capture 053 16112021 151310Arrivano i primi effetti della dottrina Bergoglio sulle cariche nella Chiesa. Don Julian Carron si infatti dimesso da presidente della fraternità di Comunione e liberazione (Cl). La decisione, spiega lo stesso prelato in una lettera, è stata presa "per favorire che il cambiamento della guida a cui siamo chiamati dal Santo Padre si svolga con la libertà che tale processo richiede". 

Alla base della scelta c'è il Decreto Generale 'Le associazioni di fedeli, che disciplina l’esercizio del governo nelle associazioni internazionali di fedeli, promulgato dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita' ed entrato in vigore l’11 settembre 2021, il quale "stabilisce che “I mandati nell’organo centrale di governo a livello internazionale possono avere la durata massima di cinque anni ciascuno".

Non solo, anche che "la stessa persona può ricoprire un incarico nell’organo centrale di governo a livello internazionale per un periodo massimo di dieci anni”. Insomma, quella di Carron è una scelta obbligata essendo alla guida di Cl dal 2005. 

 

"In questo momento così delicato della vita del movimento, ho deciso di presentare le mie dimissioni da Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, per favorire che il cambiamento della guida a cui siamo chiamati dal Santo Padre ˗ attraverso il Decreto sull’esercizio del governo all’interno dei movimenti ˗ si svolga con la libertà che tale processo richiede" scrive Carron nella comunicazione a Cl. "Questo porterà ciascuno ad assumersi in prima persona la responsabilità del carisma. È stato un onore per me esercitare questo servizio per anni, un onore che mi riempie di umiliazione per i miei limiti e se ho mancato nei confronti di qualcuno di voi. Rendo grazie a Dio per il dono della compagnia di cui ho potuto godere, davanti allo spettacolo della vostra testimonianza quotidiana, da cui ho imparato costantemente e da cui voglio continuare a imparare". 

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