capture 234 31032021 103111Blitz dei parlamentari di FdI davanti al portone di Palazzo Chigi per chiedere “una pace fiscale reale”. «Non possono chiedere alle aziende che stanno chiudendo i battenti per le misure decise dal governo di saldare le cartelle esattoriali», spiega la leader Giorgia Meloni, arrivata a Palazzo Chigi accompagnata da una busta da lettera enorme con su scritto: “Avviso importante per il governo”.

Blitz di FdI: «Se mi chiudi non mi chiedi»

Con lei, i parlamentari di FdI con dei cartelli con su scritto “Se mi chiudi non mi chiedi”. «C’è posta per Draghi – dice Meloni – è una busta simbolica, rappresenta le cartelle esattoriali che non possono essere chieste ad aziende costrette a chiudere per l’emergenza. Come si fa a chiedere agli italiani di pagarle mentre migliaia di aziende chiudono i battenti? Se mi chiudi non mi chiedi, appunto…».

Maxi cartello: “Chi pagherà per tutto questo?”

Un altro maxi cartello ricalca il tipico atto di notifica dell’Agenzia delle Entrate: “Chi pagherà per tutto questo?”, recita, riportando in rosso i “conti” economici della pandemia. Ovvero «440mila occupati in meno nel 2020 di cui 209mila autonomi. -8,9% di Pil pari a 140 miliardi di prodotto interno lordo perso. 320 miliardi di fatturato perso da imprese e partite Iva. Oltre 300mila imprese perse nel 2020 nel solo settore del commercio e dei servizi».

 

Meloni sul condono: «È solo un pannicello caldo»

Quello predisposto dal governo, con il condono per gli anni 2000-2010 per le cartelle fiscali con un tetto fino a 5mila euro, “è solo un pannicello caldo», sentenzia Giorgia Meloni. Che poi aggiunge: «Di certo è lontano dalla pace fiscale chiesta, in un’emergenza come quella che stiamo vivendo, da FdI. Ma noi porteremo avanti la nostra battaglia, presenteremo i nostri emendamenti. “Se chiudi non chiedi” – ribadisce la leader di FdI – è il messaggio che deve passare e che oggi consegniamo al governo».

 di Giovanna Taormina per www.secoloditalia.it