Legittimo sparareDopo l'ultimo episodio nel Lodigiano, crescono gli italiani che giustificano la reazione armata: +11% in un anno. Se si chiede agli italiani quali sono gli ambiti principali che il governo dovrebbe affrontare prioritariamente, il tema della sicurezza personale appare da molto tempo tra le indicazioni espresse.  Uno degli effetti principali di questa attenzione nella pubblica opinione è, tra l'altro, la sempre più ampia diffusione dell'idea che l'autodifesa personale sia legittima ed eticamente accettabile.

Per stimare l'entità di questa convinzione, l'istituto Eumetra Monterosa ha posto (attraverso un sondaggio su di un campione della popolazione di età superiore ai 17 anni, rappresentativo dell'universo dei residenti in Italia) il caso del cittadino che, accortosi dei ladri che penetravano in casa sua, ha reagito sparando. In particolare, si è interrogato il campione sull'ipotesi che la reazione potesse essere eccessiva e che, forse, sarebbe stato meglio limitarsi a chiamare la polizia.

Di fronte ad un quesito del genere, gli intervistati sembrano non avere dubbi: quasi due terzi, il 63%, sostengono infatti che il derubato ha fatto benissimo a sparare. Si tratta dunque di una convinzione molto diffusa. Ma quel che appare ancora più significativo è che, con il passare del tempo, essa risulta in continua espansione: la stessa domanda, posta circa una anno fa ad un campione analogo, otteneva il 52% di consensi per la decisione dello sparatore. Una percentuale già ampia che coinvolgeva più della metà degli intervistati che però si è incrementata in soli dodici mesi di ben l'11%. Insomma, sempre più persone appaiono persuase del fatto che, in caso di percezione di pericolo, sia giusto sparare. Oggi solo il 28% (una percentuale significativa, ma decisamente minoritaria) dichiara invece che la reazione è esagerata e che «si doveva chiamare la polizia e non sparare». Ma questa convinzione si è ridotta nel tempo: era infatti il 43% un anno fa.

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dall'articolo di per ilgiornale.it

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