capture 223 30032021 103411Viaggi di 23 giorni in Russia per ottenere il vaccino, con prima e seconda dose. A proporli è un tour operator di Bologna, l’Eurasian Travel, che assicura: è legale. Il Covid, che ha chiuso i confini per i viaggi di svago, dunque, apre una nuova frontiera del “turismo sanitario”. Con numerosi dubbi. “La possibilità di fare viaggi per potersi vaccinare all’estero è un argomento estremamente delicato“, ha avvertito Assoviaggi, sottolineando che “tutto ciò che va al di fuori” dei motivi canonici di svago “deve essere esplorato e soprattutto normato”.

I viaggi in Russia per il vaccino: 6 diversi pacchetti

L’Eurasian Travel, tradizionalmente operante nel settore dei viaggi in Russia e Cina, assicura di avere tutto pronto per partire e di essere solo in attesa dei riscontri dalle autorità consolari italiane e russe per mettere i primi turisti dei vaccini in viaggio “tra la metà e la fine di aprile”, come spiegato dal direttore del tour operator di Bologna, Pietro Di Febo, all’Adnkronos. L’agenzia, ha chiarito Di Febo, non si è “mai occupata di turismo medicale”, ma spera in questo modo di risollevarsi dall’immobilità forzata di questo periodo. La proposta prevede sei tipologie di pacchetto. Vanno dall’offerta base in cui l’agenzia affianca il cliente solo nei giorni della prima dose e del richiamo, per lasciarlo libero nelle tre settimane che le dividono, a una proposta più articolata, che prevede un vero e proprio tour turistico organizzato per tutti e 23 i giorni di permanenza in Russia.

 

Si parte da 1700 euro, volo escluso

Quanto ai costi, “sono relativamente accessibili”. Complice il crollo dei prezzi degli alberghi per il blocco del turismo, “si parte dai 1.700 euro a salire, volo escluso, che va ad incidere per 300 massimo 400 euro”. Per clienti più esigenti, che richiedono “pacchetti molto complessi”, però, si può arrivare anche a “8mila-9mila euro a persona”. Secondo Di Febo, nulla impedisce all’agenzia di proporre un viaggio per vaccinarsi. Il tema, ha spiegato, è stato affrontato con gli avvocati e “lo abbiamo completamente superato perché, fino a prova contraria, ognuno è libero di curarsi dove meglio crede“.

«Ognuno è libero di curarsi dove crede»

Resta, invece, il tema della circolazione dei cittadini con le restrizioni vigenti. “A noi – ha spiegato Di Febo – preme l’aspetto relativo alle restrizioni di viaggio perché come tour operator dobbiamo rispettare tutte le normative previste. Siamo assicurati, abbiamo le licenze, il Fondo di garanzia previsto dalla legge, però non possiamo spostare persone di due Paesi che non lo permettono“. Ed è su questo che l’Eurasian aspetta risposte dalle autorità competenti.

La cautela di Assoviaggi

Assoviaggi ha accolto con cautela la proposta, per altro non nuova nel mondo. “Non c’è una situazione chiarissima”, ha spiegato Gianni Rebecchi, presidente nazionale di Assoviaggi Confesercenti, chiarendo che sarebbe necessario vedere nel dettaglio i pacchetti e che l’argomento è “estremamente delicato”. “Dopodiché – ha aggiunto – se domani fosse possibile dal punto di vista sanitario, come oggi si può fare un intervento in un altro Paese, effettuare il vaccino all’estero, poi riconosciuto a livello internazionale con procedure regolari a norma di legge, penso che (questo tipo di viaggi, ndr) faccia parte di un futuro vicino”. In ogni caso, ha chiarito il presidente di Assoviaggi, trattandosi di qualcosa al di fuori» delle normali competenze delle agenzia di viaggio, uno scenario di questo tipo «va esplorato. E soprattutto normato».

 di Natalia Delfino per www.secoloditalia.it