capture 021 23102021 110701Matteo Bassetti detta le condizioni per il ritorno alla normalità a “L’Aria che Tira”, giovedì 21 ottobre. Il direttore della clinica di Infettivologia presso l’ospedale policlinico San Martino di Genova, interviene nel talk show mattutino di La 7, sotto la conduzione di Myrta Merlino, per commentare gli sviluppi dei numeri della pandemia. L’infettivologo si mostra preoccupato per il rialzo dei contagi in Gran Bretagna perché “il virus è tornato a circolare e i contagi ne sono la prova. Le ospedalizzazioni non sono così elevate ma bisogna dire che il numero dei decessi si è raddoppiato rispetto il mese scorso”. Dopo aver criticato l’approccio inglese in merito all’abolizione delle misure di contenimento del contagio, Bassetti ribadisce la necessità di della “gradualità” nella ripresa delle normali attività.

“Se si riesce ad arrivare al 90% - questo il traguardo puntato dal professore - tra vaccinati e immuni, cioè anche quelli che hanno fatto la malattia, sulla popolazione generale e non dei vaccinabili, credo che quello sia il momento in cui probabilmente noi possiamo tornare alla vita di prima. Perché vuol dire avere una fettina di bambini che non si possono vaccinare perché il vaccino in quella fascia non è approvato ma avremo due milioni e mezzo di italiani che rimangono scoperti. Due milioni e mezzo per un paese grande come il nostro, con un sistema sanitario come il nostro, possiamo permetterci di togliere le restrizioni e il green pass”.

 

Terza dose a tutti o solo ai fragili? Bassetti è netto: “Noi dobbiamo mettere in sicurezza quelle che sono le persone in cui pensiamo che la terza sia determinante, e la terza dose è determinante nelle persone più anziane nelle persone fragili. La terza dose la farò perché sono un medico, ma se non fossi medico e non lavorassi in ospedale e non fossi in contatto con persone no. La farò quando mi scadrà il green pass”.

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