capture 042 25042021 193056Le diverse sensibilità della variegata maggioranza di governo esplodono sul coprifuoco. "Il segretario del Pd Letta non si fida degli Italiani e li vuole tenere ancora chiusi in casa. Io mi fido degli Italiani e vorrei che tornassero a vivere, lavorare, sorridere. #nocoprifuoco", scrive Matteo Salvini sul suo profilo twitter tirando una sassata social al segretario del Partito democratico. Sullo sfondo le richieste sempre più pressanti da parte della Lega di posticipare l'obbligo di ritorno a casa dalle 22 alle 23 per dopo l'apertura serate dei ristoranti - anche se solo all'aperto - decisa dal governo di Mario Draghi a partire da dom,ani 26 aprile. 

Salvini risponde così a Letta che oggi è intervenuto a Mezz'ora in più ospite di Lucia Annunziata. "Draghi ha tenuto il punto nonostante l’astensione dei ministri. Io suggerisco sommessamente di considerare che può succedere una volta, ma non deve succedere più. Se un partito di maggioranza non vuole stare al governo, non ci deve stare. Cade il governo? Spero di no. Mi stupisce Salvini che partecipa a una raccolta firme contro il coprifuoco decisa dal governo dove siede", ha detto il segretario dem.

"Se le riaperture sono una falsa partenza - ha aggiunto - è un disastro. Basta guardare la Sardegna. Immaginate cosa succederebbe con i comportamenti sbagliati, saremmo costretti a richiudere tutto e l’estate salterebbe. Non ci sono buoni e cattivi, aperturisti e chiusuristi, dobbiamo fare riaperture in sicurezza e irreversibili".

E così mentre il Viminale si affretta a smentire la ministra degli Affari regionali Maria Stella Gelmini che aveva detto: "Chi va a cena fuori può stare tranquillamente seduto al tavolo fino alle 22 e poi, una volta uscito dal locale, far ritorno a casa senza alcun rischio di ricevere sanzioni", il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Franco Locatelli ha spiegato che "la scelta è quella di mantenere una sorta di controllo sulle occasioni di socialità che possono connotarsi da particolari profili di rischio e da una scelta che va nel solco della gradualità e progressività. Se avremo riscontri positivi, nessuno ha il gusto sadico di prevenire la possibilità di maggior movimento". "Io credo - ha aggiunto Locatelli intervistato sempre a Mezz'ora in più, su Rai 3 - che la scelta della gradualità e progressività sia assolutamente condivisibile. Il 15 maggio è il tempo minimo per vedere quale impatto avrà sulla curva la scelta di riaprire che hanno avuto l’obiettivo di contemperare la tutela della salute, ma anche di venire incontro ai fenomeni di disagio sociale e di oggettiva sofferenza economica". 

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