Cosa c'è dietro l'obbligo di utilizzare sacchetti biodegradabili per frutta e verdura nei supermercati? Al di là dell'intento ecologico (ridurre il consumo di plastica) di sicuro la nuova legge rappresenta una fregatura per i consumatori, che saranno costretti a pagarli (e il governo non ha previsto limiti di prezzo) anche perché è fatto divieto di portare altri tipi di sacchetti (per esempio, di stoffa) da casa. Una bella scocciatura, soprattutto per il portafoglio. Ma chi ci guadagna?

Il Giornale la butta lì, malizioso: al di là delle Coop (costola della sinistra e protagonista della grande distribuzione) e dei gestori di supermercati che scaricheranno sui consumatori il costo del nuovo obbligo, c'è qualcuno molto, molto vicino a Matteo Renzi che sta facendo i salti di gioia pregustando un incremento degli affari.

La legge, nata da un emendamento della deputata Pd Stella Bianchi (e sostenuta da tutti i dem) al Dl Mezzogiorno del 3 agosto 2017 (primo sospetto: in pieno clima di ferie e soprattutto in una legge che c'entra poco o nulla con la questione), è stata accolta con gran favore praticamente solo da Assobioplastiche. Il suo presidente Marco Versari è stato portavoce del maggiore player del settore, la Novamont di Novara che ha inventato i sacchetti di MaterBi, materiale biodegradabile a base di mais. Insomma, un bel business che non potrà che crescere. Niente di male se, sottolinea il Giornale, l'ad della Novamont non fosse Catia Bastioli, manager che nel 2011 ha partecipato come oratore alla seconda edizione della Leopolda renziana. Nel 2014, sempre da amministratore delegato di Novamont, la Bastioli viene nominata presidente di Terna, colosso che gestisce le reti dell'energia elettrica del Paese. "Con i buoni uffici del Giglio magico", suggerisce il Giornale. La Novamont è l'unica azienda italiana a produrre il materiale per i sacchetti bio e detiene l'80% del mercato nazionale: i sacchetti, che saranno venduti inizialmente a 2 centesimi l'uno, garantiscono un giro di affari da 400 milioni di euro l'anno. Non male. D'altronde, "occorre fare ulteriori sforzi per valorizzare questa eccellenza italiana". Chi l'ha detto? Renzi, che lo scorso 15 novembre ha fatto tappa con il suo treno elettorale proprio alla Novamont.

articolo da liberoquotidiano.it 

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