Emergenza conti. Governo e Ue vogliono fare scattare i rincari. Le aziende in allarme: "Ora soluzione politica". Un conto da mille euro a famiglia in rincari che colpiranno quasi tutti i beni di consumo e i servizi. Tutti lo sanno, ma pochi lo dicono apertamente. Nei prossimi mesi un ipotetico governo dovrà mettere da parte le promesse elettorali per cimentarsi su un unico compito. Difficilissimo. Trovare circa 31 miliardi di euro per evitare l'aumento dell'Iva nel 2019 e nel 2020. Impegno poco gratificante in termini di consenso, visto che si tratta di evitare un danno del passato. Cambiali firmate dal governo Gentiloni, lasciate in eredità agli esecutivi futuri durante la scorsa legislatura e che oggi, né il premier né il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, sembrano volere saldare.

 

Sono le famose clausole di salvaguardia su coperture incerte che si trascinano dal 2011 e che fino al 2018 sono state evitate. Non nel 2019. Dal prossimo anno l'aliquota Iva ordinaria dovrebbe aumentare dal 23% al 24,2%. Quella agevolata dal 10% all'11,5%. Tradotto, aumenti per la maggior parte dei beni di consumo, dall'abbigliamento agli alimentari.

Ieri, non a caso, associazioni dei commercianti, dei produttori e dei consumatori hanno lanciato l'allarme aumenti. Confesercenti ha condotto una simulazione dalla quale emerge che lo scatto dell'imposta farà perdere 23 miliardi di euro in tre anni, circa 885 euro a famiglia. Il Codacons calcola fino a mille euro all'anno per ogni nucleo. Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori ricorda come gli aumenti colpirebbero «chi arriva a fine mese con difficoltà».

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dall'articolo di    per ilgiornale.it 

 

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