capture 006 06112021 121124Un Matteo Bassetti in versione festaiola, circondato da una comitiva di amici su di giri — rigorosamente assembrati e senza mascherina — mostra, messo di schiena, il retro una maglietta decisamente autocelebrativa: «Bassetti Corona Buster», che rifà il verso al logo dei Ghostbusters. La fotografia sarebbe stata pubblicata dallo stesso professore ordinario di Malattie infettive dell’Università di Genova nelle storie del proprio profilo Instagram lo scorso 28 ottobre.

Bassetti fa festa (e intanto moralizza)

Insomma: proprio Matteo Bassetti, il moralizzatore pandemico che da un anno e mezzo dà lezioni agli italiani sull’importanza di distanziamento, mascherine al chiuso e comportamenti responsabili, sarebbe il primo a non rispettare le stesse regole con cui quotidianamente ci martella sui media nazionali. Indossando, ironicamente, una maglietta che attesterebbe il proprio impegno nella lotta al coronavirus.

 

Abbiamo chiesto chiarimenti

Raggiunto via sms, alla richiesta di chiarimenti Bassetti ha risposto in maniera che definire «evasiva» è un eufemismo. Alla domanda «eravate in un locale al chiuso?» — domanda più che legittima perché l’ambiente immortalato nella foto non fa effettivamente pensare a un luogo all’aperto — prima risponde «no»; poi si rifiuta di fornire il nome del locale in cui si svolgevano i festeggiamenti con un elegante «sono fatti miei». Il che non corrisponde esattamente al vero: sono anche fatti degli italiani, dopo due anni di lezioni morali televisive a ogni ora del giorno e in qualsiasi salsa. Culminate nella proposta, avanzata da Bassetti, di istituire lockdown per non vaccinati, ben sapendo che anche i vaccinati sono in grado di contagiare e ammalarsi.

A quanto pare, quindi, la pandemia ha — tra le varie cose — divaricato maggiormente il solco tra una ristretta élite di superstar che si concedono gran parte di quei comportamenti che poi in pubblico invece condannano, mentre la gente comune è sempre più costretta a ossequiare limitazioni di ogni genere. Una sorta di Marchese del Grillo all’ennesima potenza, «io sono io e voi non siete…», trasformato in policy sanitaria.

di Francesca Totolo per www.ilprimatonazionale.it