denk logo Partito ISLAMICOSui giornali di tutta Europa lo hanno esaltato come un “Partito antirazzista” e hanno associato la sua affermazione elettorale nelle recenti elezioni in Olanda, alla “grande giornata della democrazia”, come la Merkel ha definito la presunta vittoria degli europeisti.  Il partito antirazzista si chiama Denk, che in olandese vuol dire “Pensiero” ed è entrato in Parlamento con tre deputati e il 2,1% dei consensi.  Nell’universo allucinogeno in cui il sistema dei media costruisce le sue verità, Denk è stato dipinto come il primo partito europeo composto per lo più da immigrati, che difende il valore multiculturale dell’Olanda dal pericolo xenofobo e populista. Ma è proprio così?
A guardare il suo programma, alcune posizioni dei suoi leader, Denk sembra altro; qualcosa con cui l’Europa deve probabilmente iniziare a fare i conti: e cioè la penetrazione nelle Istituzioni democratiche di forze politiche di matrice islamica (con venature islamiste) che forti del mutamento demografico in atto e dell’immigrazione indotta che sta cambiando il volto delle città europee, acquistano consenso e rappresentanza.  Non è un caso che ad Amsterdam, Denk ha raggiunto il 7% con vette, in alcuni Stadseel (più o meno le nostre circoscrizioni), impressionanti: nel Nieu-West (quartiere di immigrati prevalentemente islamici) è il primo partito con oltre il 19%.

Denk è stato fondato nel 2015 da due deputati turco-olandesi fuoriusciti dal Partito Laburista: Tunahan Kuzu e Selçuk Özturk.
Oltre alla forte comunità turca, Denk ha l’appoggio di quella marocchina rappresentata da Farid Azarkan (anche lui eletto in Parlamento).

A leggere il manifesto programmatico di Denk, sembra di trovarci di fronte ad un partito tutto sommato neutro, incline a tematiche buoniste e sinistreggianti tipiche delle anime candide del multiculturalismo ideologico:

  • Una società tollerante che accetta reciprocamente le persone
  • Una società dell’apprendimento dove i talenti vengono valorizzati
  • Una società sostenibile, attenta all’ambiente
  • Una società giusta che combatte per il diritto internazionale

Messo così, Denk in fondo è inoffensivo; vuole quello che più o meno vogliamo tutti. Nessun cittadino di destra o di sinistra, cristiano, musulmano o ateo, non vorrebbe vivere in una società più buona, più bella, più giusta e più sana.

Il problema è che Denk non è questa roba qui. Denk è la Quinta Colonna della penetrazione islamica nel tessuto politico olandese.

Se si va a leggere in profondità il programma politico del “Partito antirazzista” si scoprono aspetti inquietanti che i media, ossessionati dal pericolo xenofobo, fanno finta di non vedere:

Denk vuole la parificazione della scuole islamiche con quelle pubbliche olandesi, mantenendo alcune prerogative come la separazione dei sessi e l’insegnamento del Corano in arabo.

Denk vuole l’istituzione di un corpo di “Polizia del Razzismo” il cui compito è la repressione di qualsiasi frase o idea ritenuta offensiva per i musulmani, attraverso la creazione di un “Registro del razzismo” per monitorare i discorsi dei personaggi pubblici e affibbiare multe e percorsi rieducativi a chi non è conforme al pensiero unico.

Denk vuole la riduzione dei vincoli di riconoscimento dello status di rifugiato; l’aumento delle quote di accoglienza e maggiori risorse economiche per l’emergenza profughi; obblighi alle aziende di assumere quote fisse di immigrati (almeno un 10%) e la loro sistemazione logistica anche utilizzando le case vuote degli olandesi.

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dall'articolo di Giampaolo Rossi per ilgiornale.it

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