Quote Rosa inventateI grillini hanno proposta la modifica dello statuto abbassando al 40 per cento (e non più al 50) la soglia di rappresentanza femminile necessaria per la formazione dell'esecutivo. Il presidente dell'assemblea capitolina difende la decisione. I dem: "Colpo di mano". Condanna anche da Fi e Sinistra italiana. Meno “quote rosa” nello statuto comunale del Campidoglio. La decisione della giunta M5s diventa un caso politico, addirittura a livello nazionale. Dal Partito democratico a Forza Italia, passando per Sinistra Italiana, tutti i partiti parlano di “Medioevo dei diritti” e accusano la sindaca Virginia Raggi di “scarsa sensibilità nei confronti della questione di genere”. La sua colpa? Voler abbassare il numero minimo di donne in giunta dal 50 al 40 per cento ( “uniformandolo alla previsione normativa”), questione che alla giunta ha già creato più di un problema in questo primo anno di legislatura. A replicare agli attacchi è stato il presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito: “L’amministrazione M5s”, ha detto, “impronta le sue scelte sul merito delle persone: prima di considerare se sia donna o uomo, conta verificare la professionalità del candidato. Ben venga scegliere sole donne, o viceversa, se tra loro vi sono i candidati più validi”.

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