Si intrufolano nei garage, spuntano dalle pedane dei decapture 002 10122021 105709hors, si arrampicano sugli alberi, entrano nei negozi e nelle edicole. Cresce l’allarme nel rione Prati per la presenza ormai ubiqua di topi e pantegane di ogni misura, e benché siano ormai una «compagnia» abituale, il fenomeno sembra stia sfuggendo da ogni controllo nel fallimento totale degli interventi dell’amministrazione capitolina. «L’altro giorno stavo camminando vicino piazzale degli Eroi quando all’improvviso è spuntato un grosso topo da un garage che si è infilato tra i miei piedi facendomi quasi inciampare – racconta Luca Aubert, ex consigliere del Municipio I – Ormai sono dappertutto, i roditori sono diventati i “padroni” della strada». 

Più di tre ratti per ogni romano fanno quasi 10 milioni di topi residenti a Roma. A tanto ammonterebbe l'esercito dei roditori nella Capitale, ma dal 2016 ancora non si è riusciti ad attivare il bando per la derattizzazione. E quello lanciato nel 2020 dall’amministrazione grillina – un appalto da 7,5 milioni di euro per gli anni 2021, 2022 e 2023 - dopo due anni incredibilmente non è ancora in funzione. A causa delle ormai abituali lungaggini delle procedure, la gara è ancora in fase di aggiudicazione e la nuova amministrazione capitolina del sindaco Gualtieri è stata costretta a disimpegnare i fondi messi a bilancio per il 2021. In questa situazione si va avanti a interventi spot, ad esempio attraverso i fondi derivanti da un accordo stipulato con Ama. Ma si tratta di una manciata di spicci, con i quali si possono disinfestare al massimo poche strade. Qualcos’altro fanno i municipi, con interventi mirati ad esempio nelle scuole. Ma sulle strade, nei giardini e nelle aree verdi, tutto è fermo.

 

Tornando nel quartiere Prati, non sono pochi quelli che danno la colpa di questa nuova «ondata» di topi al proliferare delle pedane di bar e ristoranti, ancora più numerose dopo le deroghe alle occupazioni di suolo pubblico concesse ai commercianti colpiti dalle misure anti Covid. «Sotto le pedane si annidano colonie di roditori, verosimilmente attratti dai resti delle consumazioni», dice Sabrina, un’impiegata di banca. «Ormai non hanno più paura di niente, più volte ho visto baristi e ristoratori rincorrerli con la scopa in mano per farli uscire dai negozi», aggiunge. Vicino piazza Mazzini, i residenti denunciano le condizioni del mercato di via Tito Speri.

«Lì è dal 2012 che non si fa la derattizzazione - lamenta Raffaella, che abita nella limitrofa via Settembrini - Abbiamo reclamato ma senza risposta». Per vedere qualche miglioramento, però, bisognerà aspettare il prossimo anno, sempre nella speranza che gli uffici capitolini riescano finalmente ad aggiudicare la gara e a far partire il servizio di derattizzazione. 

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