Le immagini, a volte, sono brutali. Perché dicono più di tante parole. E la foto che oggi Dagospia offre ai suoi lettori è molto più di un gossip: vale un trattato sulla nuova sinistra. Protagonista Francesca Michielin, immortalata mentre presenzia con Chiara Ferragni alla sfilata di Moschino a Milano. Un appuntamento salottiero, in mezzo alla vipperia più esclusiva e non alle staffette partigiane. Che stride con quanto lei stessa aveva scritto all’indomani del voto: “Ora è tempo di resistenza”. E aveva augurato poi il buongiorno a tutt* usando lo schwa, ultima moda lessicale contro le discriminazioni di genere.
Ora, fa notare Dagospia, non è che andare alla sfilata di moda può lontanamente essere paragonato alla lotta partigiana. Quindi la resistenza Michielin dove la fa? Alle sfilate di moda? In pratica questi vip che aderiscono entusiasti all’antifascismo di maniera si aggrappano solo a vuoti slogan, ignorando del tutto le ragioni di chi ha votato in modo diverso da loro. Di chi, cioè, non frequenta il bel mondo, non fa passerelle, non confonde X Factor con la realtà.
Guardando la foto della neopartigiana Michielin si comprende molto bene perché la sinistra non riesce più a dialogare con le persone vere e a intercettare i problemi della gente comune. Una sinistra che è ormai diventata un miscuglio indigeribili di schwa e antifascismo buono per le storie Instagram dei Ferragnez.
E infine, a proposito di Francesca Michielin, vale la pena di riportare l’ironica domanda che si fa oggi Giampiero Mughini nel suo articolo sul Foglio: chissà cosa hanno letto gli artisti pronti a dare vita a una nuova Resistenza. “Mi piacerebbe – continua – entrare nelle loro case” e dare una sbirciatina alla biblioteca. Chissà che sorpresa. O che conferma?
di Vittoria Belmonte per www.secoloditalia.it