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Fondi russi, "a 10 giorni dal voto...": sospetti sulla "manina" Usa, l'ambasciatore nel mirino

votareMentre fonti di intelligence americane sostengono che non risulterebbe "niente di specifico sull'Italia" in relazione alle indiscrezioni sul rapporto dei Servizi segreti Usa che parlano di 300 milioni di fondi russi destinati a partiti stranieri in oltre 20 Paesi, in Italia la Lega di Matteo Salvini e anche Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni sono già finiti sotto accusa. 

"Mai chiesti e mai presi soldi, rubli, dinaro o dollari dalla Russia. L’unica cosa che ho portato a casa da Mosca l’ultima volta che ci sono andato è stata Masha e Orso per mia figlia", sbotta il segretario del Carroccio durante una intervista a Rtl 102.5. "Strano che a dieci giorni dal voto arrivino queste fake news, sono dieci anni che ci sono inchieste e non hanno mai trovato nulla perché non c’è nulla". E ancora, dice Salvini: "Se deve intervenire il Copasir? Facciano quello che vogliono, approfondiscano, chiedano. Io non ho mai preso un rublo, chi aiuta la Lega lo fa in Italia".

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Calenda e Di Maio si prendono a sberle. Volano parole grosse: «Vergognati», «incompetente»

capture 022 14092022 140133Calenda e Di Maio, continua lo scontro a distanza. Volano parole grosse, un botta e risposta duro. A salire per primo sul ring è il leader di Azione. Le sue “riflessioni” su Giggino non passano inosservate. Alla Cna, Calenda sostiene infatti che un imprenditore non prenderebbe a gestire un’impresa «una persona che, ad esempio, ha fatto il venditore di bibite». E lo stesso dovrebbero fare i cittadini quando votano. Poi sferra l’attacco: «Un ragazzo che arriva legittimamente a fare il ministro, ma senza alcuna esperienza per farlo, e che pretende con boria e tracotanza di avere due ministeri perché uno non gli basta, dimostra di non avere senso del limite ed è destinato a schiantarsi» 

Botte da orbi tra Calenda e Di Maio

«Caro Calenda, anche un venditore di bibite merita rispetto», la risposta di Di Maio. «La cultura dell’odio e del disprezzo che tu alimenti è classista e discriminante. Chi nella vita è stato meno fortunato di te e ha fatto lavori umili non può essere denigrato e messo ai margini della società. Quelle persone vanno aiutate e valorizzate. Quelle persone per me sono eroi. Dovresti solo vergognarti».

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Meloni a Torino: la sinistra ha il terrore di perdere perché non può più piazzare gli amici degli amici

capture 021 14092022 135904La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, a Torino, accusa gli avversari di non avere argomenti a parte la campagna di odio contro di lei.  “La sinistra è nervosa non perché i sondaggi dicono che stiamo andando meglio noi. Non è il fatto di perdere, nella vita si vince e si perde, ma loro hanno un problema, hanno un’egemonia di potere e hanno il terrore di perderla perché non credendo più in nulla e non avendo più nulla da dire se perdono anche la possibilità di piazzare gli amici degli amici che hanno avuto in questi anni non sanno più come ricostruire la loro esperienza politica”.

“Loro sanno bene – ha continuato – che se centro destra e Fdi arrivano al governo, costruiremo una nazione in cui non si va avanti perché sei più amico o vicino alla sinistra, ma vai avanti se sei capace”, ha aggiunto.

“Io – ha aggiunto – non ho mai fatto un’intervista sulla stampa internazionale in cui ho parlato male dell’Italia perché io non parlo male dell’Italia fuori dai confini nazionali ecco la grande differenza che c’è tra noi e gli altri, tra noi e chi fa politica con odio e con rabbia”.

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Mega profitti con gli aumenti dell'energia: +3.800%. Indaga la Procura di Roma

capture 019 14092022 135412La Procura di Roma ha aperto un fascicolo dopo l’esposto sugli extraprofitti delle società energetiche presentato lo scorso 25 agosto da Verdi e Sinistra italiana. Nell’esposto, si chiede di verificare «se siano stati commessi reati di evasione e frode fiscale» e «se i reati dovessero trovare conferma di valutare se procedere nel sequestro preventivo delle somme evase». Ad indagare sarà ora la Guardia di Finanza.

Nell'esposto si parla di guadagni da capogiro e picchi del +3.800%, raggiunti grazie agli aumenti dell'energia derivanti dagli oltre 200 giorni di guerra in Ucraina. «L'esposto da noi presentato - spiega Angelo Bonelli di Europa verde - parte dalla constatazione che le società energetiche dovevano presentare un acconto pari al 40% della tassa prevista dal governo Draghi ma al 30 giugno hanno versato poco più di un miliardo rispetto ai 10 miliardi previsti. Se un cittadino non versa le tasse nella data prevista arriva l’Agenzia delle entrate e la Guardia di Finanza bussa alla porta».

Secondo quanto scritto nell'esposto "Eni nell'ultimo trimestre 2021, rispetto al periodo precedente, ha conseguito un utile del +3.870% pari a 2 miliardi di euro, sempre Eni nel primo trimestre del 2022 ha conseguito un utile del +670% per 7 miliardi di euro".

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Finanziamenti da Mosca, Giorgia Meloni pronta a querelare Repubblica e Volker: "Fdi non prende soldi da stranieri"

capture 018 14092022 135159Lo spettro delle ingerenze della Russia sul voto italiano agita nuovamente la campagna elettorale a pochi giorni dal voto del 25 settembre. La leader di fratelli d'Italia Giorgia Meloni smentisce e fa chiarezza sulle accuse di aver ricevuto fondi di Mosca: "Sono tutte verificabili le nostre forme di finanziamento. Sono certa che Fratelli d'Italia non prende soldi dagli stranieri" precisa la leader di Fratelli d'Italia. 

In un'intervista al quotidiano La Repubblica, Kurt Volker, ex ambasciatore Usa alla Nato col presidente Bush e inviato speciale per l'Ucraina con Trump accusa il partito di Giorgia Meloni di aver ricevuto "qualche aiuto da Mosca, come Lega e Forza Italia". E Meloni, nell'intervista di questa mattina a Radio24, annuncia la volontà di querelare sia il quotidiano La Repubblica che l'ex ambasciatore Usa alla Nato. 

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Massimo Cacciari asfalta Enrico Letta e Pd: "Sputare sangue? Sparano ca***"

capture 015 13092022 143126Le parole del governatore pugliese Michele Emiliano - calorosamente applaudite da Enrico Letta, segretario del Pd -. non sono piaciute affatto a Massimo Cacciari. Ieri infatti il presidente di Regione ha detto che il centrodestra non passerà e che "devono sputare sangue". Sentito dall'Adnkronos, il filosofo ed ex sindaco di Venezia ha commentato: "Sparano caz**te e a volte sproloquiano anche con battute infelici".  Secondo lui, tutta la campagna elettorale è da dimenticare: "Lo ha detto sul serio? Sputare sangue? Questa è una campagna elettorale in cui non c'è assolutamente niente, promesse insensate da una parte e dall'altra, prive di qualunque copertura e di qualunque buon senso economico e finanziario".

La strigliata, insomma, è rivolta a tutte le forze politiche e - nel caso specifico - alla sinistra: "Non seguo assolutamente nulla di questa campagna elettorale. È una cosa penosa". Analizzando la dichiarazione di Emiliano nel dettaglio, poi, Cacciari ha detto: "Sputare sangue è un'espressione che può avere sicuramente un uso ironico ed è una metafora che può essere usata anche ridendo tra amici: 'Ti farò sputare sangue per vincerti a tennis domani...'. Quindi dal punto di vista del dizionario non c'è dubbio che l'espressione può avere un senso addirittura amichevole".

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“Da voi poche idee e molte fake news”. Ecco perché la Meloni ha vinto il duello con Letta

capture 014 13092022 142830“Noto che anche oggi Enrico Letta ha parlato più di me che di loro…”, è la battuta finale di Giorgia Meloni, che strappa un sorriso a Enrico Letta. Quasi due ore di faccia a faccia, garbato, il tu confidenziale, ma con qualche colpo ravvicinato e senza suggestioni da inciucio. Letta sulla difensiva, Meloni più aggressiva, il primo a cercare di disegnare il centrodestra come inaffidabile e pericoloso, la seconda a rimarcare come solo da questo fronte politico gli interessi degli italiani stiano più a cuore di quelli dei burocrati europei.
Alla fine si contano diverse stoccate reciproche e qualche colpo al mento della Meloni a Letta: a prescindere dalle valutazioni su chi ha vinto il botta e risposta andato in onda sul sito del Corriere, sul quale i giornali domani si divideranno, l’unica certezza è che la Meloni ha evitato che il segretario del Pd potesse recuperare consenso rispetto all’abissale distacco attuale, non lasciandogli mai l’iniziativa e costringendolo ad inseguire, come sta accadendo già nelle piazze. Il fiatone dimostrato anche oggi, sul web, da Letta, segnala un affanno politico emerso in tutta la sua drammaticità anche nel confronto tra i “Sandra e Raimondo” della politica italiana. E questa è sicuramente una vittoria per Giorgia, che ha dimostrato di non scappare ma anche di reggere lo scontro ravvicinato.

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Quarta Repubblica, Rizzo asfalta Conte e Letta: "Antifascismo da passerella"

capture 013 13092022 131257Marco Rizzo mette nel mirino il Pd e il Movimento Cinque Stelle. Nel salotto di Nicola Porro a Quarta Repubblica su Rete 4, di fatto si parla degli attacchi che costantemente ricevono Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Ma ad essere nel mirino più di ogni altro è la leader di Fratelli d'Italia che subisce quotidianamente le stangate d'odio che arrivano da sinistra basate sulla retorica dell'antifascismo e la contestazione della fiamma nel simbolo di FdI.

Una campagna elettorale nauseante che ha portato la Meloni ad affermare che la sinistra ha ormai costruito una sorta di "mostro" su di lei. E la tattica del "mostro" a quanto pare non ha pagato: nei sondaggi prima del silenzio, la Meloni era saldamente in testa alle intenzioni di voto.

E Rizzo nel suo intervento a Quarta Repubblica ha smascherato l'ipocrisia di Conte e Letta affermando che "questo antifascismo del Pd e del Movimento Cinque Stelle è sola da passerella". Insomma il centrosinistra usa la retorica solo per raccogliere qualche consenso in più. E ora anche un estremista di sinistra come Rizzo punge che urla al pericolo "fascista" solo per fermare l'avversario politico. 

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FdI al democratico Emiliano: “Le parole sono pietre. A parti invertite sarebbe scoppiato il finimondo”

capture 012 13092022 130753“Sputeranno sangue”. Parole come pietre quelle  del governatore della Puglia, Michele Emiliano, all’indirizzo del centrodestra davanti a un Letta plaudente. Che scatenano le reazioni sdegnate di Fratelli d’Italia contro l’escalation di violenza verbale alimentata dalla sinistra. E spesso messa in atto dai ‘bravi ragazzi’ dei centri sociali. Alla replica a caldo di Giorgia Meloni dal palco di Milano (“Mi sono stufata dell’irresponsabilità che sto vedendo in questa classe politica”) seguono i commenti durissimi di molti esponenti di spicco del suo partito. Nel silenzio assordante della sinistra.

FdI contro Emiliano: parole gravissime

“Parole gravissime. Una frase del genere, non ha alcuna scusante”, dice il capogruppo di FdI al Senato Luca Ciriani. “Perché il confronto politico dovrebbe essere basato sempre sul rispetto dell’avversario.  E invece dimostrano quel clima di odio e di istigazione alla violenza che il Pd ha portato avanti per tutta la campagna elettorale. Il tutto – continua Ciriani – amplificato da alcuni giornali e trasmissioni televisive. Che si sono fatti megafono di questa sinistra. Ma quello che aggrava le parole di Emiliano è che arrivino da un ex magistrato. Dal quale ci si aspetterebbe un atteggiamento più consapevole dei rischi. E delle possibili conseguenze che affermazioni cariche d’odio potrebbe avere”.

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Gaffe continua: Letta tuona contro l’autonomia rafforzata, ma dimentica che l’ha voluta il Pd

capture 011 13092022 130506Non solo pasticcione, ma anche apostata o, nella più benevola delle ipotesi, smemorato. Parliamo di Enrico Letta e della sua disastrosa campagna elettorale, che ieri ha registrato in quel di Taranto un altro caso di involontario umorismo. È stato quando il segretario del Pd ha tuonato contro il progetto di autonomia rafforzata, accusando la Lega di essere tornata «all’idea originaria di una Italia differenziata in cui c’è un Nord che va per conto suo e lascia al Mezzogiorno le briciole». E così torniamo al cortocircuito di Letta che chiede voti per il Pd affinché il Pd ci preservi dagli effetti delle riforme volute o votate dallo stesso Pd.

Letta a Taranto sbaglia bersaglio

È accaduto di recente con il Rosatellum, bollato come «la peggior legge elettorale di sempre», con il Jobs act e con il taglio del numero dei parlamentari. All’elenco, già corposo, aggiungiamo ora anche l’autonomia regionale rafforzata o differenziata che dir si voglia. Che intanto esiste perché nel 2001 la sinistra approvò (con soli 4 voti di scarto) la sciaguratissima riforma del Titolo V della Costituzione. E intanto è all’ordine del giorno perché nel 2018 l’ex-premier Paolo Gentiloni appose la propria firma in calce alle pre-intese siglate con i tre territori richiedenti: Veneto, Lombardia e la rossa Emilia Romagna del compagno Bonaccini.

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Meloni avverte i partner europei: "È finita la pacchia per la Ue". Bagno di folla a Milano

capture 008 13092022 123210Prima il passaggio al Gran Premio di Formula 1 di Monza, poi il grande comizio in piazza Duomo a Milano. Domenica tutta lombarda per la leader di FdI Giorgia Meloni, alla conquista dei voti del Nord, dove la sfida è nella sfida: battere il centrosinistra, certo, ma anche replicare il sorpasso sugli alleati - Lega in primis - già avvenuto alle amministrative di giugno.

«I sondaggi? Quello che mi interessa è battere i miei avversari non gli alleati. Vorrei che se il centrodestra arrivasse al governo riuscisse a restarci per cinque anni, e mi piacerebbe che tutti i partiti di centrodestra crescessero in questa campagna elettorale», assicura Meloni prima di salire sul palco della manifestazione nel luogo simbolo del capoluogo lombardo. I toni in mattinata sono già quasi da chi ha la vittoria in tasca: «Se una donna arrivasse per la prima volta alla guida del governo, significherebbe rompere un tetto di cristallo».

Anche se poi dal palco arriva il richiamo ai sostenitori: «Siamo pronti a governare» ma «non abbiamo ancora vinto niente». Dunque niente «distrazioni» e «il 25 settembre tutti a votare», l'appello della leader. E alla Ue, dove qualcuno si dice preoccupato, l'ex ministro risponde: «È finita la pacchia, anche l'Italia si metterà a difendere i propri interessi nazionali, come fanno gli altri».

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Meloni inchioda Letta nel faccia a faccia: "A pagina 42..."

capture 009 13092022 123632Dopo qualche minuto di attesa e ritardo, ecco l'atteso faccia a faccia tra Giorgia Meloni ed Enrico Letta, ospitato in diretta video dal sito del Corriere della Sera, unico confronto diretto tra i leader dei due partiti che vengono accreditati del maggior consenso in vista del voto del 25 settembre, i Fratelli d'Italia e il Pd.

Un confronto in stile americano, con le stesse domande ad entrambi i leader i quali hanno a disposizione lo stesso tempo per rispondere. A condurre le operazioni il direttore del Corsera, Luciano Fontana. E la prima domanda è sulla posizioni che terranno i partiti circa l'invasione dell'Ucraina: continuerete a sostenere le sanzioni contro la Russia di Vladimir Putin?

L'onore e l'onore della prima risposta tocca al segretario del Pd, il quale ha replicato: "Il 24 febbraio quando quella mattina ci siamo svegliati non ci aspettavamo di vedere i carrarmarti russi in Ucraina che ci riportavano al secolo scorso. Noi abbiamo deciso di fare la cosa più forte, la prima manifestazione di un partito europeo di fronte all'ambasciata russa, siamo stati sempre tenacemente a favore della resistenza ucraina. Non è una guerra nostra contro la Russia, ma dovevamo sostenere l'Ucraina e lo abbiamo fatto con le sanzioni". E ancora: "I russi si stanno ritirando, continuare con le sanzioni".

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Putin: “Pericolosi attacchi a centrale Zaporizhzhia”. Prosegue la controffensiva di Kiev

capture 007 13092022 123033Vladimir Putin lancia l’allarme su Zaporizhzhia, e su quella centrale nucleare che sarebbe oggetto degli attacchi ucraini, nel contesto della controffensiva avviata negli ultimi giorni dall’esercito di Kiev.

Secondo quanto riporta l’Ansa, per Putin gli attacchi ucraini sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, “compresi gli stoccaggi di scorie radioattive”, potrebbero avere “conseguenze catastrofiche”. Il presidente russo ha insisto sul fatto che vengano “esercitate pressioni su Kiev per far sì che interrompa immediatamente gli attacchi”. Nel contesto delicato dell’area, è intervenuta l’intermediazione francese. Il presidente Emmanuel Macron, però, si è concentrato sulla presenza russa nell’area, chiedendo a Putin di ritirare armi pesanti e leggere dalla centrale. Inoltre, l’Eliseo condanna “la prosecuzione delle operazioni militari russe in Ucraina ed ha ricordato l’esigenza che cessino al più presto, che venga avviato un negoziato e che siano ripristinate la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”. Sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, Macron ha parlato in modo generico della “necessità che venga garantita la sua sicurezza”, sostenendo che di partenza sia “l’occupazione russa” ad essere “la causa dei rischi che pesano oggi sull’integrità della centrale”.

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Regina Elisabetta, cosa rivela la lettera segreta nascosta per 63 anni

capture 006 12092022 135729Adesso spunta una lettera segreta della Regina Elisabetta, morta pochi giorni fa dopo 7o anni di regno all'età di 96 anni. E monta la "panna" in Rete. Ci sarebbe, adesso, secondo i tabloid britannici, una lettera segreta che non sarebbe mai stata letta. Si tratterebbe di un messaggio, scritto a mano dalla Regina Elisabetta II, rivolto ai cittadini di Sydney. La lettera pare sia nascosta in uno degli edifici storici della città e nessuno lo potrà leggere. Forse Re Carlo III, da poco proclamato, potrebbe decidere di sciogliere ogni dubbio leggendo quelle parole di Queen Elisabetta.

Ma ci sono altre curiosità legate a questa lettera, che è nascosta in una teca e nessuno - al momento - può leggerla. Le uniche parole leggibili sono: “Saluti. Nel 2085 d.C., apri questa busta e trasmetti ai cittadini di Sydney il mio messaggio per loro”. Chi conosce il contenuto del messaggio? In pratica nessuno. E la Regina Elisabetta non ha mai voluto svelare il messaggio di questa lettera. Nessuno sa nulla, nemmeno lo staff più vicino per anni ad Elisabetta.

Questa lettera è stata scritta in occasione della costruzione dell’edificio nel novembre del 1986. Occorrerà attendere 63 anni per sapere conoscere le parole di Elisabetta II. Intanto, Re Carlo III - da poco proclamato - sta girando il Regno Unito per commemorare l'amata Elisabetta II che pochi giorni fa ha lasciato tutti. E non solo gli inglesi la piangono, ma anche tutti gli altri Stati. La regina Elisabetta è stata una donna iconica, di polso, ma anche di forti sentimenti. Mai strillati con il volto, grazie alla sua compostezza.

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Guido Crosetto umilia Enrico Letta: "Il barboncino di mia moglie..."

capture 005 12092022 135229Guido Crosetto dà i voti ai big di partito per come stanno conducendo la campagna elettorale verso il voto del 25 settembre. Un bel nove e mezzo lo assegna alla sua leader di partito, Giorgia Meloni, che tutti i sondaggi danno come vincitrice assoluta. "Non le posso dare 10 perché io che la conosco vedo nei suoi occhi ogni giorno di più la sofferenza e il peso della madre. La conosco come una sorella, vedo nei suoi occhi quell'ombra, da madre che si sente in colpa", dice a Antonio Bravetti che lo ha intervistato per la Stampa rivelando che si aspetta di vedere Ginevra, la figlia della Meloni, "correre per i corridoi di Palazzo Chigi: sarà innovativa anche lì". 

Bocciato senza appello Enrico Letta. "È un uomo di governo, da istituzioni. Il segretario di un partito deve essere più guerriero. Lui è più ambasciatore che guerriero. È una maschera con gli occhi di tigre. Anche mia moglie ha un barboncino toy, ma è difficile spacciarlo per un rottweiler", sentenzia Crosetto che invece "salva" il leader di Italia Viva: "Quello più intelligente mi sembra Matteo Renzi, che per la prima volta in vita sua parla pochissimo. Ha capito che farsi trasparente è meglio".

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Silvio Berlusconi massacra Calenda e Renzi: "Destinati all'inesistenza"

capture 004 12092022 134903Silvio Berlusconi lancia la sfida finale al Terzo Polo e al centrosinistra in vista del voto del 25 settembre che si avvicina. Il leader di Forza Italia di fatto mette nel mirino Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi e spiega ai microfoni di Rtl 102.5 quale sarà il destino del Terzo Polo: "È del tutto impossibile che il centrodestra non abbia i numeri parlamentari per governare, il nostro governo chiamerà le energie migliori del paese dentro e al di fuori della politica". Poi l'affondo: "Renzi e Calenda sono il quarto polo, il terzo polo è formato dai Cinquestelle, loro sono quindi destinati all’inesistenza, non saranno mai l’ago della bilancia".

Il Cavaliere ha poi parlato dei suoi alleati: "La nostra alleanza dura da 28 anni, siamo amici e ci vogliamo bene con gli altri leader della nostra alleanza e non si correrà nessun rischio di rottura. Il centrodestra è unito da 28 anni e la sinistra non è stata capace di stare insieme per 28 giorni". Poi manda un messaggio all'Europa che si dice preoccupata per una eventuale vittoria del centrodestra alle urne: "L’Europa preoccupata da un governo Meloni? Noi faremo parte del governo Meloni, siamo la competente italiana del Ppe - ha aggiunto - come potrebbe l’Europa considerare pericoloso un governo di cui faremo parte anche noi?

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La Russia è stufa dell'Italia: posizione indecente, in prima linea nell'attacco a Mosca con le sanzioni

capture 021 08042022 111208Nuovo attacco all’Italia da parte della Russia. “La posizione della leadership italiana sulle sanzioni alla Russia è indecente", le dure dichiarazioni della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. “L'Italia in questo momento difficilissimo probabilmente ha dimenticato chi ha teso a suo tempo una mano. E ora l'Italia, con tutta la sua leadership, è in prima linea in un attacco al nostro Paese. Questa non è la posizione dei cittadini italiani che scrivono di vergognarsi di chi li governa, di non associarsi a questa posizione, di comprendere la genesi di questa crisi, ma la dirigenza italiana ha preso posizione. Questa è semplicemente una posizione indecente", ha detto la Zakharova al programma Solovyov all’indomani della conferenza stampa con cui Mario Draghi è tornato a puntare il dito contro Vladimir Putin per la guerra in Ucraina.

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Da Virginia Raggi a Roberto Gualtieri non è cambiato nulla a Roma: invasione dei cinghiali

capture 020 08042022 110359Famiglia di cinghiali a spasso in via Trionfale a pochi passi dalla stazione metropolitana di Ottavia. Non si ferma l'emergenza cinghiali a Roma, in particolare nella zona nord della città, di questa mattina l'ultimo avvistamento avvenuto all'altezza della stazione Ottavia dove 4 cuccioli e 1 adulto sono stati ripresi e fotografati in strada mentre cercavano cibo tra i cassonetti stracolmi di rifiuti. 

E' quanto evidenzia un nostro lettore, Giovanni Conte, pendolare che ogni mattina prende due metropolitane e un treno per andare a studiare. "Tra guasti e sostituzioni in metro, ora dobbiamo affrontare anche il pericolo dei cinghiali, rido per non piangere. Mi chiedo dove sia l'amministrazione comunale, dove sta il sindaco e i suoi assessori. Non pensate sia arrivato il momento di sedervi a un tavolo e affrontare la questione?" Una passeggiata, con scorribande ormai quotidiane di cinghiali, sia di giorno che di notte, ferme ad ogni cassonetto invaso di rifiuti, a pochi metri di distanza anche dai servizi al cittadino. Un pericolo per pendolari, ma anche tante famiglie, costrette a prendere i mezzi pubblici per dirigersi a scuola o al lavoro.

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Se sbarcano denunciamo Conte. Salvini sgancia la bomba

capture 016 07042022 121122Matteo Salvini non ci vede più e avverte il governo Conte. Se sbarcano i migranti della Sea Watch 4, Salvini denuncerà il governo per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. «La Lega denuncerà il governo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina se permetterà lo sbarco di questi altri 353 clandestini a bordo dell’ennesima nave straniera illegale». Così il leader della Lega Matteo Salvini su Facebook postando un’immagine della nave Sea Watch con la comandante Carola Rackete.

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Il taglio delle accise sarà prolungato: la mini-proroga del governo contro il caro benzina

capture 015 07042022 120913Sorridono le tasche degli italiani, che temevano la beffa sul carburante dopo pochi giorni in cui si era quasi tornati ad una normalità di prezzi. È stato infatti prorogato il taglio delle accise sulla benzina e sul diesel, con un conseguente risparmio sull’Iva. I prezzi resteranno quindi più o meno simili a quegli degli ultimi giorni. “Con il decreto ministeriale firmato da me e dal ministro Roberto Cingolani abbiamo esteso di 10 giorni l'abbattimento di 25 centesimi dell'accisa sulla benzina e sul gasolio che viene quindi esteso fino al 2 maggio” l’annuncio del ministro dell'Economia Daniele Franco in conferenza stampa sul Def.

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Covid e guerra, a pagare sono sempre le imprese. Il governo Draghi assiste passivo al disastro della crisi

capture 012 06042022 122224Paolo Bianchini, presidente di Mio (Movimento Imprese Italia), rilancia l’avvertimento di Carlo Bonomi, numero uno di Confindustria, per segnalare la crisi delle imprese italiane, travolte da eventi eccezionali che non hanno una risposta adeguata nelle mosse dell’esecutivo guidato da Mario Draghi. Bianchini, nei mesi della pandemia in prima linea per le riaperture dei locali, usa toni allarmistici: «Prima il Covid, adesso la guerra; prima l’emergenza sanitaria, adesso quella militare e umanitaria. Cambiano gli scenari, ma le conseguenze di queste situazioni, a causa di una politica miope e incapace, finiscono sempre addosso alle nostre aziende: l’allarme del presidente di Confindustria, Bonomi, che parla addirittura di un 47 per cento di imprese a rischio chiusura, rilancia di fatto quello che stiamo dicendo da tempo sulla totale inerzia del Governo Draghi, che assiste passivo a quella che rischia di essere una strage economica e sociale».

«Con il Covid, parlavamo di una variante imprese, perché, nella sostanza, eravamo noi quelli a pagare le conseguenze più pesanti - sottolinea ancora Bianchini - mentre prima il Governo Conte e, poi, quello Draghi mostravano tutta la loro incapacità a fronteggiare una situazione di reale emergenza non solo sotto il profilo sanitario, ma anche e soprattutto su quello economico. Peraltro, come abbiamo letto appena ieri, le risultanze del Comitato tecnico scientifico, su cui si sono basati questi governi, per chiudere il nostro settore, l’horeca, che prima del Covid costituiva il 30 per cento del Pil nazionale, erano infondate, come, del resto, abbiamo sempre denunciato, seppur inascoltati». 

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L'Onu punta il dito contro l'Ucraina: violenze sessuali e stupri dell'esercito di Kiev

capture 010 06042022 113541Dopo le terrificanti immagini di Bucha e la strage effettuata dai soldati russi arriva anche una durissima accusa per l’Ucraina e il suo esercito. "Ci sono denunce di violenza sessuale da parte delle forze ucraine e delle milizie della protezione civile di Kiev”, l’annuncio di Rosemary DiCarlo, sottosegretario generale delle Nazioni Unite, parlando al Consiglio di Sicurezza. La missione di monitoraggio dei diritti umani dell'Onu in Ucraina sta verificando queste accuse, ha precisato la DiCarlo.

In generale più di un miliardo di persone nel mondo sono colpite dalla guerra della Russia in Ucraina. Sono circa 10 milioni le persone sfollate a causa dell'offensiva: si tratta “dello spostamento forzato di persone più rapido dalla Seconda guerra mondiale”. Il triste bollettino è segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, intervenuto anche lui al Consiglio di sicurezza.

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Tagadà, Domenico Quirico annienta gli Usa: “Non vogliono la pace, ostacolano i negoziati”. L'Ucraina come pretesto

capture 009 06042022 111628Durissime accuse agli Stati Uniti, tra i principali responsabili della lunga guerra tra l’Ucraina e la Russia. Ad attaccare la Casa Bianca è Domenico Quirico, caposervizio esteri de La Stampa, ospite della puntata del 5 aprile di Tagadà, programma di La7 condotto nell’occasione da Alessio Orsingher: “Joe Biden non vuole assolutamente trattare con Vladimir Putin, sta ostacolando ogni tentativo di negoziato in modo scientifico. Ogni volta che c’è un avvio di una problematica trattativa attraverso la Turchia gli americani compiono qualche gesto o dicono qualche cosa per impedire che il negoziato si rassodi. Gli Usa stanno facendo una guerra diversa da quella che fanno gli europei. Gli Stati Uniti - svela Quirico - vogliono la caduta di Putin, non gliene importa niente di cosa succederà in Ucraina, è detto in maniera molto brutale, ma le cose bisogna dirle. Di quello che succede in Ucraina a Washington importa meno di zero. Se non che è un buon posto per indebolire l’avversario”. 

“Lo scopo degli americani - continua ancora l’invettiva del giornalista de La Stampa - non è arrivare ad una sorta di coesistenza che salvi l’indipendenza dell’Ucraina e accontenti un po’ questo tiranno scatenato, il loro obiettivo è abbatterlo e sostituirlo alla guida della Russia. Gli europei fanno un’altra cosa e cercano di aiutare l’Ucraina per quello che è possibile, arrivando prima o poi ad un accordo che li sottragga a questo sanguinoso pasticcio senza troppe legnate e senza troppi danni. Sono due cose divaricate, non hanno alcun rapporto, gli americani - chiosa Quirico - hanno un altro obiettivo in testa, fanno un’altra cosa, vogliono far cadere questo signore che sta al Cremlino”.

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Lgbt in lacrime, il Qatar vieta anche le bandiere arcobaleno negli stadi: “E’ per la vostra incolumità”

capture 008 05042022 111927Popolo arcobaleno in lacrime: niente bandiere Lgbt all’interno degli stadi dove si giocheranno le partite del Mondiale di calcio del Qatar. Lo ha annunciato il generale Abdulaziz Abdullah Al-Ansari, a capo del Comitato sicurezza dei Mondiali. Si tratta dell’ennesimo provvedimento restrittivo nei confronti di gay e compagnia variegata dopo la limitazione delle «manifestazioni pubbliche di affetto tra coppie e calciatori Lgbt».

Qatar 2022, niente bandiere Lgbt negli stadi 

Le motivazioni sono chiare: i servizi di sicurezza non possono garantire l’incolumità di coloro che sono intenzionati a dare sfoggio della propria ideologia. «Se un tifoso sventolasse una bandiera arcobaleno gliela toglierei», precisa Al-Ansari. «Non per insultarlo, ma per proteggerlo. Perché se non lo attacco io, potrebbe farlo qualcun altro e non siamo in grado di garantire il corretto comportamento di tutte le persone. A quel tifoso chiederei poi che bisogno ci sia di sventolare quella bandiera in questo contesto», conclude ricordando che in Qatar l’omosessualità è un reato e il Paese non è disposto a cambiare la religione e il proprio ordinamento giuridico «per i 28 giorni della Coppa del mondo. Andiamo allo stadio per il calcio, la bandiera è un atto politico».

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“Mi hai messo troppe note”, studente immigrato minaccia la prof con pistola alla tempia

capture 007 05042022 111316«Dobbiamo regolare una questione: mi ha messo troppe note e sta sbagliando», poi estrae una pistola e la punta alla tempia dell’insegnante: succede nell’inclusiva Firenze, dove uno studente quindicenne, di origine straniera, ha minacciato così la professoressa troppo solerte nell’affibbiare note.

La scena è stata ripresa con il cellulare da alcuni compagni di classe del ragazzo e rimbalzata di chat in chat e di aula in aula all’interno dell’istituto, prima di diventare virale sulle piattaforme social. E sebbene la pistola sia poi risultata essere una innocua imitazione, un giocattolo privato del tappino rosso, l’alunno, figlio di immigrati, ora dovrà affrontare provvedimenti disciplinari.

Studente straniero minaccia insegnante con una pistola giocattolo 

I fatti sono avvenuti lo scorso 29 marzo in un istituto tecnico in provincia di Firenze. L’episodio è stato segnalato dalla direzione dell’istituto all’autorità giudiziaria e la Procura per i minori ha denunciato lo straniero per «minacce aggravate dall’aver agito per motivi di bullismo e ai danni di un incaricato di pubblico servizio», oltre che per interruzione di pubblico servizio. Lo scherzetto è costato alla famiglia dello studente una perquisizione da parte delle forze dell’ordine. A casa del ragazzo nessuna arma vera, ma la polizia ha sequestrato il cellulare del ragazzo per accertare che non vi sia materiale riconducibile ad altri atti d bullismo o minacce. «Era solo uno scherzo», così si è giustificato il giovane straniero. La Procura ha fatto sapere di avere avviato un’indagine per accertare il contesto socio-familiare del ragazzo.

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Elio Vito di Forza Italia passa al Pd: altro che pesce d’aprile

capture 006 05042022 110616Con un tweet abbastanza laconico, Elio Vito, deputato di lungo corso di Forza Italia e già capogruppo del partito di Berlusconi dal 2001 al 2008 alla Camera, ha annunciato la sua intenzione di lasciare i forzisti ed entrare nel Pd: “Oggi, 1° aprile, sono uscito da Forza Italia ed ho chiesto di aderire al Partito Democratico”. Un passaggio quasi scontato o, almeno, non troppo inaspettato. Vito aveva avuto già più di un ammiccamento verso il Partito Democratico, a tal punto da dimettersi dal ruolo di responsabile del Dipartimento Difesa e sicurezza di Forza Italia dopo il mancato appoggio al Ddl Zan. Tutto nella norma insomma. Se non fosse che il diavolo sta nei dettagli e che a qualcuno sia passata inosservata la data.

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L’imbarazzante mediocrità politica di Mario Draghi

capture 005 04042022 153924La premessa stavolta è la mediocrità politica di Mario Draghi, e coincide in modo deprimente con la conclusione, anche se ci prodigheremo nel dare le dovute spiegazioni per un giudizio che si basa semplicemente sull’osservazione dei fatti.

Mediocrità politica di Mario Draghi, parte prima

Forse una considerazione preliminare, nonostante il lapidario attacco, va fatta: era molto difficile, a mio modesto avviso, aspettarsi un bilancio tanto negativo. Magari non ci si sarebbe potuti attendere chissà quali meraviglie, dal sedicente “supermario”. Ma un tale livello di impalpabilità, quella forse no. La prima argomentazione che genera quasi naturalmente il giudizio sulla mediocrità politica di Draghi afferisce al banale concetto di opportunità.

L’unica azione di ampio respiro che il presidente del Consiglio ha dimostrato di avviare in questo suo anno di mandato, è nel merito della politica interna. E, tralasciando quasi per benevolenza quanto essa sia stata debilitante, tutto ciò che se ne è ricavato è la sua applicazione grazie alla sostanziale mancanza di opposizione. Sì, perché il caro supermario ha messo molta poca farina del suo sacco nell’operazione di appiattimento di qualsiasi opposizione o dissenso. Gli è stata concessa praticamente ogni cosa, da ogni formazione politica, al netto di qualche strillo del tutto futile (Lega e, in misura quasi inesistente, M5s).

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Vergogna Cts (ora sciolto): “I lockdown? Senza basi scientifiche”. Ce lo dicono solo adesso

capture 004 04042022 145548Di dubbi sul Cts ne sono stati avanzati davvero molti, sin dalla sua istituzione: quale fosse il suo reale peso decisionale, quale legittimazione avesse all’interno di un ordinamento come il nostro, quanto davvero scientifiche fossero certe misure suggerite e poi adottate dal governo; e dulcis in fundo, se quell’eccessiva, evitabile verve comunicativa con relative dichiarazioni a ruota libera di alcuni suoi esponenti avesse un suo senso, o non fosse piuttosto un esercizio di narcisismo individuale.

Le confessioni postume di Greco (ex-Cts) 

A rispondere ad alcuni di questi interrogativi, ecco giungere — inaspettate, tardive e che ci lasciano con la mascella per terra — le dichiarazioni di Donato Greco, ex componente del Comitato tecnico scientifico. Organismo, ricordiamo, decaduto dal 31 marzo, al venir meno dello stato di emergenza, e di cui nessuno a parte probabilmente il ministro Speranza sentirà la mancanza. Intervistato dalla trasmissione Un giorno da Pecora, Greco si è lasciato andare a un lungo sfogo che ha assunto i toni e la sostanza di un bel j’accuse, condito dalle immancabili autoassoluzioni. Sfogo che son tutti buoni a produrre dopo lo scioglimento del Comitato, a carte giocate e spalle coperte.

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Enrico Letta, lo strano intreccio con Vladimir Putin: "I 28 accordi", la bomba di Francesco Storace

capture 009 11032022 135402Con la guerra in Ucraina non si fa che attaccare Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, rei di aver intrattenuto rapporti con Vladimir Putin. Peccato però che la sinistra preferisca nascondere la polvere sotto il tappeto. Infatti i veri affari con il presidente russo, oggi definito "animale" e "abominevole", li abbia conclusi niente di meno di Enrico Letta. A riportare alla mente quanto fatto dal segretario del Partito democratico è Francesco Storace, vicedirettore del Tempo. Il nastro si riavvolge a dieci anni fa: "Era il 26 novembre del 2013 e a Trieste faceva un freddo cane. E Putin si faceva pure attendere. Ma in quella mattinata gelida Enrico Letta non si fece scrupolo di benedire, proprio di fronte al suo interlocutore russo, la bellezza di 28 accordi nel nome dei due paesi". 

Proprio così: ben 28 accordi. E tutti alla presenza delle squadre dei due governi quasi al completo. "Il Business Forum promosso dal Foro di dialogo italo-russo e organizzato dall’Ispi fu la culla, in quel novembre 2013, di numerosi accordi firmati con la benedizione di Putin e Letta - prosegue -. Equamente distribuiti in tre 'cluster', finanza, energia e industria". Un incontro quello tra il dem e lo zar, ad oggi difficile da credere. All'epoca infatti si parlava di un sostegno all’export che, secondo le previsioni di Sace, in Russia poteva crescere del 10,5 per cento nei quattro anni successivi, arrivando dagli 11 miliardi del 2013 ai 16 miliardi del 2017. 

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Palù rilancia: il virus del Sars Cov-2 è sfuggito dal laboratorio. Ecco i nuovi indizi che lo indicano

capture 008 07032022 103754Dubbi. Sospetti. Indiscrezioni: l’ipotesi del virus del Covid “sfuggito” da un laboratorio di Wuhan continua ad alimentare la ricerca delle origini del ceppo virale che ha contagiato il mondo. A nutrirsi di ipotesi che alimentano ambiguità e diffidenza. Con il cono d’ombra addensato sul laboratorio cinese, quello della città di Wuhan da cui tutto è partito, che si estende ad ogni nuova indagine. Ed è sempre a quel laboratorio cinese, e alla possibilità che il virus Sars-CoV-2 sia fuoriuscito da lì che torna oggi anche Giorgio Palù, il presidente dell’Aifa. Che rispetto alle indagini precedenti, però, aggiunge un dato: «Lo spillover potrebbe essere stato compiuto per cause accidentali. Il Sars-CoV-2 potrebbe essere il risultato di una manipolazione ma con scopo di ricerca, senza intenzioni malevole».

Palù rilancia l’ipotesi del virus scappato dal laboratorio di Wuhan

O meglio. In un’intervista al Corriere della Sera l’esperto rilancia l’ipotesi che la pandemia sia stata innescata da un incidente di laboratorio. «Lo spillover con salto di specie animale-uomo potrebbe essere stato compiuto per cause accidentali da un virus del pipistrello sperimentalmente adattato a crescere in vitro». Secondo il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, «è suggestivo un dato, che andrà comunque confermato da ulteriori verifiche di altri ricercatori. Il ceppo prototipo di Wuhan. Quello che ha cominciato a manifestarsi in Cina con forme gravi di polmonite. E tutte le varianti che ne sono derivate – anche quelle considerate non interessanti nella classificazione internazionale – presentano una caratteristica affatto peculiare».

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Lirio Abbate sostituisce Marco Damilano alla direzione dell'Espresso

capture 007 07032022 103050Sarà il giornalista Lirio Abbatte a prendere il posto di Marco Damilano alla direzione dell'Espresso. Damilano oggi stesso aveva annunciato le sue dimissioni in un lungo editoriale sull'edizione online del settimanale, motivando il gesto come atto di rottura nei confronti della proprietà che sarebbe ormai in procinto di vendere la storica testata al gruppo che fa capo all'imprenditore Danilo Iervolino, patron dell'università on line Pegaso e recentemente anche della Salernitata Calcio.

 

Lirio Abbate era già vicedirettore dell'Espresso e dovrebbe ricoprire la carica pro-tempore in attesa delle decisioni del nuovo editore. Nel frattempo la redazione ha annunciato uno stato d'agitazione e ha condiviso la posizione di Damilano.

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FI ammette: «Draghi troppo schiacciato sul Pd». E con la Lega rivendica le Commissioni

capture 006 07032022 102827Il catasto, ma anche il decreto bollette e quello sulla concorrenza. Per il governo si apre una settimana intensa, e difficile. Pesa quanto accaduto giovedì proprio sulla riforma del catasto, quando la maggioranza è andata in frantumi dopo non essere riuscita a trovare un accordo su un testo che garantisse che la misura non avrà fini fiscali, ovvero che non si trasformerà nel grimaldello per nuove tasse sulla casa. Oltre al merito, infatti, si è aperto un fronte politico che porta il tema degli equilibri interni alle forze che sostengono Mario Draghi anche sulla questione delle presidenze di Commissione.

Lega e FI ora chiedono le presidenze di Commissione

A parlarne apertamente è stato il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli, avvertendo che «non è possibile che il nostro partito e la Lega non siano rappresentati: poniamo la questione al capo dell’esecutivo e ovviamente ai presidenti dei due rami del Parlamento». Il fatto è che quelle presidenze risalgono ai tempi del governo giallorosso e, dunque, non rappresentano l’attuale compagine di maggioranza. Con effetti pratici sulla possibilità di incidere che sono emersi chiaramente proprio in sede di discussione sull’emendamento del centrodestra per mettere dei paletti chiari alla riforma del catasto.

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L'ex comandante di Gladio e dei servizi segreti: “Sto con Putin, il problema della guerra è Zelensky”

capture 005 07032022 101321«Credo che nessuno possa avere dubbi sul mio sentimento anti russo, però questa volta sono piuttosto perplesso e più ‘putiniano’ che non ‘zelenskyano’. Sono più dalla parte di Putin che non da quella di Zelensky». Esordisce così il Generale Paolo Inzerilli, Capo di Stato Maggiore del Sismi e per 12 anni comandante della Gladio, struttura militare segreta appartenente alla rete internazionale Stay-behind creata per contrastare una possibile invasione nell’Europa occidentale da parte dell’Unione Sovietica. «Io ho due pallini, la storia e la geografia - spiega il Generale -, ma in genere la gente evita di ricordare ciò che è successo nel passato. La Russia, fin da quando era zarista, è sempre stato un Paese a disagio perché si è sempre sentita circondata, in qualche modo bloccata, sentivano di non avere libertà di movimento. Con l’Unione Sovietica era lo stesso, perché è stata creata la Nato contro l’eventuale espansionismo sovietico. La situazione, dunque, si è tramandata. Tutto quello che sta succedendo adesso, perciò, è sempre dovuto al fatto che la Russia, non più Unione Sovietica, ha paura, si sente circondata da Paesi ostili. E il presidente dell’Ucraina, Zelensky, a mio parere fa una dimostrazione di forza quando in effetti tutto quello che la Russia ha chiesto è la dichiarazione ufficiale di non ingresso dell’Ucraina nella Nato e la demilitarizzazione del Paese. Ecco, non mi sembrano richieste assurde, ma Zelensky non ne vuole sapere». 

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Fu sospesa dal lavoro per avere criticato su Fb il governatore Emiliano: il giudice (due anni dopo) le dà ragione

capture 004 03032022 185039Si era lamentata su Facebook con il governatore Michele Emiliano della scarsa qualità delle mascherine che la Regione Puglia aveva dato al personale delle ambulanze del 118: per questo era stata sospesa dal lavoro e dalla retribuzione. Un’autista soccorritrice del 118 di Fasano (Brindisi) dovrà ora essere risarcita dall’associazione per cui presta servizio, associazione che dovrà anche pagare le spese legali all’avvocato che l’ha assistita, Sara Zaccaria. Lo ha stabilito con una sentenza il giudice del Lavoro di Brindisi, Maria Forastiere accogliendo il ricorso della donna.

L’operatrice del 118 sospesa per un commento a un post di Emiliano

La donna, secondo quanto contestato dal datore di lavoro aveva, aveva “commentato, sul social network www.facebook.com, un post pubblicato dal Presidente della Regione Puglia, dott. Michele Emiliano, relativo all’acquisto da parte dell’Amministrazione regionale di materiale Dpi contro la diffusione del Covid 19”. In particolare aveva “dichiarato pubblicamente che la situazione dell’Asl Br è “vergognosa”, allegando un’immagine fotografica della dotazione sanitaria in uso agli operatori del Seu 118” e aveva anche “affermato che vi sono casi di contagio di Covid 19 anche tra gli stessi operatori del 118 (…) Orbene, tali dichiarazioni, oltre a gettare discredito sull’immagine dell’Asl di Brindisi e del SEU 118, generando un allarmismo ingiustificato nell’opinione pubblica sulla diffusione del Covid 19”.

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L'età non è un ostacolo alla vita! Un cardiologo di 109 anni ha svelato il segreto della sua longevità e salute eccellente

capture 003 03032022 173206Orazio Pesce, rinomato cardiologo italiano, è andato in pensione a 70 anni sebbene il suo cuore e il suo corpo fossero rimasti giovani. Ormai è in pensione da 39 anni e l'INPS non lo può vedere! Attualmente l'accademico ha 109 anni, ma si sente come se ne avesse 60.

Il dottor Pesce afferma che il segreto della longevità risiede nei vasi sanguigni: se sono sani e puliti, si può vivere fino a 100 anni e persino di più, sentendosi completamente sani. Il cardiologo ha confermato in pieno tale affermazione.

Il nostro reporter è riuscito a intervistare il dott. Orazio Pesce, che ha spiegato come ha prolungato la sua vita pulendo i vasi sanguigni.

- Dott. Orazio Pesce, Lei ha affermato diverse volte che avere dei vasi sanguigni puliti è la base per la salute. Perché?

- È semplice. Il funzionamento degli organi e degli apparati del corpo umano dipende dalla qualità della circolazione sanguigna, che fornisce ossigeno e nutrienti agli organi interni, oltre a raccogliere l'anidride carbonica e i prodotti metabolici. Durante l'infanzia, l'adolescenza e la gioventù facciamo più movimento, i vasi sono nuovi, elastici e puliti e il nutrimento degli organi è massimo. Di contro, con l'età ci muoviamo di meno e i nostri vasi iniziano a sporcarsi. Ciò è dovuto a molti fattori, non solo dannosi (come il fumo, un'alimentazione poco sana, un ambiente povero e uno stile di vita sedentario), ma anche naturali (come il deposito di lipidi, processo che si svolge in ogni organismo).

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Salvini: “Putin non è folle, approfitta dell’Occidente diviso. Sì al dialogo con Mosca”

capture 002 03032022 164343“Putin non è folle, è organizzato e approfitta delle divisioni dell’Occidente“: così Matteo Salvini ospite da Bruno Vespa a Porta a Porta sulla guerra in Ucraina. “Penso che sia tutt’altro che folle – afferma il leader della Lega in risposta a Enrico Letta –. E’ organizzato, è determinato e approfitta di un Occidente diviso”. “E’ andata l’Ue a Mosca a parlare con una sola voce? No – fa presente Salvini -. Ci è andato un giorno Macron, un giorno Scholze, l’Italia forse, chissà”.

Salvini: “Putin non è folle, approfitta dell’Occidente diviso”

Quindi, sottolinea, con “un Occidente diviso” è fondamentale che l’Italia dialoghi con la Russia. In tal senso, fa presente il leader della Lega, “pieno mandato a presidente Draghi, che ha mantenuto una posizione equilibrata”. “Di fronte alla guerra, ai carri armati e alle persone in fuga non possono esserci distinzioni politiche“. In tal senso il leader della Lega auspica una posizione unica della politica italiana sulla crisi ucraina.

Salvini replica a Letta sulle sanzioni: “Se la Russia domani chiude il rubinetto del gas, l’Italia spegne la luce”

Poi però Salvini replica ancora al segretario del Pd, che ha parlato di Russia in difficoltà per le sanzioni, precisando che il danno per Mosca è minimo, visti la ricchezza della Russia – “riserve per 630 miliardi di dollari e un debito pubblico del 17%” – e gli accordi commerciali su gas e petrolio. E a tal proposito sottolinea: “Se la Russia domani chiude il rubinetto del gas, l’Italia spegne la luce: è per questo che non ci sono sanzioni sul gas“. “Domani, se la Russia ci chiude il gas – prosegue Salvini – Porta a Porta non va in onda”.

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Draghi promette: stop allo stato d’emergenza il 31 marzo. Via le zone a colori, scuole aperte per tutti

capture 005 25022022 152730Arriva la conferma ufficiale. “Il Governo è consapevole del fatto che la solidità della ripresa dipende prima di tutto dalla capacità di superare le emergenze del momento. La situazione epidemiologica è in forte miglioramento, grazie al successo della campagna vaccinale. E ci offre margini per rimuovere le restrizioni residue alla vita di cittadini e imprese. Voglio annunciare che è intenzione del Governo non prorogare lo stato d’emergenza oltre il 31 marzo“. L’annuncio, tanto atteso, arriva dal premier Mario Draghi a Firenze, nell’incontro con le autorità e il tessuto imprenditoriale fiorentino al Teatro del Maggio Musicale. Un discorso “ecumenico” quello del premier, che va dalle tensioni nell’Est d’Europa all’economia, alla pandemia, al caro bollette.

Draghi: “fine graduale al certificato verde rafforzato”

Dal primo aprile, ha aggiunto il premier,  “non sarà più in vigore il sistema delle zone colorate. Le scuole resteranno sempre aperte per tutti: saranno infatti eliminate le quarantene da contatto. Cesserà ovunque l’obbligo delle mascherine all’aperto, e quello delle mascherine FFP2 in classe. Metteremo gradualmente fine all’obbligo di utilizzo del certificato verde rafforzato, a partire dalle attività all’aperto: tra cui fiere, sport, feste e spettacoli. Continueremo a monitorare con attenzione la situazione pandemica, pronti a intervenire in caso di recrudescenze. Ma il nostro obiettivo è riaprire del tutto, al più presto”. Le sue parole sembrerebbero prefigurare una svolta nell’approccio restrittivo fin qui tenuto.

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Ucraina, Mosca sbeffeggia Di Maio: «Diplomazia non è assaggiare piatti esotici alle cene di gala»

capture 004 25022022 150959L’informativa di Luigi Di Maio in Parlamento sulla crisi ucraina ha suscitato una risposta tanto piccata, quanto irriguardosa da parte del ministero degli Esteri russo. Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa Tass e Interfax, infatti, Mosca avrebbe bollato come una «strana idea di diplomazia» quella emersa dalle parole del titolare della Farnesina, che ha escluso «nuovi incontri bilaterali» finché non ci saranno segnali di distensione.

Il ministero russo a Di Maio: «Strana idea di diplomazia»

La diplomazia, ha commentato il ministero russo guidato da Sergej Lavrov, «serve solo per risolvere situazioni di conflitto e alleviare la tensione, e non per viaggi vuoti in giro per i Paesi ad assaggiare piatti esotici ai ricevimenti di gala». «I partner occidentali devono imparare a usare la diplomazia come professione», ha sottolineato quindi il ministero degli Esteri russo.

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Migranti, l’invasione silenziosa: altri 573 sbarcati ad Augusta. Ma la Lamorgese non muove un dito

capture 003 25022022 150248Lo sbarco dei migranti su una delle nostre coste è una certezza. Mentre l’accordo politico sui ricollocamenti automatici degli extracomunitari recuperati lungo la rotta del Mediterraneo centrale resta una promessa. Un miraggio irraggiungibile sfumato ancora una volta al largo di Augusta, dove la macchina dell’accoglienza, necessariamente oliata a dovere, è continuamente in funzione. E dove, dalla notte di lunedì, non si ferma il lavoro dei sanitari del Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta (Cisom). Intervenuti insieme alla Guardia costiera nelle operazioni di soccorso di 573 migranti, di cui 19 minori accompagnati, che si trovavano a bordo di due pescherecci a 70 miglia a largo di Capo Spartivento. Tra loro anche una salma.

Migranti, il bollettino degli sbarchi di quest’anno è già da record

Con loro, dunque, il bollettino degli sbarchi si aggiorna: e come riferiva nelle scorse ore Il Giornale, sono già oltre quattromila i migranti approdati quest’anno nelle coste italiane. Per l’esattezza, «i clandestini sbarcati essenzialmente in Sicilia sono: 4701. 3035 in gennaio e 1666 in febbraio». E per l’appunto, l’ultima operazione di salvataggio è quella avvenuta al largo delle coste calabresi di Capo Spartivento. Dove la Diociotti ha recuperato i 573 passeggeri che, ha spiegato la Guardia Costiera, erano in difficoltà. «A bordo di due pescherecci sovraccarichi. E lasciati in balia delle onde», che dopo i soccorsi, sono poi sbarcati ad Augusta. Se poi pensiamo che non lontano da Augusta, esattamente a Pozzallo, solo qualche giorno fa dalla Ocean Viking sono sbarcati 338 migranti, 35 dei quali risultati positivi al Covid e imbarcati nella nave quarantena Azzurra in rada, è chiaro come i totali aumentano e preludono ai numeri impressionanti che si concretizzeranno con gli sbarchi a profusione che registra ogni stagione estiva, pandemia o no, indifferentemente…

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Ucraina, il generale Bertolini: "Joe Biden ha umiliato la Russia. Noi e Vladimir Putin vittime degli Usa"

capture 002 25022022 145901"La Russia è vittima, come noi, della voglia di stravincere americana": il generale Marco Bertolini, ex comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze, offre un'analisi piuttosto lucida del conflitto in Ucraina, dove la notte scorsa è iniziata l'invasione ordinata da Vladimir Putin. Scendendo nel dettaglio, il generale spiega cosa ci sia alla base dell'ostilità della Russia: "Gli Stati Uniti non si sono limitati a vincere la Guerra Fredda ma l’hanno anche voluta umiliare prendendole tutto quello che in un certo senso rientrava nella sua area di influenza. Ha sopportato con i Paesi Baltici, la Polonia, la Romania e la Bulgaria: di fronte all’Ucraina che gli avrebbe tolto ogni possibilità di accedere al Mar Nero, ha reagito".

Secondo Bertolini, insomma, gli Stati Uniti avrebbero non poche responsabilità in questo contesto: "C’è stata un po’ di arroganza nello spingerli in un angolo, adesso hanno reagito", ha spiegato all'Adnkronos. Aggiungendo, poi, che anche in Ucraina non se la passano bene al momento: "C’è un problema di tenuta del regime, si è creata una situazione con un primo ministro abbastanza improbabile, uno che viene dal mondo dello spettacolo", ha detto riferendosi a Volodymyr Zelenskij, che prima di intraprendere la carriera politica era un attore e un comico.

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Trattata come un mostro su mia figlia: lo sfogo della Meloni sul vaccino. La pesante frecciata a Salvini

capture 001 23022022 123219Uno sfogo sulle tante critiche ricevute per la questione della figlia e diversi segnali agli (ex?) alleati del centrodestra. È un fiume in piena la Giorgia Meloni che ha rilasciato un’intervista a Bianca Berlinguer nella puntata del 22 febbraio di Cartabianca, il talk show del martedì sera di Rai3: “Io ho avuto mia figlia sbattuta su tutte le prima pagine avendo fatto una scelta comune a tantissimi italiani, visto che meno il 10% degli italiani ha vaccinato i figli con meno di 10 anni contro il Covid. Non si creano mostri, io sono una madre come tutte le altri madri. C’è stata troppa aggressivit» sulla questione dei vaccini”. Poi la questione delle concessioni balneari: “Quelle aste non le vinceranno i giovani, verranno vinte tutte da multinazionali straniere. Noi avremmo prorogato le concessioni fino al 2033”.

Si passa quindi alla situazione del centrodestra, con la presidente di Fratelli d’Italia che è netta e chiara: “Il modello Le Pen funzionerebbe se gli altri partiti del centrodestra dicessero che non vogliono Fdi. Se andiamo con questa legge elettorale, dovrebbe esserci una coalizione. Se Fdi avrà il peso che io spero che abbia, il rischio che Fdi vada a fare un governo col Pd o i 5 Stelle non c’è. Con Matteo Salvini non ci siamo più sentiti. Non ci siamo ancora incontrati ma è già accaduto in passato che ci fossero dei periodi in cui non ci siamo sentiti. Valuteremo. Oggi i dati dicono che se si votasse e ci fosse un centrodestra compatto ragionevolmente potrebbe vincere le elezioni e governare senza il Pd. Bisogna evitare le polemiche e andare ai fatti e sui fatti prima o poi sicuramente ci sarà un momento per parlare. Io penso che nel centrodestra nessuno ha creduto come Fdi che mai ha fatto accordi con la sinistra. Io - ribadisce la Meloni - agli italiani dico ‘volete un governo di centrodestra?’ Se votate Fdi siete sicuri di averlo, per gli altri non posso garantire”.

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Svolta green pass, c'è la data della liberazione. Ma sull'obbligo vaccinale Draghi va fino in fondo

capture 004 22022022 110939C'è una data per il "liberi tutti" delle restrizioni Covid ma non sarà come nel resto d'Europa, perché una delle misure più severe che ha caratterizzato la linea dura dell'Italia contro i no vax continuerà a sussistere ben oltre il termine di altre limitazioni. 

La road map del governo di Mario Draghi per l'allentamento graduale delle restrizioni toccherà il culmine entro il 30 aprile, data in cui ci si aspetta un "liberi tutti", spiega il Corriere della sera che ha raccolto le ultime indiscrezioni sull'orientamento dell'esecutivo. Ma c'è un "ma": "Eliminato il green pass per la maggior parte delle attività, resterebbe l'obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori e per gli over 50 fino al 15 giugno".

Il nuovo decreto del governo vedrà la luce tra la prima e la seconda settimana di marzo per entrare in vigore dal primo aprile, una "data simbolo, che segnerebbe l'inizio del percorso verso la libertà". Il giorno predente infatti scade lo stato d'emergenza e gli italiani sperano di non trovarsi a un pesce d'aprile. 

Alcune misure cadranno e altre saranno prorogate, con un calendario del ritorno alla normalità per negozi, bar, ristoranti e alberghi. Il tema più spinoso è quello del green pass. Escluso che venga eliminato di netto, come trapela da Palazzo Chigi e dal ministero della Salute. Anche perché al certificato verde è legato il tentativo di stimolare ancora le terze dosi di vaccino. Tra le misure che saranno rinnovare l'obbligo della mascherina al chiuso nei luoghi diversi dalle abitazioni private.

Non ci sarà l'obbligo di mascherina Fpp3 all'aperto negli spettacoli mentre sarà rinnovato quello al chiuso per teatri, cinema, locali di intrattenimento, musica dal vivo e competizioni sportive al chiuso. Il punto è: fino a quando?

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Niente multe ai no-vax, il Garante per la privacy sbugiarda Roberto Speranza per i ritardi sull'obbligo vaccinale

capture 003 22022022 110630“È destituita di ogni fondamento l’affermazione che il Garante per la protezione dei dati personali abbia rallentato o bloccato l’attuazione della norma che individua le sanzioni per i cittadini e i lavoratori ultra 50enni sottoposti all’ obbligo di vaccinazione contro il Covid-19”. Lo precisa in una nota l’Autorità spiegando che “la relativa norma (d.l. n. 52/2021), che dà attuazione alle disposizioni in tema di certificazioni verdi Covid-19 e di obblighi vaccinali per cittadini ultracinquantenni, nonché per il personale delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica coreutica e musicale e degli istituti tecnici superiori, è entrata in vigore il 1 febbraio 2022, ma il ministero della salute ha inviato al Garante la richiesta di parere sullo schema di decreto che dà attuazione a tale quadro normativo solo in data 15 febbraio 2022”. 

Il dicastero guidato da Roberto Speranza ha quindi trasmesso la richiesta soltanto nel giorno in cui scattavano le misure contro gli over 50 non vaccinati. Una svista clamorosa. “Il Garante, come sempre in questi casi - puntualizza la nota - si è occupato della questione con la massima urgenza, rilasciando il parere positivo sullo schema di decreto oggi stesso, dopo due soli giorni dalla ricezione della documentazione”. “Il testo del decreto, che già recepisce le indicazioni fornite dal Garante nel corso dell’istruttoria e le considerazioni espresse durante la specifica audizione in Parlamento - termina così il comunicato - prevede che i trattamenti di dati personali connessi all’attuazione dell’obbligo vaccinale e alle nuove modalità di verifica del green pass in diversi contesti (scuola, lavoro) avvengano nel pieno rispetto della normativa sulla privacy, adottando misure di garanzia appropriate per tutelare i diritti fondamentali e gli interessi delle persone fisiche”.

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A Roma i morti possono attendere. Nel piano cimiteri di Roberto Gualtieri i cantieri saranno "eterni"

capture 002 22022022 110525Sarà la volta buona? Dopo anni di abbandono tra sporcizia, incuria, tombe in condizioni indegne e attese interminabili per le cremazioni, il Campidoglio si dice intenzionato a rilanciare i cimiteri capitolini con un piano di investimento da 7,3 milioni con cui innovare i servizi funebri e restituire dignità ai luoghi di sepoltura, a partire dal Verano e dal cimitero Flaminio. Il piano è stato presentati ieri dal sindaco Gualtieri e dall'assessore all'Ambiente Sabrina Alfonsi, anche se per realizzare interventi attesi come il potenziamento degli impianti crematori di Prima Porta ci vorranno dai due ai cinque anni, mentre per l'ampliamento degli altri cimiteri esistenti e la realizzazione di nuovi serviranno dai 5 ai 10 anni. Già da quest' anno comunque sindaco e assessore hanno annunciato la costruzione di nuovi loculi per l'ossario al cimitero di Ostia Antica, vari interventi sul Cimitero Laurentino, la manutenzione straordinaria degli edifici e dei loculi a Maccarese (440mila euro), la progettazione di nuove linee di impianto di cremazione e la messa in sicurezza della Chiesa di San Michele al cimitero Flaminio (oltre 200mila euro) e interventi di impermeabilizzazione di alcune coperture più il rifacimento di un tratto di muro perimetrale al Verano.

Secondo il sindaco Gualtieri, si tratta di «una svolta attesa da anni per un settore chiave dell'attività di Roma Capitale». Sempre entro un anno si punta alla messa in sicurezza delle alberature, con l'avvio di un tavolo tecnico dedicato, in particolare per le alberature del Verano. Sempre per il Verano, a breve saranno messi a bando di 615 loculi, resisi disponibili per effetto delle retrocessioni o per la scadenza dei termini concessori. Entro due anni si provvederà invece al recupero di spazi utili alle comunità religiose che ne sono sprovviste.

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Omicron, la rivelazione della sudafricana Coetzee: "Dall'Europa mi hanno detto di tacere"

capture 031 18022022 124647Angelique Coetzee, scienziata sudafricana che ha scoperto per prima la variante Omicron, ha dichiarato al Daily telegraph di aver subìto pressioni da alcuni Paesi stranieri affinché dicesse pubblicamente che Omicron fosse "pericolosa" e che di conseguenza evitasse di dire che causava "principalmente una malattia lieve". La notizia è stata riportata sul sito di Nicola Porro che ricorda che all'epoca la Coetzze aveva detto: "La studio da un mese, dà sintomi lievi". Quasi nessuno però le aveva dato retta e il direttore generale dell’Oms arrivò a dire che "lo tsunami di casi" era tale da non poter "essere classificata come lieve".

"Se il Sudafrica era a conoscenza della minore pericolosità della mutazione, perché chiudere tutto? Non è che l’obiettivo era proprio quello di mantenere alta la tensione al fine di poter stringere le maglie del controllo sociale?", si chiede ora Porro. La scienziata sudafricana infatti ha detto: "Mi è stato chiesto di non dichiarare pubblicamente che si trattava di una malattia lieve. E di dire che eravamo di fronte a una malattia grave. Io ho rifiutato perché dal quadro clinico non vi erano indicazioni che si trattasse di una malattia molto grave. Il decorso è per lo più mite. Non sto dicendo che si ammalerà nessuno. Ma la definizione di malattia lieve da Covid-19 è chiara, ed è una definizione dell’Oms: i pazienti possono essere curati a casa e non hanno bisogno di ossigeno o di ricovero".

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Franco Bechis lascia “Il Tempo”: andrà a dirigere il nuovo quotidiano economico di Belpietro

Franco Bechis lascia la direzione del quotidiano ‘Il Tempo’ che ha guidato negli ultimi tre anni dal 19 novembre 2018. Secondo indiscrezioni che trovano conferma in ambienti ben informati, Bechis è in procinto di prendere la direzione del nuovo quotidiano economico-finanziario, che vedrà Maurizio Belpietro in veste di editore.

Il passaggio si inserisce in un mercato piuttosto movimentato dell’editoria di destra. Bechis lascia infatti, Il Tempo di proprietà dell’imprenditore ed esponente di Forza Italia, Antonio Angelucci in un momento caldo dell’editoria di destra. Angelucci sarebbe infatti in trattative per rivelare dalla famiglia Berlusconi il quotidiano Il Giornale. La testata dal 1992 è nelle mani del fratello minore di Silvio, Paolo Berlusconi, attraverso la Società Europea di Edizioni. L

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