In pieno scandalo rifiuti, con l'indagine della procura napoletana che incrocia l'inchiesta giornalistica di Fanpage, il segretario dem si fa intervistare dal primo quotidiano campano. E cita Montanelli ammettendo implicitamente che il suo partito qualche problema di liste deve pure averlo, se per sbarrarne il simbolo occorre chiudersi le narici con pollice e indice. Grasso: "Dovrà farlo anche Prodi per scegliere Casini e non Errani".

 Cita il celebre invito di Indro Montanelli, quello lanciato alla vigilia delle politiche 1976 in chiave anticomunista. Ma rilanciandolo ammette implicitamente che nel suo partito c’è più di qualche problema. È un mezzo passo falso l’invito al voto lanciato da Matteo Renzi nel mezzo di un’intervista al Mattino. In pieno scandalo rifiuti, con l’indagine della procura napoletana che incrocia l’inchiesta giornalistica di Fanpage e il governatore Vincenzo De Luca che minaccia i giornalisti, il segretario del Pdprova a fare campagna elettorale facendosi intervistare dal primo quotidiano campano.

E per cercare di strappare qualche voto in terra di Campania, utilizza il noto endorsement di Montanelli alla Democrazia cristiana alle elezioni di 42 anni fa. “È un referendum. Fra quaranta giorni saremo chiamati a scegliere non un partito, e nemmeno un governo, ma un regime. Turatevi il naso ma votate Dc“, scriveva il direttore del Giornale, rilanciando una frase pronunciata da Gaetano Salvemini alla vigilia delle politiche del 1948. Così come già era avvenuto per le prime elezioni repubblicane, infatti, per Montanelli la Dc – nonostante le numerose ombre che si addensavano su molti suoi dirigenti – andava votata solo come extrema ratio per evitare che il Pcivincesse le elezioni.

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dall'articolo di   per ilfattoquotidiano.it 

 

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