Nuvole barocche sovrastano il Quirinale. Sono gonfie di pioggia e nere come le fumate che escono dalla Cappella Sistina quando un Conclave non riesce a eleggere un Papa. «Si rischia che questa faccenda si trascini a lungo». È un corazziere a fare la profezia, rassegnato a chissà quanti altri giorni di piantonamento speciale al portone. Non ha torto, dato che le consultazioni di Sergio Mattarella, avviate nel convincimento di un accordo ormai vicino, si sono di minuto in minuto incartate, ieri.

 

Le complicazioni

Complicazioni scaturite più per una coda delle pregiudiziali e dei veti delle ultime settimane (in primis quello su Silvio Berlusconi) che per i dubbi sulla posizione dell’Italia nell’escalation militare in Siria, giudicata come un potenziale fronte divisivo. Così era scontato che, quando nella Loggia alla Vetrata si sono affacciati i due principali attori dello sbandierato patto di governo, scattassero vicendevoli richiami alla «responsabilità nei confronti del Paese». Un modo per rinfacciarsi la colpa di un eventuale fallimento, mentre l’ex Cavaliere si esibiva davanti alle telecamere con battute molto abrasive, e per nulla apprezzate dagli alleati, sui 5 Stelle.

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dall'articolo di Marzio Breda per corriere.it 

 

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