capture 070 15122020 103430In Italia si parlava di inizio gennaio, poi il commissario all’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri (nella foto), ha spostato in avanti l’asticella ipotizzando metà gennaio e smentendo i ministri Speranza e Boccia. Intanto, altri Paesi, ci bruciano sul tempo, come la Gran Bretagna, ma non solo. Anche le autorità sanitarie spagnole inizieranno il prossimo 4 o 5 gennaio le prime vaccinazioni contro il coronavirus, se l’Agenzia europea per i medicinali darà la sua autorizzazione al vaccino elaborato da Pfizer e BioNTech il 29 dicembre. E loro, a differenza di noi, hanno già tutto pronto.

Vaccini, in Spagna è già tutto pronto

L’annuncio dell’inizio della campagna di vaccinazioni è arrivato dal ministro della Sanità spagnola Salvador Illa, il quale ha aggiunto che ”ci saranno vaccini per tutti e ce ne saranno in abbondanza”.  Rassicurando le comunità autonome, Illa ha detto che “la Spagna ha tutte le capacità per poter vaccinare la popolazione con le garanzie necessarie non appena arriveranno le dosi”.

La strategia di vaccinazione contro il Covid-19 in Spagna prevede 18 fasce di popolazione a cui verranno somministrate le dosi con priorità ai residenti e ai lavoratori dei centri sanitari e socio-sanitari, circa 2,5 milioni di persone. Lo ha annunciato il ministro della Salute Salvador Illa citato dall’agenzia Efe.

 

Illa ha spiegato che i gruppi sono stati delimitati in base a quattro livelli di rischio: morbilità e mortalità gravi, grado di esposizione alla malattia, impatto socio-economico e tasso di trasmissione. Il piano definisce tre fasi di priorità in base alla disponibilità delle dosi: una prima “con somministrazione molto limitata” di dosi che va da gennaio a marzo; una seconda, da marzo a giugno, in cui le vaccinazioni saranno aumentate “progressivamente”; e l’ultima per immunizzare tutti i 18 gruppi di popolazione contemplati.
www.secoloditalia.it