capture 018 24062021 104007Non sono ancora finite le umiliazioni per il poliziotto che alla Stazione Termini ha sventato una potenziale strage: “Quello che sta accadendo all’agente della Polizia di Stato è del tutto surreale. Dopo che è partita l’indagine a suo carico per “atto dovuto”, cade anche l’accusa di tentato omicidio per il ghanese ferito. L’atto dovuto non è indagare un poliziotto che fa il suo lavoro. L’atto dovuto è quello compiuto dal poliziotto, così come sarebbe dovuta essere la tutela dello Stato nei suoi confronti. Massima solidarietà all’agente. Ha protetto la comunità: andrebbe premiato, invece di essere sottoposto a tutto ciò”. Giorgia Meloni non ha potuuno non intervenire dai suoi profilo social sulla vicenda. Le motivazioni che hanno portato alla decadenza delle accuse di tentato omicidio per il ghanese viene riassunta dal Giornale.

Poliziotto umiliato: perché per il ghanese è caduta l’accusa di tentato omicidio

Per il gip non ci sarebbero le condizioni per accusare il migrante di tentato omicidio.  “Inizialmente la pm Nadia Plastina e il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia avevano ipotizzato tre reati: quello di porto illegale di armi, di resistenza a pubblico ufficiale e di tentato omicidio, appunto. Per questo il ghanese, ricoverato al Policlinico Umberto I in codice rosso, era stato subito posto in stato di arresto. E invece la giudice per le indagini preliminari Bernadette Nicotra, la pensa diversamente: come infatti ripreso da Repubblica, che per prima aveva diffuso la notizia, “avrebbe già fatto cadere quest’ultima accusa. Insomma, lo straniero, per il gip, non sarebbe stato intenzionato ad uccidere. Nonostante le immagini che hanno fatto il giro del web. Si vede un uomo tutt’altro che remissivo. Circondato in via Marsala da una decina di poliziotti con i manganelli in pugno. Con il  coltello nella mano destra ha cercato  in almeno due occasioni di ferire gli agenti.

Stazione Termini, per il gip il ghanese non era intenzionato ad uccidere

Salito su un motorino, ghanese ha continuato a brandire il coltello cercando di ferire chi gli si faceva intorno. Non ha accennato ad arrendersi e per questo, per evitare il peggio uno degli uomini in divisa che ad un certo punto ha gridato: “Spara oh, spara!”. La ripete almeno tre volte, quella parola. L’assistente capo ha  estratto la pistola e dopo qualche secondo di attesa, l’agente ha fatto splodere il colpo. Il ghanese è ferito ma non in pericolo di vita. Haun curriculum – si fa per dire- molto pesante: ha già diversi precedenti per il danneggiamento di statue in alcune chiese della Capitale; per una sassaiola contro un centro islamico in cui ha ferito l’imam, e per una tentata rapina. Per questo rimarrà comunque agli arresti, oltre ad essere sottoposto ad una perizia psichiatrica. Il cittadino ghanese avrebbe potuto compiere una strage.

di Adriana De Conto per www.secoloditalia.it