Uno studio condotto su pazienti ha dimostrato che la mancanza di sonno impedisce alle cellule cerebrali di comunicare fra loro. La mancanza di sonno interferisce con la capacità dei neuroni di codificare le informazioni e di tradurre così l'input visivo in pensiero cosciente. In altre parole, quando si è stanchi le cellule cerebrali non sono in grado di comunicare fra loro, il che spiega il motivo per cui si verificano dei momentanei vuoti di memoria, come dimenticare le chiavi al mattino o uscire di casa senza telefonino.

 

La conferma è arrivata da uno studio condotto dal professor Itzhak Fried dell'Università della California e dal suo collega Yuval Nir dell'Università di Tel Aviv su 12 persone (5 donne e 7 uomini, di età compresa fra i 19 e i 52 anni) affette da epilessia non curabile farmacologicamente. Dopo essere stati tenuti svegli per tutta la notte, ai pazienti è stato quindi chiesto di classificare una varietà di immagini il più velocemente possibile, mentre gli elettrodi impiantati nei loro cervelli per individuare l'origine delle crisi registravano quasi 1.500 scariche di neuroni in tempo reale. Focalizzandosi in particolare sul lobo temporale (ovvero, la regione del cervello che regola percezione visiva e memoria), i ricercatori si sono resi conto che, a mano a mano che aumentava la stanchezza, diminuiva la capacità dei soggetti di eseguire il compito affidato ma, cosa ancora più interessante, mentre loro rallentavano, anche le loro cellule cerebrali facevano lo stesso.

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dall'articolo  di Simona Marchetti per corriere.it

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