Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale del Piemonte e candidato a Palazzo Madama con i dem, fino al 2014 presidente della cooperativa Rear. Che secondo la Corte d’appello aveva licenziato ingiustamente alcuni lavoratori responsabili di proteste avvenute tra il 2011 e il 2012, dopo che l’assemblea dei soci aveva stabilito una riduzione del 10% degli emolumenti. 

 

Se i suoi dipendenti avevano contratti da fame non era colpa sua, ma degli appalti e delle stazioni appaltanti. E anche se la cooperativa da lui diretta pagava i lavoratori 4 euro l’ora, se in certi casi li licenziava in maniera illegittima – come hanno stabilito i magistrati – ora lui rilancia: e promette addirittura di presentare una legge per il salario minimo garantito in caso di elezione a Palazzo Madama. Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale del Piemonte e candidato al Senato con il Pd, fino al 2014 presidente della cooperativa Rear, è tornato al contrattacco. E lo ha fatto domenica 25 febbraio al centro congressi Giovanni Agnelli del Lingotto, dove ha organizzato il suo evento personale per la campagna elettorale. Un’occasione sfruttata per rispondere a chi gli contesta di aver guidato una cooperativa in cui i lavoratori venivano pagati poco. Una gestione del personale che nel 2012 è stata criticata pubblicamente addirittura dal regista inglese Ken Loach (e nel 2013 anche da Ettore Scola) per i licenziamenti illegittimi e le paghe basse. 

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