Maltempo su tutta l’Italia, possibili fiocchi bianchi anche a Roma. A Messina chiuse 38 scuole. Il gelo al Sud porta il caro ortaggi. Rincari fino al 200 per cento.

Basta fare un giro tra i banchi del mercato, nel negozietto di fiducia o tra gli scaffali dei grandi supermercati per rendersi conto di quanto siano aumentati i prezzi degli ortaggi. Rincari fino al 200 per cento per alcune verdure. Alcuni esempi: fagiolini venduti a 6 euro al chilo, zucchine dai 5 agli 8 euro (a seconda della qualità e della provenienza), bietole e melanzane a 5 euro. Raddoppiati anche i listini di lattuga e pomodori datterino. Un caro-prezzi da attribuire alla neve e al gelo che ha colpito il Centro-Sud e che ha provocato un taglio del 25 per cento della produzione. Risultato? Poca scelta e prezzi alti.  

Dimezzate le consegne sugli scaffali  

La gelata di inizio anno rischia, infatti, di penalizzare non solo gli agricoltori, ma anche i consumatori. Nelle ultime settimane sono dimezzate le consegne per colpa del maltempo che ha decimato i raccolti delle regioni del Centro Sud dalle quali provengono, in questa stagione, la maggioranza delle produzioni (61 per cento degli ortaggi italiani e il 97 per cento degli agrumi nazionali). I dati emergono da un monitoraggio della Coldiretti. 

In quantità ridotte risultano bietole, spinaci, lattuga, cavoli, finocchi, carciofi, zucchine e rape, con inevitabili riflessi sui prezzi di vendita che mediamente triplicano dal campo alla tavola. Occhio però alle speculazioni per mele, pere e kiwi già raccolti con rincari non giustificabili. Secondo la Coldiretti occorre vigilare che non vengano spacciati prodotti stranieri come nazionali per giustificare aumenti non dovuti e per fare acquisti di qualità al giusto prezzo. 

Le regioni più colpite  

A causa del maltempo tra Puglia, la regione più colpita, Basilicata, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Sicilia e Calabria sono almeno diecimila le aziende in difficoltà. In Puglia il danno accertato supera al momento i 110 milioni di euro, tra clementine e arance gelate e la perdita del 30 per cento della produzione di latte. In Sicilia al danno per le produzioni orticole si aggiunge la speculazione sul costo del foraggio, dove una balla di fieno è passata da 2 a 6 euro. In Calabria, neve e gelo hanno distrutto centinaia di ettari di frutta pronta per la raccolta e ora si teme per la filiera del bergamotto oltre che per gli ortaggi invernali.  

Colpito anche il Lazio dove sono andate distrutte produzioni specializzate come i broccoletti da Anguillara e decimati finocchi, carciofi e cavoli e l’Abruzzo anche per i problemi di viabilità che ostacolano la consegna delle produzioni che si sono salvate. In Molise la perdita dei raccolti è di oltre il 50 per cento. Serre e capannoni sono crollati sotto il peso della neve e decine di quintali di latte andati perduti per il mancato ritiro dovuto alla difficile percorribilità delle strade. In Basilicata sono centinaia le aziende che hanno perso tutti gli ortaggi prossimi alla raccolta (dai carciofi alle rape, dai cavolfiori alle cicorie, dai finocchi alle scarole). Nelle Marche, infine, le coltivazioni di finocchi sono state bruciate dal gelo, con cali di produzioni fino al 100 per cento.

di Daniela Lanni per lastampa.it  

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