Abbattere caseAl Sud si tratta per lo più di seconde case, specie nelle zone di pregio turistico. Al Centro-Nord ci sono soprattutto ampliamenti di cubature e terrazze illegali. Negli ultimi anni viaggiamo al ritmo di 18-20 mila nuovi abusi l’anno. Al Sud si tratta per lo più seconde case, «a volte intere cittadelle, specialmente sulla costa nelle zone di maggior pregio turistico», denuncia l’ultimo rapporto Ecomafie/Legambiente. Mentre al Centro-Nord il fenomeno prende la forma del microabuso, dell’ampliamento di cubatura o della terrazza coperta. L’abusivismo si conferma una macchina infernale, che non conosce crisi. Anzi, si può dire che l’ultima recessione ha favorito la proliferazione di situazioni irregolari al punto che oggi in Italia ogni 100 edifici realizzati quasi 20 violano leggi e regolamenti. Il doppio rispetto a dieci anni fa. Parliamo di qualcosa come 17 mila interventi totalmente fuori norma solo nel 2016 su un totale di 103 mila «costruzioni». Ben 228 mila negli ultimi dieci anni. «Il 90% degli abusi riguarda ampliamenti, cambi di destinazioni d’uso ed aumento delle superfici - spiega Sandro Simoncini, docente a contratto di Urbanistica e legislazione ambientale alla Sapienza di Roma e direttore del Centro studi Sogeea - e discendono dalla cultura di tipica degli italiani che in casa loro pensano di poter fare quello che credono. E’ una cultura che certamente va cambiata, ma spesso quelli che comunemente vengono definiti abusi sono opere perfettamente sanabili: se i proprietari avessero chiesto l’autorizzazione l’avrebbero certamente ottenuta».

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dall'articolo di Paolo Baroni per lastampa.it

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