salvare MPS. È ormai certo che i 6,6 miliardi già previsti a carico dello Stato non basteranno. Il buco patrimoniale della banca non accenna a ridursi e forse bisognerà chiedere un sacrificio ancora maggiore ai risparmiatori rispetto ai 2,2 miliardi già immaginati dal precedente piano. Ma alla fine è praticamente certo che sarà necessario attingere con maggiore determinazione alle tasche degli italiani. Ci toccherà pagare un' addizionale Alitalia e poi un' altra Mps?

Non è pessimismo ma semplice presa d' atto della realtà. Ieri sera la banca senese ha distribuito i risultati del primo trimestre dell' anno che mostrano una drammatica inversione di tendenza. Il percorso di risanamento immaginato dall'amministratore delegato Marco Morelli si è fermato visto che la perdita ammonta a 169 milioni. L' anno scorso di questi tempi aveva segnalato un utile di 93 milioni. Le voci di corridoio parlano di un intervento a gamba tesa di Mario Draghi che ha chiesto un' operazione di pulizia totale. Tanto ormai non c' è più nessuna possibilità che i privati possano intervenire nel salvataggio della banca. Il titolo è sospeso dal mese di gennaio e non c' è alcuna visibilità sui tempi di rientro. Il conto sarà interamente messo a carico dei contribuenti attraverso il fondo speciale da 20 miliardi stanziato in fretta e furia un paio di mesi fa. Le risorse basteranno? Il dubbio è forte considerando che anche sulle Popolari venete dovrà intervenire il Tesoro. Il fondo Atlante non ce l' ha fatta a sostenere le due ex popolari, è crollato smentendo la sua fama di gigante della mitologia greca.

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dall'articolo di Nino Sunseri per liberoquotidiano.it

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