capture 010 26062021 090059Incomprensibile la soddisfazione del presidente del Consiglio Draghi per le conclusioni del Consiglio europeo sull‘immigrazione. Al rinnovo dell’accordo con la Turchia di Erdogan e allo stanziamento di altri tre miliardi di euro da versare ad Ankara corrisponde, infatti, il nulla totale sul fronte del Mediterraneo centrale. Poche e generiche righe sulla Libia, nessun impegno concreto per bloccare le partenze; zero azioni risolutive per arginare il flusso incontrollato di immigrati. Risultato: l’Europa abbandona l’Italia al suo destino. Un clamoroso fallimento del nostro Governo che non può essere nascosto sotto il tappeto. Blocco navale, hotspot in Nord Africa per valutare chi ha diritto all’asilo ed equa distribuzione nei 27 Paesi Ue, rimpatrio dei clandestini: questa è l’unica strada che l’Esecutivo deve percorrere se vuole affrontare davvero l’emergenza immigrazione. Tutto il resto è propaganda”. Una scheda perfetta quella stilata da Giorgia Meloni sui suoi profili social del nulla di fatto sul fronte immigrazione. Una sintesi ineccepibile.

 

Migranti, Fidanza: “Consiglio europeo fallimentare”

Le conclusioni fallimentari del Consiglio europeo “confermano ancora una volta che la linea del governo italiano sull’immigrazione è totalmente inadeguata”. Totalmente insoddisfatto è  il capo delegazione di Fdi-Ecr al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza. Che rileva come “è certamente necessario agire in Africa tramite accordi con i paesi di origine e di transito dei migranti; ma continuare a prefigurare meccanismi di redistribuzione obbligatoria non fa altro che portare al rinvio della discussione e allontanare la soluzione del problema”. “La solidarietà vera che l’Italia deve chiedere è quella che serve per bloccare le partenze, predisporre un dispositivo navale al largo delle coste libiche; aprire in Africa gli hotspot dove distinguere rifugiati e clandestini; e rimpatriare gli irregolari attualmente presenti sul suolo europeo. Soltanto così si potrà provare a fermare l’immigrazione incontrollata”, conclude Fidanza.

Al consiglio europeo solo 10 minuti dedicati all’immigrazione

Eppure il premer è soddisfatto, come rileva sarcasticamente Giorgia Meloni. Nel Consiglio Europeo  “il mio obiettivo non era ottenere un accordo sui ricollocamenti” dei migranti, si spiega Draghi. Anche perché, “tutto quello che ho visto nelle settimane passate mi diceva” che sarebbe stato “prematuro avere un accordo per noi conveniente”. Il problema è grave. Al consiglio si è parlato di un problema enorme come l’immigrazione per soli dieci minuti. Il tempo necessario per concordare sulla bozza di conclusioni finali senza modifiche e soprattutto senza dibattito tra i 27 leader. Insomma, il tema migranti diventa quasi una parentesi tra  covid, legge ungherese anti-Lgbtqi e  ‘processo’ a Viktor Orban.

di Alberto Consoli per www.secoloditalia.it