capture 371 18112020 112718Eliminare le “discriminazioni odiose” tra lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi. E garantire ugualmente entrambe le categorie di fronte alla crisi economica innescata dall’emergenza Covid. A chiederlo è il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, ricordando che “i primi, se non sono dipendenti pubblici, rischiano il licenziamento, ma i secondi rischiano la fame. Perché a questo porta la chiusura delle attività”. I rimborsi degli autonomi, è dunque la richiesta, siano paragonati alla Cig.

“Basta discriminazioni tra autonomi e dipendenti”

“Non ci possono essere – ha avvertito Rampelli – stipendi giustamente garantiti all’80% con la cassa integrazione da un lato ed elemosine una tantum, bonus, prestiti, crediti d’imposta immaginifici e burocrazia dall’altro”. “Oltretutto – ha proseguito l’esponente di FdI – pare evidente che oggi la categoria più debole, un vero ‘proletariato pandemico’, è rappresentata da imprese, attività produttive, professioni e su questa fragilità sociale deve concentrarsi lo Stato con i suoi interventi“.

 

Rampelli: “Anche per gli autonomi rimborsi all’80%”

Rampelli, intervenuto nel corso del programma Coffee Break su La7, ha quindi indicato un parametro molto chiaro per definire i rimborsi per gli autonomi. “Se l’80% è l’unità di misura delle indennità, si devono prevedere l’80% dei rimborsi rispetto ai fatturati dello scorso anno per chi ha un’attività”. “Basta diseguaglianze”, ha concluso il vicepresidente della Camera.

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