capture 513 23012021 091230 Perché non introdurre in legge Fiano anche apologia comunismo? Storia va letta a 360gradi, non in unica direzione”. Lo scrive su Twitter Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. Insomma, Brunetta ha centrato il vero problema della legge che la maggioranza sta furiosamente cercando di approvare. Sulla vicenda interviene anche Fratelli d’Italia: “È strabiliante notare come proprio alla vigilia della pubblicazione del libro di Renzi L’Italia va avanti, il Pd alzi la canizza su una pericolosissima minaccia che si aggira per l’Europa. No, non è il terrorismo islamico, non è l’immigrazione. È il fascismo”. È quanto ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, Fabio Rampelli, a proposito della legge a prima firma Fiano che inserisce nel codice il reato di propaganda fascista. “Questo è il modo del Pd di guardare avanti per il futuro dell’Italia, introdurre nel nostro ordinamento i reati d’opinione, anzi, un unico reato d’opinione perché si potrà impunemente inneggiare a Stalin e a Osama Bin Laden. La verità è che taluni personaggi del Pd restano profondamente illiberali, faziosi e comunisti dentro”, ha aggiunto il parlamentare di Fdi. “Invece di pensare ai drammi del Paese, vogliono introdurre una norma anacronistica, inutile e senza senso, vogliono cancellare la storia, una cose folle, da matti”, dice da parte sua Alessandra Mussolini, parlando della legge Fiano, sul reato di apologia del fascismo, oggi in discussione alla Camera. Per l’eurodeputata di Forza Italia “Fiano, che è uomo di Renzi, dimostra la pochezza culturale e politica di questa classe dirigente”. “Ma che senso ha una legge così – si domanda la Mussolini -. Io sarei allora un reato vivente” e arriveremo al punto che “un pelato con mascella volitiva si dovrà autodenunciare”. “Io – ricorda Mussolini – a casa ho di tutto, busti e fasci, perché fanno parte della mia storia, di quella della mia famiglia, che faccio mi autodenuncio?”.

 

“Quando ho saputo che volevano fare questa cosa – conclude l’europarlamentare azzurra – non ci volevo credere”. “Mentre siamo invasi dagli extracomunitari e chiudono gli esercizi commerciali si preoccupano di una cosa senza senso per attirare un elettorato che neanche c’è più”. Il fatto che i posacenere con l’effigie del Duce o il vino nero siano la priorità del governo italiano, la dice lunga sulla qualità dell’esecutivo stesso: oltre ai problemi citati da Rampelli, il terrorismo islamico e l’invasione di clandestini, c’è la disoccupazione, la pressione fiscale, il deficit dello Stato, le carenze dell’Unione europea, l’economia disastrata, la giustizia, la burocrazia e potremmo non fermarci mai: questi sono i problemi che un governo serio dovrebbe affrontare, altro che le spiagge “fasciste” e i gadget di Mussolini. E poi la critica di Brunetta è centrale: dati alla mano, il comunismo ha certo fatto molte più vittime del fascismo e del nazismo, perché non è fuorilegge, perché non c’è una legge Scelba anche per i comunisti? È uno dei tanti misteri iitaliani, ma la cosa certa è che se in Italia c’è una rivalutazione del fascismo, non è tanto per il fascismo stesso, quanto per l’inettitudine dei governi post e antifascisti che si sono succeduti, che non hanno mai saputo dare – e mai come ora – una risposta ai problemi degli italiani. Tra pochi anni le nostre figlie dovranno portare il velo, ma almeno non vedremo più i portachiavi con la faccia di Mussolini…

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