capture 014 05042021 194950Una sconvolgente novità arriva dal Messico dove due agenti della polizia municipale di Tecalitlan, nella regione di Jalisco, sono stati condannati per il rapimento dei tre italiani Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino.

I tre napoletani erano spariti nel gennaio 2018 in Messico dove di trovavano per vendere generatori elettrici di fabbricazione cinese. Da quanto emerge dal processo i tre sarebbero stati venduti ai Narcos locali per soli 43 euro, scrive il Corriere della Sera.A decidere di far sparire padre figlio e nipote sarebbe stato il cartello criminale  Jalisco Nueva Generation, tra i più potenti nel narcotraffico in quell'area del Messico.  I poliziotti condannati avrebbero avuto un ruolo, seppur si semplice manovalanza insieme ad altri agenti che non sono stati processati perché in fuga o morti. Una vicenda che conferma la corruzione e le connivenze tra polizia e cartelli del traffico di droga in molte zone del Messico. 

La mattina del 31 gennaio del 2018, Raffaele aveva un appuntamento di lavoro di cui non aveva parlato ai ragazzi. Sparito nel nulla l'uomo, Antonio e Vincenzo si erano messi sulle sue tracce ed erano stati fermati ad una stazione di servizio da una pattuglia. Qui comincia l'incubo raccontato ai familiari in un messaggio audio ai familiari in Italia. 

 

Grazie a quell'audio inviato ai familiari restati in Italia è stato possibile identificare i poliziotti coinvolti nel sequestro.Una volta arrestati gli agenti  hanno confessato di aver venduto i tre uominia Josè Guadalupe Rodriguez Castillo, detto el Quince o don Lupe, boss del locale cartello del narcotraffico per una cifra che rende ancora più insopportabile questa storia: 43 euro a testa. Il movente sarebbe da ricercare in una punizione per una presunta truffa legata alla vendita dei generatori elettrici che avevano portato i tre da Napoli al Paese americano fino a sparire nel nulla. 

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