Franco Mugnai è subentrato all’ex ministro Matteoli (scomparso) e Massimo Verrecchia al collega dimissionario Piccone. Giovedì 28 ci sarà lo scioglimento delle Camere. Per loro due, è proprio il caso di rispolverare il vecchio motto “meglio tardi che mai”. Ci puntavano nel 2013, ma gli andò male. E invece, quando ormai la legislatura è arrivata agli sgoccioli (il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dovrebbe decretare il sciogliete le righe giovedì 28 o al più tardi venerdì 29 dicembre), ecco che sono riusciti a fare il loro ingresso nelle austere Aule del Senato e della Camera. E per una settimana di “lavoro” (con dentro Natale e Santo Stefano...) si guadagneranno l’invidiato stipendio del parlamentare, qualcosa che si supera abbondantemente i 10 mila euro. Tutto legittimo e regolare, intendiamoci.

Non si tratta nemmeno di un record assoluto, il loro (nel 1982 ci fu un deputato che durò in carica un solo giorno, Luca Boneschi del Partito radicale), ma comunque è un caso che fa discutere. E a poco serve aggiungere che i due neoeletti rimarranno in carica anche nei prossimi due mesi a Parlamento sciolto. Le occasioni di svolgere la nuova funzione saranno rarissime, mentre l’emolumento (ma non il vitalizio, questo non è più possibile con le nuove regole) sarà pieno.

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dall'articolo di Cesare Zapperi per corriere.it

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