capture 099 20092021 150628L'intemerata di Alberto Contri contro il green pass ma anche contro molte verità date per acquisite su Covid e vaccino gela lo studio di Agorà. Il docente di comunicazione sociale, per anni presidente della Fondazione Pubblicità progresso, lunedì 20 settembre è ospite in collegamento di Luisella Costamagna nel programma di Rai3. Prende la parola dopo il professor Massimo Galli e si scatena il putiferio. 

Infatti Contri non solo attacca il provvedimento dell'obbligo di certificazione verde per lavorare, come preventivava la conduttrice. Ma parte lancia in resta puntando il dito su tutta la comunicazione inerente al virus da due anni a questa parte, a partire dal fatto che la quasi totalità dei morti, dice il docente, aveva altre patologie.

"Si parla di vaccini  e questi non sono vaccini... Perché non chiedete agli ospiti il motivo per cui il Novavax viene rallentato mentre Pfizer e gli altri hanno dei processi di accelerazione" per le approvazioni, attacca Contri. "La gente ha paura di questi vaccini, non del vaccino" in genere. Il professore è un fiume in piena: "Le motivazioni" addotte dal governo per le restrizioni "sono risibili. Ogni giorno ci sono 250 morti per fumo, e che facciamo?".  "I morti di Covid sono risibili" fraintende la conduttrice, "a questo punto devo far intervenire qualcuno". "Ma fa' intervenire chi vuoi. Sento affermazioni apodittiche senza basi scientifiche", risponde l'ospite e gli animi si scaldano. 

 

Contri sa bene si essere "accerchiato": "Non sono impazzito e non butto a mare una reputazione di cinquant'anni" ma adesso "è ora che tutti, soprattutto i clinici, dicano se hanno dei conflitti di interesse con le case farmaceutiche". 

A questo punto la Costamagna, che non nasconde il suo imbarazzo, fa intervenire il professor Massimo Galli, in odore di pensionamento ma non dalla tv. "Sono posizioni che quasi non meritano di essere confutate - attacca il professore del Sacco di Milano - Quelli come lei fanno gravi danni. Lei i morti non li ha visti!", attacca Galli. "Ma ci sono i dati Istat", ribatte Contri. "La scorsa estate molti dicevano che il virus era morto", dice Galli che poi ricorda come è andata. "Non lo voglio neanche definire interlocutore. Mi auguro per lui che sia vaccinato. Altrimenti finirà come i no-vax che abbiamo ricoverato e poi si sono pentiti" dice l'infettivologo scatenando le ire di Contri. 

"È vergognoso questo modo di affrontare il problema, si deve vergognare", dice l'esperto di comunicazione. "Si deve vergognare lei, cosa racconta sulla base di una grossolana ignoranza di fondo" ribatte Galli.