capture 024 11092021 104206Passata la più che meritata sbornia del trionfo londinese sono tornate per gli azzurri del Mancio le fatiche di qualificazione mondiale. In seguito ai tre successi primaverili – in altrettante partite contro Irlanda del Nord, Bulgaria e Lituania – la strada dei campioni d’Europa verso Qatar 2022 si era messa in discesa. Nonostante il rallentamento dovuto al doppio pareggio, il trittico settembrino ci avvicina – anche se non quanto avremmo voluto – alla competizione che si svolgerà nella penisola araba. Sarà decisiva in tal senso la prossima sfida casalinga contro la Svizzera ma, essendo l’Italia, per forza di cose lasciamo la paura alla selezione dei naturalizzati.

 

Italia – Bulgaria: testa leggera, gambe pesanti

campioni d’Europa riprendono il cammino dall’Artemio Franchi di Firenze dove si presentano, forti dei 34 risultati utili consecutivi, praticamente con lo stesso 11 iniziale di Wembley: nell’ormai canonico 4-3-3 gli unici avvicendamenti sono dietro, Acerbi per Chiellini e Florenzi – unico milanista della truppa – in campo. Capitan Bonucci è alla centesima presenza. Quarto d’ora accademico ma al 16′ siamo avanti: fa (quasi) tutto Chiesa, sinistro secco e 1-0. Controlliamo in scioltezza, almeno fino al 38′ quando un improvviso contropiede ci trova impreparati: il centravanti in maglia rossa Iliev sottoporta pareggia i conti. Maciniamo gioco ma non riusciamo a creare densità nell’area bulgara: le idee ci sono, le ripetute estive però pesano ancora sulle gambe. Nella seconda frazione il risultato non cambia, un insoddisfacente 1-1.

Svizzera – Italia: si salva solo… il record

Si gioca a Basilea (St. Jacobs Park) quella che – visto il valore degli avversari – è sicuramente la gara più importante ai fini della qualificazione. Dietro tornano tra i titolari Di Lorenzo e il Chiello, in mezzo spazio a Locatelli (fuori Verratti). Davanti fiducia rinnovata ad Immobile e opportunità per Berardi. Prima frazione che vede l’Italia, per l’occasione in divisa bianca, partire col piede giusto. Ci rendiamo pericolosi in un paio di occasioni, per poi calare alla mezz’ora. Nel secondo tempo gli elvetici – in particolare Ricardo Rodriguez, al 51′ – provano a farci passare: rinvio maldestro sui piedi di Berardi che viene ingenuamente steso in area, ma Jorginho spreca calciando un rigore piuttosto “sgonfio”. Se settembre non è mai stato il nostro mese – la Serie A inizia in ritardo rispetto ai campionati del resto d’Europa – questo 0-0, il trentaseiesimo risultato utile consecutivo, certifica però la più lunga serie di imbattibilità per una nazionale: le strisce positive di Brasile (1993-1996) e Spagna (2007-2009) si sono fermate infatti a quota 35.

Italia – Lituania: tutto facile nella serata delle prime volte

Nella cornice dello stadio del Tricolore di Reggio Emilia l’Italia, come prevedibile – a fine estate 3 impegni in una settimana sono sempre “da gestire” – scende in campo con molti cambiamenti: Acerbi e Bastoni coppia centrale tutta mancina, Biraghi terzino a sinistra, Pessina e Cristante mezzali, davanti Bernardeschi e Raspadori fanno parte del tridente. Neanche il tempo di “studiarsi” e Novikovas al 12′, nel tentativo di uscire dalla propria trequarti in fraseggio, manda al contrario in porta Kean (che siglerà anche il facile 4-0 su bel suggerimento del Berna). Bastano poi una manciata di minuti per permettere a Raspadori di inventare il sinistro – deviato da Utkus – che vale il 2-0. È la serata della punta sassolese che, con la giusta dose di opportunismo, segna il tris a metà frazione (primo gol azzurro). Nella ripresa c’è spazio per Sirigu, Calabria, Castrovilli, Scamacca – all’esordio – e Berardi: in mezzo Di Lorenzo fa pokerissimo con un insidioso tiro-cross (anche per lui è il battesimo nel tabellino dei marcatori).

Per chiudere il discorso qualificazione bisognerà quindi aspettare novembre – nel programma di ottobre i nostri osserveranno i due turni di riposo imposti dalla composizione del girone – quando la nostra Nazionale sfiderà appunto Svizzera (seconda a meno 6) e rappresentativa nordirlandese.

di Marco Battistini per www.ilprimatonazionale.it