VIGNETTA BY ELLEKAPPA 23022025 092048Il video inviato ieri da Meloni a Washington per la giornata conclusiva della Conferenza mondiale dei conservatori ha dato il senso di una piena conversione della premier al trumpismo e al nuovo corso del Maga (Make America great again) […]. Chi s'aspettava un filo d'autonomia, una manifestazione di indipendenza […], ha dovuto constatare che Meloni ha cambiato strategia. Le sue parole sono le stesse ascoltate una settimana fa dal vicepresidente Usa Vance; l'Europa anche per lei è un'area del mondo in cui occorre ristabilire la libertà, sottraendola a quel che resta della sinistra, oppositori […] dell'alleanza dei sovranisti di tutto il mondo, che invece parlano il linguaggio della gente comune e vogliono battersi «con coraggio», come ha fatto il popolo ucraino.

 

Unico accenno al conflitto in corso da tre anni nel Vecchio Continente e al centro del negoziato diretto tra Trump e Putin. Non a Zelensky, alleato fino a ieri e adesso dimenticato nel focoso discorso meloniano, come del resto l'Unione europea delle istituzioni di Bruxelles e della presidente della Commissione Von der Leyen, anch'essa alleata fino a pochi giorni fa e ora esclusa dalla svolta della premier.

Ma per capire meglio il senso dell'intervento di ieri di Meloni, occorre riflettere sulla platea alla quale era rivolto, l'assemblea mondiale delle destre radicali che hanno in Trump il loro leader, un consesso assai variegato, in cui gli oratori hanno parlato accompagnati da un tifo da stadio: dal presidente argentino Milei, al brexiter inglese Farage, in forte risalita nei sondaggi sui laburisti di Starmer che governano il Regno Unito, all'ex-premier polacco Morawiecki, al leader spagnolo di Vox Abascal, al primo ministro slovacco Fico, al numero due di Marine Le Pen, Bardella, il solo che all'ultimo momento abbia dato forfait in ossequio alla prossima […] campagna presidenziale di Marine Le Pen.

Meloni non a caso è stata preceduta a Washington da una delegazione dei Conservatori europei (Ecr) guidata da Fidanza di Fratelli d'Italia, con cui la premier s'è consultata per cogliere, anche a distanza, l'umore dei convenuti, e da rappresentanze dei Patrioti, il gruppo di destra estrema fondato dal premier ungherese Orbán, e della Lega, con Ceccardi, Sardone e Cisint.

Per non dire del tam tam dei maggiori siti sovranisti americani, che rilanciavano i vecchi interventi della leader italiana di quand'era all'opposizione, accompagnati da centinaia di migliaia di clic.

Inoltre, sia pure in collegamento, Meloni è riuscita a precedere Macron nell'agognato appuntamento con il Presidente americano. Non poteva sprecare l'occasione: i suoi interlocutori, in quella sede, erano Trump […] e i trumpiani come Matt Schlapp, il patron della kermesse che ha detto a Huffpost che già vorrebbe organizzarne in Italia la prossima edizione.

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Estratto parziale dell’articolo di Marcello Sorgi per “La Stampa” da Dagospia