Da "Repubblica" a "Micromega" i giornali di sinistra riprendono il vecchio copione sul leader. Si è risvegliato lentamente, in coda alla campagna elettorale, con il crescere delle apparizioni di Berlusconi in tv e il rischio concreto che, pur da incandidabile, possa vincere le elezioni. 

Da vecchio saggio quasi sdoganato a sinistra (Scalfari che lo preferisce a Di Maio, Santoro che lo elogia, Cacciari che lo trova «bravissimo, ha veramente imparato a fare politica»), Berlusconi è tornato ad essere una minaccia per la parte politica che lo ha combattuto per vent'anni. L'editoriale del direttore di Repubblica Mario Calabresi invita i lettori a votare bene (il Pd, ma senza indicarlo direttamente) e a non perdere di vista il pericolo incombente nell'urna, il «vecchio film che va fermato», ovvero l'ex premier del centrodestra. «È sepolta la memoria dei danni causati dalle leggi fatte su misura e dimenticati lo stato dei conti e la salute del Paese che (Berlusconi, ndr) aveva lasciato dopo il suo ultimo governo», «poi la condanna i quattro procedimenti giudiziari ancora in corso», e nonostante ciò scrive il direttore di Repubblica, il leader di Forza Italia «va serenamente in tv a spandere promesse come se ciò non esistesse». 

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dall'articolo di   per ilgiornale.it 

 

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