Sono gli uccelli più piccoli del pianeta e sembrano fragilissimi, ma l’apparenza inganna: questi gioiellini volanti sono duri come il diamante e se la cavano alla grande con le rigide temperature invernali. Ma come fanno visto che il loro regime alimentare è costituito in gran parte (circa il 90%) da nettare?.Quando il clima è più freddo il corpo dei colibrì entra in una “modalità chiamata torpore, che permette di conservare le energie”, spiega Adam Hadley, ecologo della Oregon State University.
Durante la notte, gli uccelli che in inverno rimangono nelle aree più a Nord vanno incontro a una “mini ibernazione” e la loro temperatura crolla dagli oltre 40°C a meno di 10°C. Anche il battito cardiaco rallenta durante il torpore: nel colibrì golablu, ad esempio, passa da 1.260 battiti al minuto ad appena 50-180.I colibrì, per di più, non hanno problemi a nutrirsi anche quando fa molto freddo. Hadley ha visto un colibrì di Anna far visita alla sua mangiatoia per uccelli un giorno in cui la temperatura era scesa a -2°C. Queste minuscole meraviglie si stanno anche espandendo verso Nord, dice l’esperto: sono già stati avvistati a Vancouver, nella Columbia Britannica, grazie alle temperature che sono diventate più miti, all’aumento di mangiatoie adatte ai colibrì e alla vegetazione.Nonostante la piccola taglia i colibrì sono forti e agili. L’uccello più piccolo del mondo è il colibrì di Elena e misura tra i cinque e i sei centimetri, più o meno come il chiodo che sorregge le palline da golf. Se avete già visto un colibrì guizzare in giro come il boccino di Harry Potter, non vi stupirà scoprire che hanno il metabolismo più veloce di qualsiasi altro animale, fatta eccezione per gli insetti.I colibrì sono gli unici uccelli in grado di volare all’indietro, grazie a un meccanismo di volo che non consiste solo nello “sbattere le ali, ma consente anche di ruotarle parecchio”, spiega Hadley. Sono anche “unici tra gli uccelli per efficienza nel volo, perché sono capaci di capovolgere le ali e generare una spinta sia dai movimenti verso l’alto che da quelli verso il basso, similmente agli insetti”.Circa il 30% della massa corporea di un colibrì è data dai muscoli del petto, aggiunge via mail Matt Bretts, ecologo forestale della Oregon State. “Sono dei piccoli Arnold Schwarzenegger volanti!”.I colibrì sfoggiano le loro abilità aeree sia in amore che in guerra, per scacciare i rivali e corteggiare i potenziali partner. I maschi di colibrì di Anna, ad esempio, “volano fino a 40 metri d’altezza e poi si tuffano a bomba spalancando le piume della coda, mentre fanno una sorta di cinguettio. Poi si inarcano e tornano all’altezza di partenza”, racconta HadleyAlcuni maschi fanno esibizioni impressionanti con la coda, come il colibrì mirabile coda a spatola: altri, come il colibrì di costa e il colibrì calliope, gonfiano le le loro gorgiere colorate, che al variare della luce passano dal monotono all’abbagliante.Come molti altri uccelli, i colibrì sono importanti impollinatori. In Costa Rica la specie Heliconia tortuosa può germinare solo grazie al colibrì verde eremita e al colibrì viola ali a falcetto. Portando con sé il polline da grandi distanze, questi uccelli contribuiscono ad aumentare la diversità genetica delle piante che impollinano, rendendole così più sane.Parlando di piante, i nidi dei colibrì nordamericani sono delle “coppette” piccole e accoglienti, costruite dall’intreccio di molti materiali di origine vegetale, ma anche licheni e ragnatele. Nelle aree tropicali, invece, hanno forma conica e sono costruiti in modo da stare sotto le foglie delle piante, dice Hadley, protetti dalla pioggia.
Liz Langley per National Geographic.it