capture 044 07072021 111610Roma, 3 lug – Con la pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale, il governo mette (per ora) la parola fine sul cashback. La misura viene sospesa per sei mesi, con la promessa di essere rivista per poi – forse – tornare con l’inizio del 2022. Si conclude così, a solo un semestre di distanza dal suo varo, l’esperimento che voleva essere (insieme all’altra ridicolaggine della Lotteria degli scontrini) una colonna portante del “Piano Italia cashless”. Lasciando a noi un bilancio che ci parla di una perdita secca miliardaria.

Con la sospensione del cashback il governo punta a recuperare almeno 1,5 miliardi che saranno dirottati, fra le altre cose, alla riforma degli ammortizzatori sociali. Non è però solo una questione di voci cui attingere per far quadrare i conti, sotto accusa finisce infatti l’intero impianto che informava la misura: “Il cashback ha un carattere regressivo ed è destinato ad indirizzare le risorse verso le categorie e le aree del Paese in condizioni economiche migliori“, ha spiegato il premier Draghi nell’annunciarne la sospensione.

Cashback sospeso: il conto miliardario

L’incentivo, fortemente voluto dal governo Conte bis, aveva come obiettivo quello di stimolare l’utilizzo di pagamenti elettronici come forma di contrasto all’evasione fiscale. Peccato che la correlazione sia indimostrata. E persino la Bce si era mossa per affermare che “l’accettazione dei pagamenti in contanti debba costituire la norma”.

Leggi anche: Cashback: la lotta al contante è un regalo per i ricchi

Alla fine, questo cashback, qualcosa di buono l’avrà pure prodotto? Il nulla al quadrato, vien da dire. Le cifre ci parlano di meno di 800 milioni di transazioni aggiuntive per un incasso totale per il fisco pari a circa 200 milioni. Il tutto a fronte di una spesa di 4,7 miliardi. La differenza fa – lo scriviamo per esteso – quattro miliardi e mezzo. Uno in meno, per la cronaca, dei 5,5 ai quali ogni anno l’erario rinuncia a beneficio dei paradisi fiscali comunitari. Quelli benedetti dall’Ue in nome della libera circolazione dei capitali.

di Filippo Burla per www.ilprimatonazionale.it