capture 065 02072021 105336Il «pride» è un «ritrovo di disadattati, soggetti schizoidi, in piena crisi dissociativa» e i «ragazzini, confusi e manipolati, lungi dall’aver alcun valore politico, hanno molto di psichiatrico e qualcosa di sulfureo». E ancora: «Spettacolini che senza l’aiuto di poteri forti occidentali resterebbero fenomeni folcloristici». Parole di Antonia Parisotto, consigliera di opposizione, in quota Forza Italia, intervenuta in Consiglio comunale a Cesano Boscone, nel Milanese, per «fatto personale». La consigliera mette sotto accusa la Giunta che, per la prima volta, ha deciso di concedere il patrocinio al pride di sabato scorso, a Milano, e ha attaccato l’assessore comunale all’Integrazione e alle pari opportunità Ilaria Ravasi.

«Parole che pesano come un macigno, inaccettabili - ha ribattuto Ravasi, intervistata da LaPresse - E spero che tutta l’opposizione prenda le distanze». Parisotto «ha fatto un comizio, non era nemmeno una interrogazione. Ha attaccato il Comune per la decisione di concedere il patrocinio al Pride». Nel suo intervento, disponibile online sul canale YouTube del Consiglio comunale, Parisotto sostiene che «per l’ennesima volta nella lotta a odio e discriminazione si è ritenuto di poter impunemente dileggiare singole che appartengono a una maggioranza di italiani. Ma contro odio e discriminazione sono leciti odio e discriminazioni». Parisotto, fa sapere Ravasi, non è nuova a interventi simili. «Nel corso di un precedente Consiglio comunale - racconta - si era espressa ancora con maggiore ostilità nei confronti della decisione del nostro Comune di aderire alla rete ’Ready’». Si tratta, come spiega la stessa Ravasi, di una rete «assolutamente non ideologica» che raggruppa gli Enti locali per scambiarsi buone pratiche relative per favorire l’inclusione sociale delle persone omosessuali e transessuali, sviluppando buone prassi e promuovendo atti e provvedimenti amministrativi che tutelano dalle discriminazioni.

 

Nel dibattito è intervenuto anche il deputato di FI Elio Vito che ha chiesto che «Forza Italia, il Presidente, il coordinatore nazionale, quello regionale prendano pubblicamente le distanze e censurino le gravissime affermazioni di una consigliera comunale. Sono andato al Pride come migliaia di persone e non siamo dei "disadattati, schizoidi o dissociati"!».

di Laura Pirone per www.iltempo.it