Ecco le soluzioni allo studio per il nuovo esecutivo. Il Quirinale sonda gli umori dei partiti. Le consultazioni potrebbero iniziare prima di Pasqua dopo l'elezione dei presidenti di Camera e Senato e la costituzione dei gruppi parlamentari. «Di scopo», «politico» o «istituzionale». Un governo senza aggettivi o apposizioni non pare possibile dopo la prima applicazione del Rosatellum. La matassa che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dovrà dipanare si sostanzia nella prevalenza di una delle tre opzioni sopra elencate.

 

Di qui a un mese potrebbe concretizzarsi un esecutivo a termine, magari una prosecuzione dello stesso Paolo Gentiloni, dopo un breve passaggio alle Camere, oppure con una figura ancor più «neutra» che porti a casa la legge di Bilancio e la nuova legge elettorale. L'alternativa sarebbe un governo di maggioranza, quella che però né i Cinque stelle né il centrodestra a trazione leghista sono riusciti a conquistare, e che presupporrebbe un travaso di voti del Pd. L'ultima ipotesi è quella del «governissimo» che coinvolga i «responsabili» una volta tagliate fuori le estreme. Ipotesi molto labile e che prefigurerebbe soprattutto un esecutivo eterodiretto da Bruxelles e un ulteriore rafforzamento del populismo alle prossime elezioni. Che, prima o poi, ci saranno.

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