capture 001 07052021 101705Minacce, spari e sequestri. Ancora un altro attacco contro pescherecci italiani. E da Luigi Di Maio e dal governo non arriva nessun segno. L’ultimo caso avvenuto a circa 75 miglia a nord est di Tripoli in Libia. Il comandante di un peschereccio italiano, l’Aliseo, a quanto apprende l’Adnkronos, è rimasto ferito da colpi sparati da una motovedetta della Guardia Costiera libica. In particolare, la Guardia costiera libica avrebbe esploso alcuni colpi di arma da fuoco di avvertimento intimando all’Aliseo e a un altro peschereccio, l’Artemide, di fermarsi. La nave Libeccio della Marina Militare, che si trovava a poche miglia dalle due imbarcazioni italiane, è stata autorizzata dai libici ad approntare il soccorso.

Libia, l’intervento della fregata Libeccio

La fregata Libeccio della Marina militare, impegnata nell’Operazione Mare Sicuro, “è intervenuta nelle prime ore pomeridiane di oggi in assistenza ad un gruppo di 3 pescherecci italiani (Artemide, Aliseo e Nuovo Cosimo) intenti in attività di pesca nelle acque della Tripolitania all’interno della zona definita dal Comitato di Coordinamento Interministeriale per la Sicurezza dei Trasporti e delle Infrastrutture “ad alto rischio” (a circa 35 miglia nautiche dalla costa libica, a nord della città di Al Khums)”. È la Marina militare a sottolineare, in una nota, che “l’intervento si è reso necessario per la presenza di una motovedetta della Guardia Costiera libica in rapido avvicinamento ai motopesca italiani”.

 

Nave Libeccio, che al momento della segnalazione “si trovava a circa 60 miglia dalla scena d’azione, ha diretto verso i motopesca alla massima velocità ed ha mandato in volo l’elicottero di bordo, il quale giunto in area ha preso contatto radio con il personale della motovedetta. Per verificare la situazione, è stato inoltre immediatamente dirottato in zona un velivolo da ricognizione della Marina Militare P-72, il quale riporta d’aver assistito ad alcuni colpi d’arma da fuoco di avvertimento da parte della motovedetta libica. La fregata Libeccio, giunta in prossimità dei motopesca, ha ricevuto notizia della presenza di un marittimo del motopesca Aliseo ferito ad un braccio. L’azione – precisano dalla Marina militare – è tuttora in corso e dell’evoluzione della situazione è stato dato costante aggiornamento al Ministro della Difesa, onorevole Lorenzo Guerini».

Libia, il sindaco di Mazara: «L’Italia si faccia sentire subito»

A Mazara del Vallo sono momenti concitati. Le notizie che arrivano sono parziali. Alessandro Giacalone, il figlio del comandante del peschereccio Aliseo rimasto ferito, mostra tutta la sua preoccupazione. «Non sappiamo niente, non abbiamo notizie. Siamo preoccupati», dice all’Adnkronos.

Duro il sindaco Salvatore Quinci che sin dal maomento in cui ha ricevuto la notizia ha cercato di mettersi in contatto con la Farnesina: «Era tutto prevedibile, ne parliamo da giorni qui. Qua la questione è sempre la stessa. Adesso ci dicano se dobbiamo andarcene ma lo Stato Italiano deve proteggere gli italiani, l’Italia si faccia sentire. Subito». E poi ancora.  «Non so nulla».

Libia, parla l’armatore sequestrato dai libici

Furibondo un armatore. «Ci deve scappare il morto per fare intervenire il governo?…». Marco Marrone è l’armatore del peschereccio Medinea, sequestrato dai libici per 108 giorni. Ha appena saputo quanto accaduto in Libia con il ferimento del comandante del peschereccio Aliseo. «Le barche non sanno più dove andare – dice raggiunto dall’Adnkronos – sono tutte ammassate in uno specchio di mare tra Malta e Lampedusa, anche la mia». E su quanto accaduto in Libia, spiega: «Rischiano ogni giorno la vita. Ora hanno colpito il comandante e lo hanno ferito, spero non serva il morto per fare intervenire definitivamente il governo».

«Serve un accordo europeo al più presto – dice – oppure il governo deve mettere una vigilanza. È l’unica soluzione, senza accordo europeo non cambia nulla. Dobbiamo lavorare in zone sicure  – conclude – le barche sono tutte concentrate in uno stesso punto».

Urso: «Il governo venga in aula»

Sul caso è intervenuto il senatore di Fratelli d’Italia, Adolfo Urso. «Chiediamo che il governo italiano venga in aula a fine seduta a riferire su quanto accaduto relativamente ai due pescherecci italiani attaccati dalla Guardia costiera libica. Dalle notizie che giungono il comandante di uno dei due pescherecci sarebbe rimasto ferito e questo ci rimanda all’episodio del sequestro dei nostri marinai e alla loro lunga detenzione in Libia prima che fossero rilasciati. Si tratta del secondo episodio in pochi mesi e pretendiamo che il governo ci riferisca nel merito».

 di Milena Desanctis  per www.secoloditalia.it