capture 085 19092021 160734È proprio come dice Michel Houellebecq: quando la sinistra governa il controllo sociale sale alle stelle. E con esso anche l’ipocrisia dei suoi comportamenti schizofrenici e vagamente insopportabili. L’ultima, oltre oceano, con la deputata liberal Alexandria Ocasio-Cortez. La quale si è presentata all’evento più mondano di Manhattan munita di biglietto d’ingresso dal costo di 35mila dollari e vestito cucito da una sarta afroamericana recante lo slogan “Tax the rich”. Ben Affleck e Jennifer Lopez, invece, si sono esibiti allo stesso evento in un appassionante bacio con mascherina indossata, nonostante abbiano limonato per tutta l’estate girando per le coste italiane.

Veniamo al dunque. La sinistra oggi ha trovato il nuovo vessillo da sventolare e da sbatacchiare in faccia al rozzo popolo con stipendio medio. Quello che non affolla gli eventi mondani come quello di Manhattan. E’ l’idolatria del vaccino, l’idolatria del controllo sociale affinché nessuno si contagi, l’idolatria della contravvenzione. E del disprezzo pubblico nei confronti di chi chiede libertà e un minimo di onestà intellettuale.

 

Tutta roba che quella gente là, vippucoli testimonial di un perbenismo megagalattico e di un conformismo asfissiante, non sanno neanche dove stia di casa.

Chi è che non vuole vaccinarsi?

A Quarta Repubblica una professoressa dell’Università Cattolica di Milano ha mostrato un sondaggio sulla popolazione italiana over 12 ad oggi non vaccinata. Trattasi di dieci milioni di persone così suddivise: 6,6 milioni che si vaccineranno sicuramente e che sono in attesa della loro dose e 2,6 milioni di incerti e titubanti che tentennano e si dicono disposti a vaccinarsi a patto che gli venga fornita una informazione univoca. Vale a dire non schizofrenica e rassicurante. La restante parte composta dai “no vax” duri e puri che il governo non convincerà manco se gli puntasse la pistola alla testa.

Emerge dunque che, su dieci milioni di non vaccinati over 12, ben 9,2 milioni possono e potranno vaccinarsi. A patto che il governo organizzi una campagna informativa strutturata in cui dia conto dei rischi e dei benefici. Fare informazione non significa mandare il ministro Speranza a reti unificate. Al contrario: promuovere dal basso, ossia dai medici di base, il corretto modo per far giungere serenamente alle persone le giuste informazioni. Il medico di base rappresenta una persona fidata col quale si ha a che fare e che ti riconosce quando lo incroci al supermercato. Una persona di cui hai il numero di telefono e che puoi tartassare con domande vagamente insensate ma utili a creare un clima di fiducia. La canea che vediamo in tivù, invece, rappresenta la modalità talk show trasferita su un tema che andrebbe analizzato con calma e pazienza.

L’inesistente pericolo “no vax”

Emerge anche come la fetta di veri e propri “no vax” è risibile e che di questi i casinisti pericolosi sono ancora meno. Il governo non ha il compito di educare il popolo a un generico rispetto di un non meglio precisato interesse pubblico. Tanto che fino a poche settimane fa questi questurini davano a tutti 10 in pagella utilizzando la frase “gli italiani sono stati bravissimi”. Un vaffaday sarebbe stato necessario già lì: la pagella dalla a tuo figlio, non a sessanta milioni di persone che da un anno e mezzo sopportano le ingerenze di governi paternalistici.

Il pericolo “no vax” non esiste. O, meglio, esiste nella mente di quella fetta di opinione pubblica italiana che, sbavando, ricerca tra mille complessi di superiorità un nemico da crocifiggere in modo da appuntarsi al petto la nuova medaglia per l’impegno civile al valor del ridicolo. È la sinistra degli eventi esclusivi e degli abiti ecofriendly, della lotta a tutti i fascismi, delle marce per la pace. È la sinistra di Piazzale Loreto, la quale, in assenza di una giornata di festa in cui appendere a testa in giù qualche nemico del popolo, rischia di doversi impiccare alla propria insipienza.

di Lorenzo Zuppini per www.ilprimatonazionale.it