capture 053 02112021 102751L’aumento dei contagi è normale, non bisogna allarmarsi, e niente vaccino agli under 12: Francesco Vaia fa il punto mentre i soliti Burioni ripartono con il catastrofismo. “L’aumento dei contagi da Covid-19 era prevedibile ma non c’è da allarmarsi: sta arrivando la stagione fredda, che favorisce la circolazione dei virus e la gente non usa più le mascherine”. In ogni caso “l’aumento non è così elevato“, spiega il direttore sanitario dello Spallanzani. In una intervista al Corriere della Sera, Vaia fa presente che però “bisogna incrementare le vaccinazioni e renderle obbligatorie per chi è a contatto con il pubblico“.

Vaia: “Aumento contagi normale, non bisogna allarmarsi”

“Quello che bisogna fare oggi – rileva l’esperto – è spingere su due fasce di popolazione: soggetti fragili e anziani, ma anche su tutti i non vaccinati e gli immunizzati con una sola dose, che purtroppo sono tanti. Il governo deve compiere un’azione coraggiosa per prosciugare questo bacino e ampliare l’obbligo vaccinale a chiunque ricopre funzioni a contatto con il pubblico. E anche porre fine alla concezione del tampone come atto strategico per ottenere il green pass: il test è una fotografia del momento, non di ieri e non di domani. E non può surrogare il vaccino che, lo ripeto ancora, si è dimostrato un’arma efficace. È arrivato il momento di infliggere il colpo del ko al Covid”, dice Vaia.

 

“Vaccino ai bambini non è necessario”

“Sulla eventualità di vaccinare i bambini, il direttore sanitario dello Spallanzani ribadisce il suo no. “Il mio non è scetticismo, il mio è realismo. Non vedo la necessità di proteggere una fascia anagrafica che non incide sulla curva epidemiologica“. Pertanto, ribadisce, “sotto i 12 anni il vaccino non è necessario”. Vaia chiarisce inoltre che anche negli Usa per quanto riguarda i bambini “l’Fda (Food and drug administration) non ha detto di vaccinarli, ma solo che è provato che anche su di loro è efficace”. C’è una bella differenza, in effetti.

“Occupazione terapia intensiva è bassa”

Più in generale, chiarisce Vaia, la situazione attuale è nettamente migliorata rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. “Oggi l’incidenza è 50 ogni 100mila abitanti, l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva del 5% e nei ricoveri ordinari del 6%. E questi ultimi sono gli indicatori che contano. Oltre alla capacità delle terapie, come gli anticorpi monoclonali che stiamo sperimentando allo Spallanzani, di far guarire le persone”, conclude l’esperto.

di Adolfo Spezzaferro per