capture 089 24122020 100805Un paese così ricco di contrasti e per questo tanto affascinante.

Forse non esiste al mondo un altro Paese ricco di contrasti e vario come il Brasile. Un Paese immenso, esteso per 8 milioni e mezzo di kmq., 27 volte l’Italia, modernissimo per certi aspetti, come si può notare vedendo i grattacieli di San Paolo e la capitale Brasilia, “nata” il 21 aprile 1960 sul Planalto a 1100 metri d’altezza laddove c’era una distesa di terra rossa punteggiata di radi alberi, un gioiello di urbanistica ed architettura; oppure ricco di sapore coloniale, con chiese e palazzi un stile barocco lusitano, come si può vedere in città come Bahia, Recife, Olinda ed Ouro Preto. O ancora, luoghi dove la commistione tra una natura selvaggia e i monumenti della civiltà trapiantata dall’Europa sorprende il visitatore, come a Manaus, nel cuore dell’Amazzonia.

Vetrina e quintessenza di questo mondo composto è Rio de Janeiro, porta del Brasile, per chi giunge in aereo e dall’alto può ammirare l’ampia e sinuoso baia sovrastata dal Pao de Azucar, il Pan di Zucchero; approdo naturale, come fu anche per i navigatori portoghesi che qui giunsero cinque secoli fa.

Rio è famosa per il carnevale. Ma il suo spirito festoso aleggia tutto l’anno in luoghi celeberrimi come Copacabana, dove grandi alberghi e lussuose residenze si affacciano su una spiaggia perennemente affollata di bellezze femminili dalla pelle con differenti gradazioni di colore e di ragazzi che giocano al pallone sperando di emulare Pelé. Altra stupenda spiaggia è Ipanema.

Ci si può fermare sorseggiando in uno dei tanti bar, una “caipirinha”, a base di limoncino e distillato alcolico di canna da zucchero, o gustando una “feijoada”, una fagiolata tutta speciale.

Si può salire al Corcovado per rendere omaggio alla gigantesca statua del Cristo Redentore. mentre merita una visita il Giardino Botanico, che ospita innumerevoli piante esotiche.

All’interno in una foresta subtropicale al confine con Argentina e Paraguay, si raggiungono le cascate di Iguazu,immensa massa d’acqua che precipita in uno strapiombo lago tre chilometri, sollevando nuvole di spruzzi. Chiaramente, essendo il Brasile molto vasto, ci si può arrivare soltanto dopo molte ore di aereo dalla capitale.

Per molti il vero cuore del Brasile è costituito dal Nordeste, dove l’incanto della natura, il clima perennemente estivo, la presenza di città ex coloniali dal fascino ineguagliabile, la mescolanza delle razze, bianchi discendenti dei primi conquistatori, neri discendenti dagli schiavi africani, indios autoctoni, hanno creato un sorprendente cocktail di culture e folclore, al di là degli inevitabili problemi sociali.

Il Brasile vanta ottomila chilometri di coste, dove si ritrova, appena furi felle città, un susseguirsi di spiagge, dune e scogliere contro cui si infrangono fragorose onde oceaniche; oppure la furia del mare si stempera dolcemente laddove promontori e scogliere, formando tranquilli bacini, che fanno meglio assaporare l’aspetto selvaggio dei luoghi.

Da Ilheus, capitale mondiale del cacao, a Salvador de Bahia, su ancora, verso Aracaju, Recife, Olinda, Natal, Fortaleza e avanti fino a Belem, ci sono infinite spiagge, dove si incontrano piccoli villaggi di pescatori e alcuni villaggi turistici, spesso esclusivi, che appena scalfiscono la stupenda solitudine dei luoghi.

Visitiamo le città. Recife, con le belle chiese del centro storico, o la vicina Olinda, rimasta intatta, sulla collina, tra gli alberi, con antichi palazzi, conventi e una dominante cattedrale. O la celebrata Bahia, con le spiagge, i forti portoghesi sul mare, il colorito Mercato Modelo, e la affascinante parte alta, raggiungibile con un ascensore blu in “art decò”, che si raccoglie attorno alla piazza del Pelourinho, quartiere coloniale restaurato.

Bahia è la patria del “candomblè”, miscuglio di magia e sincretismo religioso, per cui si venerano gli “orixas”, divinità di origine africana, accanto a santi cattolici, e i riti si stemperano in pratiche di magia, ma anche in feste e balli, come il samba. E ancora, Natal, con il grandioso forte dos Reis Magos.

E Fortaleza, con un fronte di moderni grattacieli lungo la spiaggia.

Infine Belem, alla foce del Rio delle Amazzoni, porta verso l’immensa foresta amazzonica, dedalo di fitta vegetazione, fiumi e paludi, dove vivono tribù indigene isolate ed una fauna svariata: giaguari, tapiri, armadilli, rettili, aironi, pappagalli, vampiri e scimmie, nelle acque caimani e delfini e tantissimi pesci, tra cui i piranha.

La maggiore attrazione è costituita dal Pantanal, ai confini con la Bolivia, zona palustre estesa per 100 mila kmq., dove convivono 600 specie di uccelli.

Il Brasile, un mondo a parte dove la natura la fa da padrona assieme alla sua gente, ospitale e sempre pronta a sorridere anche quando non conduce una vita propriamente agiata, ma l’ospitalità è sacra e la buona accoglienza è sempre garantita.

di Liliana Comandè per https://travelling.travelsearch.it/