capture 008 12102021 153351È arrivata la sospensione in via cautelativa dal servizio e dalle funzioni della poliziotta No Green Pass, Alessandra “Nandra” Schilirò. La notizia, inizialmente diffusa dall’agenzia di stampa Adnkronos, ha trovato conferma nelle parole della stessa Schilirò. «Sarò sospesa da domani. Da oggi ho revocato la mia iscrizione al sindacato Cosap e, a giorni, conoscerete tutte le motivazioni», ha scritto su Facebook, Schilirò, precisando che la sospensione non sarebbe entrata in vigore oggi.

L’affondo contro gli agenti «che hanno picchiato i manifestanti»

La vicequestore era stata nominata dirigente del neonato sindacato Cosap, dal quale come annunciato si è disiscritta. Stamattina Schilirò aveva postato su Facebook un intervento che stigmatizzava «come cittadina e come sindacalista», il comportamento di alcuni poliziotti in piazza, sabato. «Chiedo l’immediata punizione dei poliziotti che hanno picchiato i manifestanti senza alcuna provocazione», ha scritto, aggiungendo che «la violenza è inammissibile da qualsiasi parte provenga».

 

La poliziotta No Green Pass: «Io sul rogo, tutti zitti su chi picchia i cittadini»

«All’inizio, per buona fede, sono rimasta ingannata, ma poi – ha aggiunto – ho visto alcuni filmati dove si evince un riprovevole comportamento di alcuni poliziotti. È buffo come io sia perseguita e quasi arsa sul rogo per aver manifestato pubblicamente e libera dal servizio il mio pensiero, e invece passa sotto silenzio chi picchia un cittadino». «Come mai nessun giornale o televisione mainstream ha trasmesso quelle scene? Viva la libertà!», ha concluso Schilirò.

Le “anticipazioni” sulla manifestazione di sabato

In un altro post, poi, la poliziotta ora sospesa ha voluto chiarire le ragioni della sua assenza dalla piazza di sabato. «Io avevo consigliato la manifestazione del 25 settembre, proprio perché avevo saputo che a quella del 9 avrebbero aderito anche soggetti con cui niente ho in comune!». «Avevo raccomandato a tutti gli amici e colleghi – ha aggiunto – di allontanarsi al primo segnale di provocazione e di stare molto in guardia, perché era probabile la presenza di gruppi, che nulla avevano a che vedere con lo spirito pacifico che animava la manifestazione». «Temevo che le tante persone oneste presenti in piazza fossero strumentalizzate da chi utilizza metodi che io non condivido. Ciò non toglie – ha concluso – che chi ha usato violenza debba esserne chiamato a rispondere, come ho già ripetuto».

 di Natalia Delfino per www.secoloditalia.it