dica 'ora dovete andare a casa'".
In bus e metro solo col vaccino, il nuovo green pass rende la vita impossibile ai no vax
Per evitare un Natale in zona gialla, arancione o rossa la stretta del governo sul green pass, "super" o rafforzato, appare inevitabile e sarà contenuta nel nuovo decreto all'esame dell'esecutivo di Mario Draghi. Gli appuntamenti sono quelli del vertice con le Regioni lunedì 22 o martedì 23 novembre, poi la cabina di regia. Insomma, si tratta solo di decidere l'entità delle restrizioni perché chi le subirà in primis, questo è chiaro, sono gli italiani che finora hanno evitato la vaccinazione anti-Covid. Quindi non solo super green pass, al vaglio del governo c'è anche il vaccino obbligatorio.
È probabile che la strada sarà quella della gradualità delle restrizioni, come è nello stile del premier. Una cosa appare chiara, da dicembre il tampone negativo sarà sufficiente solo per andare al lavoro: nei ristoranti al chiuso, locali, stadi, cinema, palestre e via dicendo potranno accedere solo i vaccinati. L'obiettivo, scrive il Corriere della sera che illustra le misure al vaglio del governo, è evitare di finire in zona gialla in concomitanza delle feste, circostanza che comporta - ricordiamo - obbligo di mascherina all'aperto, capienza ridotta nei locali e discoteche chiuse.
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Una delle chiavi di lettura per comprendere I sentieri della Tecnica. Spirito faustiano, transumanesimo, futurismo di Stefano Vaj (Moira, 20,80€) è la... -
“Un Nobel postumo a Ezra Pound: in mezzo a tanta mediocrità il suo nome va urlato”: da Naxoslegge la...
Non fu impossibile. Ve l’immaginate. Ezra Pound sull’altare del Nobel per la letteratura. Che cosa avrebbe detto, il vecchio profeta che ha attraversa... -
Trieste, 26 ottobre 1954: la seconda redenzione di chi non si arrese mai
Ripubblichiamo questo articolo del 2018 in occasione del 67esimo anniversario della liberazione di Trieste. Il 26 ottobre 1954 i soldati italiani entr... -
Toh, il Nobel per la letteratura va a Gurnah: nelle sue opere parla di migrazioni e colonialismo
Partiva sfavoritissimo, tanto che i bookmaker non lo avevano neanche quotato. Eppure, il premio Nobel per la letteratura 2021 se l’è aggiudicato propr... -
“Lo schwa? In italiano non ha senso”: la Crusca e i linguisti fanno piangere la Murgia
In quest’epoca gender fluid, sta ormai venendo meno ogni distinzione: territoriale, etnica, culturale, sessuale e, adesso, anche linguistica. È divers... -
Eroi dimenticati: Ferdinando Camuncoli, figlio d’Italia
“Carissimo babbo, parto volontario… sono certo che apprezzerai la mia iniziativa. Se fosse il contrario, saresti un cattivo padre e un cattivo italian... -
I resti di 25 crociati del XIII secolo ritrovati in Libano: “Caduti in battaglia”
Erano crociati uccisi in Terra Santa nel XIII secolo durante uno scontro armato, probabilmente a colpi di spade e frecce stando alle ferite riscontrat... -
Sull’11 settembre e l’impotenza dell’Occidente
In un articolo uscito il primo novembre del 2001 (che si può agevolmente trovare in rete), Edward Said, cioè il classico esempio di studioso ideologiz... -
La proposta artistica di Sgarbi: “Grande Mostra su Roma nel Fascismo”
Vittorio Sgarbi, animatore e candidato del movimento Rinascimento che, insieme a Coraggio Italia di Toti è una componente essenziale di Cambiamo, la l... -
Il Pensiero Leghista: alla scoperta della “filosofia” del Carroccio
Pubblichiamo, per gentile concessione dell’autore, la prefazione di Emanuele Ricucci al libro di Andrea Rognoni “Il pensiero leghista. Storia e prospe...
Scienza & Tecnologia
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YouTube rimuove i “non mi piace”. Ecco come favorisce il politicamente corretto
L’amministratore delegato di YouTube, Susan Wojcicki, ha annunciato mercoledì scorso che la piattaforma di condivisione video più famosa al mondo rimu... -
Le terapie anti-Covid non esistono, giusto? Sbagliato. L’Aifa sbugiarda i virologi star
La ricetta Speranza a base di «tachipirina e vigile attesa» è già stata messa in discussione da diversi studi scientifici. Adesso, però, sta per croll... -
Pfizer, "abbiamo sbagliato vaccino". Campagna contro il Covid, studio sconcertante: tutto ribaltato, chi rischia
Sono 82.278.770 le dosi di vaccino somministrate in Italia, l'87,8% del totale di quelle consegnate, pari finora a 93.749.420 (nel dettaglio 66.025.41... -
Dodici milioni di animali uccisi per i test scientifici: Parlamento Ue chiede fine della “mattanza”
Il Parlamento Ue chiede si fermare la “Mattanza” degli animali da laboratrio: nell’Unione europea, nel 2017, circa 12 milioni di animali sono stati al... -
Instagram è dannoso per la salute mentale delle ragazze. Zuckerberg lo sa e non fa nulla
Facebook sa che Instagram è un social pericoloso per la salute mentale delle ragazze adolescenti, ma non fa nulla per arginare il problema. E’ quanto... -
Carne bovina, due casi di mucca pazza. "Stop alle vendite", torna il terrore: ecco cosa evitare
Torna l'allarme mucca pazza. Certo, non alle porte dell'Italia, ma il caso fa subito paura. In Brasile - il più grande esportatore di carne bovina al... -
Facebook e la lista di vip intoccabili: Zuckerberg ha protetto dalla censura 6 milioni di profili “famosi”
«Gli standard della community di Facebook si applicano a tutti nella stessa maniera», è il mantra che Mark Zuckerberg ama ripetere a tutti. Ma è veram... -
Così muore in pochi secondi il Covid: l'immunologo Clerici ha scoperto l'arma letale che uccide il virus
Una spallata che può essere definitiva nella guerra con il Covid. Mario Clerici, docente di Patologia generale all’Università Statale di Milano e dire... -
Elon Musk da paladino “verde” a inquinatore seriale
Elon Musk proprietario di Tesla e del gruppo Space X ha cercato di rivoluzionare, oltre al mercato automobilistico anche lo stile di vita dei nuovi ri... -
Nostradamus, 2021 anno drammatico. Cosa succederà dopo la pandemia: l'evento che sconvolgerà il mondo
Il 2021 potrebbe essere peggio del 2020. Dopo la pandemia di coronavirus potrebbero esserci altri drammatici eventi secondo le previsioni di Nostradam...
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La profezia
"Attenzione al pericolo giallo. Nei prossimi decenni ci dovremo guardare dall'espansionismo cinese.... -
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Spunta un nuovo, clamoroso, filmato che ha come protagonista Adolf Hitler. Come sottolinea Dagospia,... -
Bologna 1919. Costituzione del primo Fascio di combattimento
Un centinaio di ex combattenti, in prevalenza repubblicani, anarco-sindacalisti e nazionalisti, si r... -
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Un’affermazione quella fatta da Israel Corrado Debenedetti domenica nel corso del convegno sugli ebr...
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"Sugli Ogm voglio aprire un confronto rapidamente anche con le parti imprenditoriali, è un tema deli... -
Nuovi strumenti per ridurre l’impronta ambientale delle filiere
Oltre 200 imprese di sei Paesi europei coinvolte in iniziative per ridurre l’impronta ambientale di... -
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Tuteliamo i marchi storici e il Made in Italy
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Pacchetto crescita: allo studio contrassegno dello Stato a tutela del made in Italy
Il rispetto della proprietà intellettuale e la lotta alla contraffazione diventano due temi strategi...