bergoglio papa migranti(Gianluca Veneziani  per liberoquotidiano.it)
Converrete che non c' è beffa peggiore, per un Papa gesuita, di essere sbugiardato dai gesuiti. Per di più sul tema a lui più caro, quello dell' accoglienza dei migranti. È ormai palese l' abissale distanza tra i messaggi di Francesco, ispirati alla politica delle braccia aperte verso i profughi, e la realtà dei fatti, che negano la possibilità di quell' accoglienza indiscriminata. Così come è evidente che le presunte vittime dell' odio e della discriminazione (ancora l' altro ieri, durante la Via Crucis, Bergoglio ha proclamato: «Vergogna per il sangue innocente di immigrati che viene versato») sempre più si rendono protagoniste di atti illegali e di soprusi. Con tanti saluti all' immagine edulcorata del Buon Profugo. Che spesso non è profugo, e non è neppure buono.  Stavolta la denuncia arriva dalla voce di un insospettabile, il padre gesuita Ennio Brovedani, direttore della Fondazione Stensen di Firenze, proprietaria di un immobile in via Spaventa, che da novanta giorni è occupato da un centinaio di migranti somali. Quel manipolo di sedicenti profughi, dopo il rogo del capannone di Sesto Fiorentino in cui erano alloggiati e in cui uno di loro aveva perso la vita, a inizio gennaio aveva preso possesso in modo abusivo dello stabile, con la promessa di lasciarlo il prima possibile.

In Italia tuttavia, come notava Prezzolini, niente è più stabile del provvisorio. E così, a distanza di tre mesi, quei migranti sono ancora lì, alla faccia delle leggi e a carico di chi, suo malgrado, deve mantenerli.

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Con un ulteriore aspetto grottesco: mentre tutti lucrano sul sistema dell' accoglienza, il povero padre gesuita è costretto a rimetterci di tasca propria. Sarà stato l' unico in Italia a perderci, anziché a guadagnarci, con l' ospitalità offerta ai profughi.
Diteglielo a Bergoglio.

dall'articolo di  Gianluca Veneziani  per liberoquotidiano.it

 

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